Da: Jean-Luc Picard
Oggetto: La bella addormentata
Data: domenica 1 marzo 1998 16.05
Eccovi un mio piccolo racconto:
LISA Eravamo in gita a Parigi ed anche questa volta ero riuscito a prendere una stanza
vicino alla mia compagna di classe, una certa Lisa, capelli neri, occhi chiari, con un
piccolo ma sodo seno. Erano circa le 3 quando il mio compagno di stanza mi chiese
"gentilmente" di uscire, perche' doveva incontrare una sua amica (compagna di
stanza di Lisa), ed io, con spirito missionario, lo accontentai. Uscii dalla mia stanza,
quando mi accorsi che la porta della camera della Lisa era leggermente socchiusa; mi
avvicinai con calma e spiai dentro: nella penombra la vidi. Era distesa nel letto, coperta
fino all' inguine con una leggera coperta, ed indossava un bel pigiama rosa in seta. La
chiamai 3 volte ma non rispose ed allora mi feci coraggio ed entrai nella stanza. Sentivo
il mio cuore battere all' impazzata mentre il suo respiro regolare, faceva da sottofondo.
Ero tremendamente eccitato per l' occasione che mi si presentava, ma al contempo ero anche
imbarazzato... comunque mi avvicinai e piano-piano la scoprii completamente. Era
bellissima ed invitante, con quell' aria da bambina cosi' decisi di passare all' azione.
Dolcemente le sfiorai il seno con la mano e preso un po' di coraggio, cominciai a toccarlo
sempre di piu' : sentivo la seta liscia scivolare sotto la mia mano, ormai persa in quel
dolce piacere... ero eccitatissimo e questo mi rendeva ancora piu' audace. Lentamente la
mano scese verso il bacino, sempre a contatto con quella dolce seconda pelle che rivestiva
il suo corpo. Ero ormai sopra la vagina e dapprima la sfiorai soltanto ma ormai perso,
sporsi il mio dito medio e cominciai una lenta ma penetrante masturbazione. Sentivo la
seta cedere e penetrare le labbra (era senza mutantide !) , il lento movimento mi
sconvolgeva: sentivo provenire dalla vagina un calore sempre piu' elevato, mentre lei
sembrava ansimare quasi a tempo ed io ormai ero sul punto di esplodere. Il
"gioco" continuo' per un po' , e piu' il tempo passava piu' la seta la
penetrava, e con essa il mio dito, felice esploratore di quella meraviglia. Mi slacciai i
pantaloni e comincia a masturbarmi, ma non mi bastava: volevo un contatto diretto. Mi
spogliai (ormai ero pronto e fare anche una figura di m....) attento a non fare il minimo
movimento improvviso. Mi misi sopra la sua faccia e cominciai a passarle la cappella,
ormai infuocata, sul viso, per fermarsi poi davanti alla bocca socchiusa; mi sofferami
sulle sue labbra, cosi' morbide al contatto con il mio sesso, tanto che stavo proprio per
mollare.... "Va bene!! mi dissi "o adesso o sei un fesso ! " Cominciai a
sfilarle dolcemente i pantaloni del pigiama, lo sfilai lentamente... ma appena vidi il suo
dolce frutto mi fermai e cominciai a toccarlo nuovamente. Questa volta il contatto era
diretto e sentivo il mio "povero" dito faticare per aprirsi la strada in quella
selva, stando attendo a non sprofondare troppo nel burrone di mezzo... I suoi umori mi
bagnavano e rendevano la superficie della vagina liscia, proprio come la seta. Il
clitoride si ergeva come un monte, sempre pronto a piegrsi sotto i "colpi" del
mio dito.... FINE PRIMA PARTE Ok, che ve ne pare ? Vi interessa? Aspetto critiche.... ;-)
L' ho scritto tutto di colpo, in meno di 5 minuti (e non l' ho neanche riletto...) Au
revoir