Da: fabio tursi
Oggetto: Dick Strong e il papagallo
Data: mercoledì 4 marzo 1998 5.09
- Allora, sei pronto? Che domanda cretina. Certo che sono pronto! Ho il mio impermeabile,
la pistola ed una scorta di sigarette da far impallidire una cassiera di drogheria.
Christine, dietro i tuoi occhi da cerbiatta desiderosa di un cervo hai una scatola cranica
nella quale le mie parole rimbombano come l'eco del Gran Canyon! Forse è per questo che
sei un'eccellente segretaria da investigatore privato. Il MIGLIOR investigatore privato.
Caso interessante, non c'è che dire: la giovane rampolla di casa Clegg (ricordo ancora
delle foto del vecchio Sam con la cameriera che mi hanno ispirato non poco nelle sere di
solitaria manutenzione) scappa con un coltivatore di pannocchie, portandosi via gran parte
dei beni di valore della casa. Io la troverò. Anzi, l'ho già trovata. Era in un negozio
di tatuaggi e si faceva stampare su una natica la scritta "Tyler Mc Candles was
here". Cosa mai poteva averla spinta a deturpare un cuscino rosa con quel graffito
(senza contare l'aggiunta della riproduzione della copertina di "Tarkus", quel
vecchio disco di quel famoso trio progressive inglese)? Dolcezza, fosse stato per me ti
avrei fabbricato una fodera di saliva, invece! Solo il vecchio Jack poteva distrarmi, ora.
Ah... Mr. Daniels, tu sì che sei un vero amico che non delude mai! Riesci a riscaldare
questo vecchio corpo intirizzito da questo cesso di mondo già al primo sorso! Pr questo
ti porto sempre con me. Julie (la rampolla di cui sopra), intanto, aveva terminato il suo
tatuaggio. La vidi parlottare un po' con l' "artista gluteico"; dai gesti mi
sembrò di intuire che lei non avesse soldi. Si avvicinò a lui e, sorridendo come una
battona del quartiere più malfamato di questo schifo di città, gli appoggio una mano
sulla prima base e si preparò a battere uno strike. Il grosso scimmione, senza ragione la
prese per i capelli e la trascinò nel rettrobottega. Maledizione! Devo seguirli!
Fortunatamente, nello squallido recinto sul retro del negozio, c'era un lucernario dal
quale potevo vedere tutto. Lo scimmione si avventò su Julie come naufrago sulla scialuppa
e cominciò a baciarla. Julie pronunciava frasi delle quali non capii il significato:
"Sì, mi piace!" "No, così no!" "Alzare gli scudi!"
"Cantare è d'amore!" "La cinematografia è l'arma più forte!"
"Come faranno quattro elefanti ad entrare in una 500?" Sapevo la risposta: due
davanti e due didietro. Infatti fu questo il resoconto finale dell'happening tra i due.
Stavo per svignarmela, quando fui colpito alla nuca da qualcosa che sembrava il calcio di
una rivoltella tenuto con una forza di 280J ed una angolazione di 48°. L'ultima cosa che
sentii era una voce che chiamava l'uomo dentro: "Zed! Il ragno ha catturato una
mosca!" (CONTINUA)
Da: fabio tursi Oggetto: Dick Strong e il pappagallo 2 Data: mercoledì 4 marzo 1998
5.13 (Riassunto: Dick Strong se la tira una cifra ma poi, come un fesso, si fa mettere KO
mentre spia la ragazza che sta seguendo nell'atto di intrattenere un sosia di Francesco di
Giacomo). Cristo! la testa mi rimbomba come tutte le campane della chiesa di St.Harold the
Barrel. Il mio racconto finiva con una botta in testa e ricomincia con me, nudo legato ed
imbavagliato, al cospetto dello scimmione, del suo compare e dell'aspirapolvere umano e
questo (sebbene la mia esperienza di accoppiate scimmione-aspirapolvere sia poco più che
superficiale) non è un bene. -Allora, maledetto ficcanaso, ti piace "guadare",
eh? Guarda questo, allora! Detto ciò, lo scimmione si volta e, calandosi le sudice
braghe, mi mostra l'enorme, peloso e bitorzoluto deretano. Incredibile! Sullo spazio
(enorme, ma comunque limitato) delle due natiche aveva dipinta l'intera Cappella Sistina!
