Da: Meneghetti
Oggetto: la multa
Data: sabato 21 marzo 1998 15.48
La multa.
"Accidenti" L'auto della polizia lampeggiava dietro di me. Mi hanno beccato. Mi
fermo in un parcheggio sul lato della strada. Ho un'ultima speranza che prosegua, ma si
ferma dietro di me. Vedo nello specchietto che c' una donna alla guida. "Spero
che almeno sia una bella figa" mormoro. La osservo scendere dall'auto e osservo che
non solo ha un bel viso, ma riempie anche molto bene l'uniforme! Sembra una che se la cava
molto bene sia per la strada sia a letto. Mentre la vedo avvicinare, sento il mio cazzo
che si radddrizza. "Al diavolo " dico a me stesso "lascialo divertire"
Come si avvicina, noto che non ha l'anello di matrimonio. Metto le mani sul volante e con
un sorriso sul volto dico "Spero che capisca che questo distrugge ogni
possibilit
di un sano rapporto tra noi." I suoi occhi mostrano sorpresa ma
anche un senso dell'umorismo mentre mi risponde con un sorriso. "Mi scusi " dice
con una voce dolce "Torno subito. Aspetti qui." La osservo che ritorna all'auto.
Decido che devo provare quanto senso dell'umorismo ha. Mentre lei nella sua auto,
mi sbottono la patta e tiro fuori il mio cazzo mezzo duro. Solo la visione delle sue forme
nell'uniforme mi ha fatto quasi rizzare l'uccello. Mi rimetto in posizione.
"Favorisca la patente ed il l.... Merda!" Lei ha visto il mio cazzo. Non vedo
umorismo nei suoi occhi. Forse ho scherzato troppo. "Signore" dice in tono
formale "rimetta il suo pene nei pantaloni e scenda dall'auto." La sua mano
destra rimane sul calcio della pistola. "Mi scusi, io...." "Scenda!"
Credo di aver esagerato e credo che lei sia pi che imbarazzata. Scendo dopo aver
messo via il mio uccello. "Contro la macchina, allarghi le gambe." "Ma
stavo solo scherzando..:" "Contro la macchina. Subito!" Sono impaurito e la
paura ha l'effetto di farmi indurire ancor pi il cazzo. Mi metto contro la macchina.
Lei comincia dalle caviglie e mi perquisisce le gambe. Quando arriva ai genitali,
gentilmente afferra i testicoli, facendo scivolare la mano lungo il cazzo ancora duro.
Sento un brivido che parte dalla cappella. "Suppongo che pensa che sia stato
divertente." Sento nella sua voce un tono quasi rotto dall'emozione, anche se rimane
vellutata come prima. "N..No, signore" sono impaurito "ma non ho potuto
evitarlo. Mi ha eccitato appena l'ho vista." La sua mano ripassa sull'asta dura e
riprende il controllo del corpo. "Metta le mani dietro la testa" sento le
manette chiudersi sui polsi. Mi infila nell'auto. "Ma aspetti, non vuole mica
mettermi in prigione" "Stia zitto!" la sua voce professionale,
sembra aver perso quel tono vellutato. "E' in stato di arresto. Ha il diritto di
rimanere in silenzio. Quello che dir
potr
essere usato contro di lei."
