Da: Lucrezia
Oggetto: Il primo bacio
Data: luned́ 16 marzo 1998 18.19
IL PRIMO BACIO (Da "Novelle sboccate in rime baciate")
Il tempo e' passato e mi ha fatta invecchiare ma non e' riuscito, pero', a cancellare quel
dolce ricordo che sa di lampone di un bacio che ho dato dentro a un portone. Non
sorridete, era un bacio importante e lui era Andrea, il piu' intrigante, il piu' scatenato
fra i compagni di scuola, e gia' un velo di barba gli tingeva la gola. E il bacio in
questione
non era un bacino ad esser sincera era quasi un pompino se cosi' si puo'
dire di un bacio posato sulla punta del cazzo del tuo innamorato. I miei tredici anni, lo
so, eran pochini a quella eta' non si fanno i pompini ma Andrea era bello e il suo cazzo
era duro cosi' dritto e affilato che sembrava un siluro. Me lo mise in mano quasi per
gioco dicendomi "Lisa, toccalo un poco: Indovina se e' un dito oppure un
bastone" e intanto si apriva pian piano il calzone. Che sensazione calda e pulsante
tener nella mano quel dito gigante non avevo mai visto un cazzo eccitato e mi misi a
leccarlo come fosse un gelato. Andrea taceva e intanto ansimava e la mia piccola mano la
pelle tirava per farne uscire ancor piu' la cappella, per gustarne il sapore di caramella.
Gli stringevo il prepuzio coi piccoli denti mordicchiavo le palle gonfie e frementi ma di
colpo un grido dentro il portone mi mando' quasi di traverso il boccone. Mi alzai di colpo
da quella posa indecente e vidi una suora dall'aria furente che fissava con occhio da
triglia bollita il cazzo di Andrea fra le mie dita. Insomma, ragazzi, imparammo quel
giorno che e' sempre meglio guardarsi un po' intorno: se entrate in un portone per fare
all'amore controllate non sia
un convento di suore! Lucrezia