- Non c'è male, ma ho visto culi più pelosi! - Fai lo spiritoso, eh? Bene! Maynard,
porta qui il pappagallo! Il compagno si oppone. -Ma Zed... Starà dormendo, ora! - Vorrà
dire che lo sveglierai! L'insignificante omuncolo sparisce dietro la porta e, dopo un
orribile tramestio di catenacci durato un quarto d'ora, torna con in mano... Lo so che
tutti vi aspettereste una pistola, un fucile, un saldatore, uno strumento di tortura
medievale, un libro di Bevilacqua. Invece si tratta proprio di un pappagallo, l'uccello! -
Bene, signor ficcanaso, ora ti pentirai di strizzartelo guardando gli altri! Come si dice?
Chi di uccello ferisce, di uccello perisce! - L'ha inventata tua madre, questa frase?
Forse ho sbagliato risposta. Zed si avvicina minaccioso al mio viso, mi ringhia in faccia
e poi grugnisce: - Tu come lo sai? Detto questo, scoppia a piangere. - La mia povera
mamma! Non è stata colpa sua! Fu nostro padre a lasciarci, quando ero ancora molto
piccolo. Cosa poteva fare, lei, povera donna sola? Ingoiò il suo orgoglio di donna ed
essere umano e, per sfamarmi, finì a fare l'avvocato. Lo scoprii per caso guardando il
processo a Nixon in tv. Ero così fiero di dire in giro che mia madre trangugiava umori
fallici dai chicanoes del porto! I miei amici cominciarono a ridere di me e ANCHE TU RIDI
DI ME, ORA!!! - Calmati, Zed, non è così. Io posso capirti, sono figlio di un
odontotecnico! - Basta! Non mi inganni! Ora te la vedrai con
"Brusuillisindaiard", il mio pappagallo canterino! Escono tutti dalla stanza. Il
pappagallo mi scruta con severità, poi beve un bicchiere d'acqua minerale, si schiarisce
la voce e... CONTINUA
Da: fabio tursi Oggetto: Dick Strong e il pappagallo 3 Data: mercoledì 4 marzo 1998
5.14 (Riassunto: Dick Strong, nudo legato e imbavagliato, è rinchiuso in una stanza con
il temibile pappagallo canterino rispondente al nome di "Brusuillisindaiard").
BASTAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!! Non ne posso più!!! Da tre ore il pappagallo mi stordisce
con una selezione che abbatterebbe un toro in corsa: * Diana * Dirty Diana * Dirty dancing
* Dancing in the street * The streets of Philadelphia * Ti innamorerai * La regola dell'
amico * Amico è ,più una sua personale interpretazione di "A forest" dei Cure!
Sono esausto. Mentre alla mia mente si affacciano ricordi giovanili (Quanti bei momenti
passati nel confessionale della chiesa, ascoltando i resoconti delle chiavate dei miei
insegnanti!), estrazioni del Lotto e sfilate di sensuali bottiglie di whisky, la porta si
apre. E' Julie! - Ciao, straniero, non ci siamo già visti da qualche parte? Sbaglio o la
mia vita è vessata dagli stereotipi del genere? - Forse, zuccherino. Però è molto che
non frequento la casa di Miss Molly. Ride, mostrandomi una bocca così capiente che ci
entrerebbe un tir con rimorchio. Come te la tapperei io, quella bella bocca! Ah, sì...
Saprei veramente come far cessare le tue risa! Immagino la scena e ne godo, come se lo
stessi facendo. Peccato! Non ho del nastro da pacchi a portata di mano! Intanto Julie mi
guarda il Big Ben e si sbottona la camicetta. Le sue dita che corrono verso i capezzoli mi
fanno venire in mente dei vermi che si affrettano a divorare un cadavere appena putrefatto
dopo esser stato crivellato da diciotto colpi di una fottuta 44 magnum. I mugolii si fanno
più potenti, fino a diventare dei veri e propri muggiti di piacere. A questo spettacolo,
la parte più sensibile di me ha un fremito e comincia a procurarmi un curioso prurito.