Non riesco a capire come posso essere stato cos stupido. "La porto alla
centrale per il verbale. L'accusa atti osceni." Merda. Arrestato alle nove di
sera per aver mostrato il cazzo ad un pezzo di figa in uniforme! Mentre guida, mi lancia
delle occhiate con una strana luce. Sembra un gatto che ha acchiappato il suo topo e lo
sta per mangiare. "Lo veda sotto il lato positivo. Si risparmiato la
multa." dice lei con una voce ancora suadente e vellutata. "Non credo che
lascier
perdere, ma stato solo un gesto stupido." "No, credo che la
pagher
, signore." "John " dico io "Senta, non voglio mancare di
rispetto, quale il suo nome, posso chiedere?" "Si, chieda pure"
"Quale il suo nome?" "Ufficiale Edwards, numero 6973. Ora stia
zitto." La mia vita rovinata per uno scherzo. Cazzo. Gi
. Si ferma sotto un
palazzo deserto di fronte alla centrale. "Ehi, la centrale dall'altra
parte!" dico "E' la nuova centrale, questa la vecchia. La usiamo per la
prigione. Sar
registrato domattina. Le do una possibilt
di raffreddare i suoi
umori" "Ma..." "Stia zitto." Parcheggia e mi fa scendere. Trovo
strano che non ci siano luci n nel parcheggio n nel palazzo. Mi conduce
dentro. "Ehi, ma dove siamo?" "Zitto!" ordina e mi porta in un
corridoio di celle. Si ferma di fronte ad una cella e mi toglie le manette. Mi volto e
vedo che lei mi punta una pistola al petto. "Entri nella cella" Io entro.
"Spogliati" mi ordina. "Cosa?" chiedo. Non posso credere. "Non
voglio spogliarmi per lei o altri. Voglio fare una telefonata." Lei mi punta la
pistola "Spogliati o ti pianto una pallotola, figlio di puttana." Mi spoglio e
rimango in mutande. "Tutto" ordina Mi tolgo le mutande. "Sei timido?"
chiede lei sorridendo "Prima eri ansioso di mostrarti tutto e ora ti vergogni?"
"Guardi, agente, stato uno sbaglio e mi dispiace" "Il mio nome
Kate" dice lei con voce vellutata "Distenditi sulla schiena" Mi
sdraio sulla panca. "Qui" dice lei lanciandomi le manette "mettitele
tenendo le mani sotto la panca" Lei tira fuori un paio di stringhe e mi lega i piedi.
Sono disteso, nudo. Lei si siede vicino a me. Mi mette la pistola sotto il cazzo e lo
solleva. Il freddo del metallo mi fa rabbrividire. "Si mostra patetico" dice
lei, ridendo."Ehi stallone, tutto quello che riesci a fare?" Lei recupera
una pesante coperta e accende una candela. Si alza in piedi, mette la pistola nella
fondina e si toglie la cintura con l'arma. "Facciamo un accordo" dice lei stando
con le gambe aperte, la mani sui fianchi "Se tu mi soddisfi, domattina ti lascio
libero, ma se mi deludi finisci in galera." Mi sento girare la testa.
"Co..cosa?" "Allora, o ti porto subito alla centrale oppure una notte di
piacere." "Cosa dovr fare per soddisfarti?" "Oh,
semplice. Fino alle sei di domattina, sarai il mio schiavo. Sei tu farai tutto, ripeto,
tutto, sarai libero. Se rifuiti qualcosa, finirai dentro come pervertito. D'accordo?"
"Va bene, ci provo. Ti posso chiamare Kate?" "Si. Ora le regole. Tu potrai
fare qualunque suono come vuoi. Nessuno ci sentir
. Non mi puoi toccare senza che ti
dia il permesso. Ti far tutto quello che voglio. "Ok" rispondo preoccupato
sul 'tutto'. Lei inizia a spogliarsi. Si sbottona l' uniforme lasciando subito libere le
grosse tette che ballano ora libere. Non indossa reggiseno. Lei le afferra e se le
massaggia, guardandomi. "Ti piacciono le mie tette, schiavo?" Cerco di ricordare
le regole "Si, Kate, sono stupende" Lei si avvicina lentamente, massaggiandosi i
capezzoli. Si china su di me e mi avvicina un capezzolo a mezzo cm dalla bocca. Il mio
cazzo dritto. Voglio succhiare quel capezzolo lungo e turgido. Lo voglio leccare.
Il mio cazzo pulsa dal desiderio. "Posso prendere il capezzolo in bocca, Kate?"
