Da: Pulz
Oggetto: La causa del ritardo
Data: venerdì 27 febbraio 1998 2.49
Ero in centro con i miei due amici Claudio e Giovanni, stavamo per uscire dal parcheggio
quando una moretta dall'aspetto infantile si avvicina alla macchina ed infilando la sua
testolina attraverso il finestrino aperto chiede a Claudio: - Puoi darmi un passaggio per
casa? Sono in ritardo... - Dove abiti? - Vicino l'ospedale - Andiamo, oggi sono buono.
Contentissima appioppò un bacione sulla sua guancia barbuta, e salì a bordo. Mora, dai
capelli mossi, occhi scuri intriganti, indossava una gonna di renna al ginocchio. Non si
era nemmeno seduta nel sedile posteriore a fianco a Giovanni che mentre avviava la
macchina Claudio aveva già assestato il primo colpo: - Tu lo sai che Noi siamo tre
maniaci sessuali repressi e che abbiamo tanta voglia di sfogarci, vero? Lei rispose con
una risata cristallina alla battuta, e subito Giovanni ne approfittò per presentarsi:
-Comunque Io sono Giovanni -Piacere, Stefania Poi mi presentai Io, e tutti e due rimanemmo
stupiti quando si presentò pure a Claudio: Lei non lo conosceva! Subito Giovanni le
chiese se non avesse per caso scherzato a presentarsi pure a Claudio, e lei rispose che
non lo conosceva veramente. Claudio rise sonoramente mentre Giovanni la rimproverava per
aver chiesto un passaggio a dei perfetti sconosciuti. - Possono essere anche dei perfetti
scopatori e così dicendo portò le mani fra le gambe di Giovanni, gli sbottonò il
pantalone, gli tirò fuori il cazzo moscio e lo fulminò con lo sguardo -Ti pentirai di
avermi rimproverato.. ed iniziò a sbocchinarlo. Io ero del tutto stupefatto, come Claudio
del resto. In quel momento eravamo in mezzo al traffico della sera e urgeva trovare un
luogo più appartato e comodo. Cioè casa di Claudio! Io passai nel sedile posteriore ed
ella volubile mantenne la promessa e lasciò perdere l'uccello di Giovanni ormai duro per
dedicarsi al Mio. Morbide labbra inumidivano il mio cazzo, mentre spingevo su e giù la
sua testa. Rigido per la sorpresa lei era riuscita a sciogliermi in un momento leccando
sapientemente la cappella completamente immersa nella sua gola. Arrivammo a casa prima che
nè Io nè Giovanni, che lei nel frattempo masturbava, potessimo venire. Claudio aveva
veramente corso. - Adesso tocca a me Scesi dalla macchina, Claudio la prese fra le braccia
e non la lasciò se non sul letto dove iniziammo a spogliarla. Noi già parzialmente
soddisfatti ma eccitatissimi riuscivamo a trattenerci, ma Claudio ancora all'asciutto
tirò via la gonna di renna a forza e dopo aver strappato le calze con un morso e scostato
le mutandine le penetrò la fica bagnata con irruenza. - Io non rimprovero le brave
ragazze come Te, Giovanni aveva rimesso il suo arnese nella sua bocca, mentre Io dopo
averLe tolto il reggiseno avevo iniziato a leccarLe i capezzoli acerbi. Aveva le tette
piccole ma sode, dure, sormontate da due capezzoli rosa piccoli ed invitanti, che
ricordavano alla mia lingua il sapore della pesca. Lei era al settimo cielo, lo si vedeva
dal continuo ruotare degli occhi e dagli incredibili mugolii che emetteva fra una pompata
e l'altra. Stanco di slinguarLe i seni, mi sdraiai sul letto mentre Claudio uscito fuori
dalla passera me la gira sopra e con il cazzo pregno dei suoi umori con un altro colpo
deciso seguito da un urlo stridulo la incula. Frattanto io mi ero impadronito della sua
fica, ma forse è più esatto affermare che lei si era impossessata del mio cazzo
fasciandolo con i suoi muscoli tesi. Giustamente Giovanni voleva la sua parte, e si
scambiò di posto con Claudio. Ma ormai dentro il culo venne quasi subito e Claudio smise
di farsi spompinare e si riappropriò di quel lavoretto. Io venni dopo un pò, ma lei era
già venuta sicuramente 2 volte. Claudio come al solito la tirò per le lunghe, e non
aveva ancora finito quando Noi ricominciammo. Ce la trombammo felici soltanto per 1 ora,
perchè lei aveva fretta. Mentre l'accompagnavamo a casa Giovanni le chiese quanti anni
avesse -Ho quindici anni, ma so già scegliere a chi chiedere un passaggio. Aveva ragione.