Come faccio ora a grattarmi il naso? Julie è nuda. Ha il pube depilato parzialmente e i
peli rimasti formanouna freccia che punta verso il basso. La mia "freccia",
invece, oramai punta NETTAMENTE verso l'alto. Julie si innalza su uno sgabello e poi si
produce in un tuffo a volo d'angelo, atterrando con le labbra spalancate proprio sul mio
pistone. Come mai mi viene in mente il mio parroco e le sue ultime parole prima di morire?
- Ricorda, piccolo Dick: casomai fossi rapito dagli alieni, non ammettere mai di avere una
puzzola in tasca! Ah, già: e non dimenticarti di farti fare un bel pompino, ogni tanto!
Caro, vecchio Padre Ralph! Eri un prete alquanto singolare, è vero, ma avevi l'erba
migliore dello stato! Julie solleva la bocca dal fiero pasto, mi guarda con gli occhioni
sbarrati e, facendo la voce da bambina, mi dice: Ora fattamo cioco de ccaballo! Sì, ok,
ma cosa vuoi fare con quell'incudine? (CONTINUA)
Da: fabio tursi Oggetto: Dick Strong e il pappagallo 4 Data: mercoledì 4 marzo 1998
5.16 (Riassunto: Dick Strong, investigatore privato, è sessualmente molestato dalla
ragazza che stava pedinando. Ora, però, il gioco si fa duro... Anche lui!) Chissà che mi
credevo, quando l'ho vista armeggiare col martello e i chiodi! Mi ha solamente ferrato le
piante dei piedi! Ora, se mi andrà male nel ramo investigazioni, posso diventare
un'attrazione ballando il tip-tap scalzo! Julie, intanto, mi ha inglobato il plum-cake nel
suo forno a legna e ne controlla la cottura ogni secondo, mai soddisfatta. Ma... Che
succede? Il pappagallo, sentitosi trascurato, prende la rincorsa e, con una mira
strepitosa, va ad infilarsi di becco nell'ano della povera ragazza, rimanendovi
incastrato. Sicuramente sarà capitato anche a molti di voi di esere montati da una
sedicenne con un pappagallo nel culo, quindi potrete capire come questo accresca la mia
eccitazione. Tra l'altro, il pappagallo ha ripreso a cantare ("La mia banda suona il
rock", se non sbaglio) e il suono che fuoriesce dalle profondità di Julie è
cavernoso e cupo, somigliante ad un tenore italiano perso nelle grotte di Postumia. Il mio
getto caldo inonda Julie e mi cola addosso. Mi dispiace, devo essermi raffreddato. Julie
raggiunge una serie di orgasmi multilpi che nemmeno Jean Harlow ai tempi d'oro e si
rialza, incurante del fatto che io sono ancora ad un terzo della discussione. - Chi sei?
-, mi chiede. - Dick Strong, investigatore privato. La tua famiglia mi ha ingaggiato per
riportarti all'ovile, (sudicia puttana di quart'ordine)! - Scusa, hai mormorato qualcosa
dopo "ovile"? - Hmmm...No, no mi pare (sbullonacappelle a tradimento). - Cosa
hai detto? - Che non mi pare. - No, dopo. - Nulla (shakeracazzi da banda comunale). -
Prego? - Non c'è di che. - Cosa? - Eppure. - Basta, scappiamo! Zed è un bruto e mi
costringe a vedere "Rischiatutto". Voglio tornare a casa! -Ehmm...Julie... Forse
ti è sfuggito un particolare... - Cosa? - L' uccello. - Più che un particolare è un
dettaglio. - Non il mio, il pappagallo! - Ora non c'è tempo, dobbiamo andare. Così ora
sono libero e sto riportando Julie verso casa. Chissà che faccia farà il vecchio Clegg,
quando vedrà che alla figlia è spuntata la coda e che questa coda canta pure! Ma questo
non mi riguarda. Voglio solo incassare i miei luridi soldi ed andarli a buttare su un
bancone di bar o un tavolo da gioco. In fondo è uno sporco lavoro, ma qualcuno a cui devo
dei soldi mi costringe a farlo! FINE Sono graditi commenti, insulti, minacce, promesse di
matrimonio, elargizioni di patrimoni (SOPRATTUTTO elargizioni di patrimoni) e compagnia
cantante.
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