"NO!" dice lei con voce vellutata e ansimando Mi fa passare il capezzolo sulle
labbra, facendomi eccitare, e non lasciandomi prenderlo in bocca. "Hai passato il
primo test, schiavo. Vuoi succhiarlo ora?" "Si, Kate. Lasciamo prenderlo in
bocca." Sto giocando come vuole lei, allo schiavo. Lei si china, facendo scivolare il
capezzolo lontano dalla bocca, mentre lascio uscire un gemito. "Per favore,
Kate" supplico "Far tutto ci che vuoi. Tutto. Fammelo leccare"
"So che lo vuoi" sussurra lei "e lo avrai." Lei si china e infila il
capezzolo tra le mie labbra. Lo percorro tutto con la lingua, dalla base alla punta. Lei
chiude gli occhi e geme. Mi spinge la tetta contro la bocca. Apro la bocca per circondarla
il pi possibile. "Si schiavo, laccami le tetta, fammi godereeee" Lei
ansima pesantemente. Le afferro il capezzolo con i denti e lo lecco sulla punta. Lo
stringo di piu' mentre lei quasi urla dal piacere. Di colpo si alza, togliendomi dalla
bocca il capezzolo con uno schiocco. "Qualcosa che non va', schiavo?" dice lei
guardando con lussuria "Vuoi laccarmelo ancora un po'?" "No, padrona. I
tuoi capezzoli sono dolci e turgidi. Potrei succhiarli per ore." "Forse,
pi tardi." dice lei e si sposta al centro della cella. "Ora voglio che tu
veda ci che puoi e che non puoi fare." Si togli le scarpe e si slaccia i
pantaloni. Mentre se li toglie, il mio cazzo trema sempre duro e diritto. Tolti i
pantaloni, rimane nuda. Non porta mutandine. 'E' proprio una troiona' penso tra me 'se ne
va in giro nuda a rimorchiare e farsi scopare'. Mentre si china per sfilarsi i pantaloni
vedo il culo sodo, rotondo e in mezzo le grosse labbra della figa gonfie, bagnate.
'Scopami , Kate ' penso 'siediti sul mio cazzo duro, fattelo infilare tutto dentro. Ti
faccio gridare dal piacere, ti scopo tutta, davanti, dietro, in bocca. Dammi la tua figa.'
Il mio cazzo risponde a questi pensieri tremando. Lei mi eccita ancora di pi
muovendo i fianchi e accarezzandosi le labbra con due dita. Le apre e infila un dito
dentro, mentre una goccia di succhi le scivola sulle dita. Io fisso quello spettacolo.
"Dio, Kate, mi fai impazzire, sei una ..." Lei si ferma, le dita nella figa. Mi
fissa dall'alto in basso. "Continua, schiavo. Non aver paura" "Sei una figa
incredibile" grido Lei salta al mio grido, sempre tenendo le dita infilate tutte
nella figa. Non ho mai desidarato una donna come in quel momento. "Oddio, per favore,
padrona..." mi escono lacrime per la frustrazione "lasciami infilare il cazzo
nella figa. Mi fa male. Mi brucia dalla voglia" "Ti fa male?" chiede lei.
Le sue dita si muovono dentro e fuori da lei. "Ti stai lamentando?" "No,
padrona" rispondo " un piacere. E' uno stupendo dolore" "Va
bene" dice lei muovendosi le dita e sfilandole. Si siede vicino a me. "Dobbiamo
fare qualcosa per il tuo dolore " sussurra. Lei afferra il mio cazzo pulsante e
chiude le dita attorno all'asta. Mi mette le dita ancora bagnate dei suoi succhi sotto il
naso. Mi massaggia il cazzo con la mano mentre il profumo dei succhi mi invadono il
cervello. Dopo qualche colpo un fiotto di sperma esce dalla capella e si riversa sulla sua
mano. Io muovo i fianchi ma lei lascia subito, impedendomi di venire. Io voglio scoparla,
la voglio stuprare quella troia travestita da agente, glielo voglio sbattere dentro fino a
che lei grida, la voglio ripempire della mia sborra bollente. "Oh, Kate, dai, fammi
venire, padrona....." "Va meglio, ora?" chiede, ridendo profondamente. Lei
lecca la sborra dalla mano "Mmmm, delizioso, schiavo. Me la prendo tutta, ma
dopo" Si china su di me. Esplora con la lingua la mia bocca,sento il gusto della
sborra appena leccata. Lei interrompe il bacio. La vedo che scivola fino a ragiungere il
mio cazzo con la bocca. "Oh, guarda" sussurra "hai buttato fuori della
sborra. Vuoi che ti pulisca, schiavo?" "Siii, dai." "Pensi che debba
farti questo, sei stato un buon schiavo?" sussurra, lasciva. "Ho cercato,
padrona." Questo stato di sottomissione mi fa eccitare almeno quanto eccitata
lei. "Guardami, schiavo" ordina "sei stato un buon schiavo. Ti voglio dare
un premio. Come vuoi che ti pulisca?" Passo in rassegna le possibilit
. Voglio
mettere il cazzo nella sua figa bollente. Voglio infilarglielo nel culo. E poi tra quelle
tette invitanti. "Velove, schiavo" ordina "come vuoi che ti pulisca il tuo
bel cazzo?" "Non devo scegliere io, padrona" Io vorrei dirlo ma non posso.
una regola. "Ah, schiavo. " sussurra con voce vellutata "Stai
diventando un perfetto schiavo. Superi tutte le prove." Lei abbassa la testa e
leccando pulisce il cazzo e le palle. Le dedica particolare attenzione a tutta l'asta e
passandola mi fa quasi venire di nuovo. "Sei pronto per continuare il divertiemnto,
schiavo" Si alza e prende qualcosa dalla borsa che aveva portato con se. Mentre si
china, mi offre una chiara visione della sua figa. Passa un po' di tempo frugando nella
borsa e muovendosi, facendo aprire le labbra della figa, sapendo bene di eccitarmi. Infine
si volta, tenendo in mano un vibratore e una catena di perle di legno, ciascuna di mezzo
cm. Avevo sentito storie su queste palline, ma non le avevo mai viste. Si avvicina con uno
sguardo lascivo in volto. Posa gli arnesi tra le mie gambe, toglie il cuscino dalla mia
testa. "Solleva il culo" ordina Obbedisco. Mi mette il cuscino sotto il culo.
"Rilassati" Prende il vibratore e lo accende posandolo sul mio culo. Il mio
cazzo reagisce subito, vibrando e saltando in modo incontrollabile. Lei muove il vibratore
alla base del cazzo. China la testa e sento la lingua leccare il culo. Lei continua a
leccarmi il culo mentre mugola di piacere. Io stringo i muscoli quando cerca di inserire
la palline. Lei si solleva e mi fissa. "Rilassati" comanda "La padrona
vuole darti piacere, non dolore." "Oh, dio." Abbassa la testa di nuovo.
Sento le palline entrare nel buco. "Oh, dio mi sento pieno" Lei prende il
vibratore e lo muove sullo scroto mentre con l'altra mano afferra il cazzo. Con la lingua
assaggia il buco sulla cappella. La sensazione combinata mi fa impazzire. "Sto per
farti venire nella mia bocca" dice lei alzando la bocca dalla cappella "Ti
prometto una cosa, sentirai un'estasi mai provata." Io voglio venire nella sua bocca,
spruzzarle tutto dentro lei. Lei riprende il cazzo nella bocca, mentre lo stimola con il
vibratore. La lingua lavora la cappella. Io lo spingo fino in fondo alla gola con colpi di
fianchi. Lei si ferma. Mi fissa. Il cazzo duro come l'acciaio, la pelle viola.
"Oh, dio, Kate, padrona, per favore, non torturarmi." La pressione della sborra
nelle palle mi fa male. Sento che se non vengo subito, esploder. "No?"
chiede con autorit
"il mio schivo mi ordina di NO?. Io sono la padrona, posso
fare tutto quello che voglio. Il solo scopo per stanotte farmi felice."
"Si, Kate" dico "io voglio solo sentirmi tutto dentro te." "Fammi
sentire le tue preghiere, schiavo" e mi lecca il cazzo dalla base alla cappella,
turgida. "Oh, dio" gemo il mio corpo sussulta alla sensazione della lingua.
"Sei la perfetta padrona." Lei riprende nella sua bocca vellutata il mio cazzo
tremante e con il vibratore riprende la stimolazione. "Ahhhhhhh" urlo di
piacere. La sua lingua stimola la cappella con colpi precisi. "Oh dio
stupendooooo" grido ancora. Sto agitandomi e sussultando, infilandole ancora pi
il cazzo fino all'ugola, agitando i fianchi e facendo entrare ed uscire l'asta dalla bocca
bollente. Il primo spruzzo annunciato da un urlo animalesco e con i fianchi spingo
la cappella fino alle tonsille. Una serie di spruzzi che sembrano non finire riempiono la
sua bocca di sborra. Lei geme inghiottendo quel mare di sborra bollente che le riempie la
bocca. Tira la corda facendo uscire una pallina da culo. "Ohhhhhhhhhh" grido in
una seconda ondata di orgasmo pi potente della prima che lei inghiotte con
difficolt
. Un altro tiro di corda. Un altro orgasmo. Lei ha la sborra che cola dal
mento e si sente la figa gocciolante di piacere. Un altro orgasmo dopo che un'altra
pallina uscita. Vengo undici volte nel giro di cinque minuti. Sembra
un'eternit
mentre lei con fare esperto lecca l'asta, stimolandomi le palle e la
capella. Dopo l'ultimo orgasmo, rimango immobile, distrutto. Lei continua a tenere il mio
cazzo ormai svuotato nella bocca mentre continua a pulsare delle ultime onde. Lentamente
lei mi infila il vibratore nel culo. Io sussulto e sento che il corpo si contorce senza
che io lo possa controllare. "Cazzo" penso e cerco di riprendere il controllo.
"Si schiavo, ti stai comportando bene.... mi hai dissetata, ma anche la mia figa e il
mio culo hanno sete!" "Nooo" protesto. Sento che il mio corpo
gi
stato fin troppo prosciugato. "Siiii " mi dice lei guardandomi con
lussuria "dopo che ti sarai ripreso" Prende un asciugamano e mi pulisce con
acqua fredda. Il contatto con l'acqua fredda mi calma. Si alza e torna alla borsa. Ne
estrae una banana e si siede. La sbuccia con sensualit
. "Dobbiamo
nutrirci" dice Si mette la punta del frutto tra le labbra e lecca la punta, facendone
scivolare dentro una parte. "Ummm" geme, mangiando la punta. "E' buona,
schiavo, ma non come la tua" "Ti piace la mia figa, schiavo?" chiede. Apre
le gambe e con una mano apre le labbra che rivelano il clitoride rosso ed eretto. Vedo
chiaramente l'entrata del canale da cui colano i succhi. "Vorresti scoparmela,
schiavo?" I suoi occhi emettono lampi di lussuria. Agita i fianchi, mostrandomi tutta
la figa. "Vorresti infilare il tuo be cazzo fino in fondo alla mia figa fradicia,
schiavo?" "Si, subito!" i miei occhi sono spalancati, la gola secca.
"Forse... forse no!" Lei ride profondamente. Prende la banana e piazza la punta
nell'ingresso della sua figa. Si piega e spinge il frutto lentamente dentro. Fisso lo
spettacolo senza respirare. Osservo la banana entrare scivolando tra i succhi cm per cm.
Dopo aversela spinta quasi tutta dentro, la tira fuori, la spinge di nuovo dentro, e
ancora fuori e dentro. Infine la estrae e la porta davanti alla mia bocca. Il sapore della
banana misto a quello dei suoi succhi. Io apro la mia bocca arida aspettandola. Me
la infila e io ne gusto il sapore, delizioso. Torna alla borsa e ne tira fuori una lattina
di panna. Spalanca le gambe e si spalma la panna sulla figa, fino a coprirla tutta.
"E ora il dessert." Si mette a cavalcioni della mia faccia, lasciandomi la figa
coperta di panna a pochi cm dala bocca. "Buon appetito" dice e abbassa la figa
fino alla mia lingua pronta a riceverla. Io inizio a leccare la panna, gustandola. Lei
agita i fianchi, strusciando il clitoride e le labbra sul mio viso, gemendo e ansimando
rumorosamente. Io lecco la figa ormai pulita, infilando la lingua dentro il canale
bollente, leccandole il clitoride e scivolando fino al buco del culo. Lei preme ancora di
pi la figa contro di me. Le afferro il clitoride con i denti, leccandole la punta
con la lingua. Questo sembra farla impazzire. Grida senza limiti "Siiii schiavo,
laccamela, siiii il clitoride, leccalooooo strappaloooo siii ora nel buco con la lingua,
siiii pi forte daiiii schiavo leccaaaa" Con le mani si stimola i capezzoli
mentre agita i fianchi sempre pi forte. Rovescia la testa indietro emettendo un
grido animalesco mentre io le stringo il clitoride con i denti fino a farle male. Il mio
cazzo duro e dritto di nuovo. "Si schiavo leccamela" grida senza ritegno.
I succi scendono sul mio viso gocciolando dal mento. "Si si si vengo dai pi
veloce daii schiavo!" Le mani tormentano i capezzzoli, lasciandoli solo per
afferrarmi la testa e spingendola dentro lei. Improvvisamente lei si ferma. Io le succhio
il clitoride con tutte le forze che ho, leccandolo con la lingua. Un brivido la squote
tutta. Un grido profondo le esce dalla gola. I fianchi vibrano, forzando la figa contro la
mia bocca. Kate sta salendo i fianchi della montagna dell'orgasmo velocemente. Raggiunto
il culmine, lei si blocca, solo il clitoride freme tra i miei denti e la lingua. Io
continuo la stimolazione della figa. L'urlo si fa pi profondo e ricomincia a muovere
i fianchi velocemente e sento che le onde di una serie di orgasmi si susseguono segnate
dalle urla che escono dalla gola e dallo zampillare dei succhi nella mia bocca. Credo che
almeno dieci orgasmi si siano susseguiti ai colpi di lingua sul clitoride. Infine lei si
ferma. Io le lecco lentamente le labbra, il canale e il clitoride. "Mmmmmmm"
sospira esausta " E' stato magnifico, grande, stupendo." Il tono
sensuale, dolce. "Dio, la tua bocca magnifica." sospira mentre la sa figa
rimane incollata alla mia bocca. "Oh, scusa" sorride e si solleva. Si sdraia su
di me, accarezzandomi con le lunghe dita. Ha perso quell'aria della padrona. Lascai
scivolare la mano sul petto fino al cazzo. Lo prende gentilmente con le dita,
massaggiandolo dolcemente. Le sue labbra si avvicinano alle mie e ci baciamo profondamente
mentre lei mugola nella gola. "Adesso voglio il tuo bel cazzo duro nella figa. Voglio
che mi riempi tutta" mi dice dolcemente "voglio sentirti venire dentro me ed
inondarmi della tua sborra bollente." Emette un lungo gemito, sento le sua labbra
vibrare. Con la mano mi massaggia sempre il cazzo duro. Passa alla palle, massaggiandole.
"Oh, vuoi scoparmi, John? Vuoi sentirti tutto dentro di me?" sussurra gemendo
"Vuoi sentirre la mia figa spremere il tuo cazzo fino a farti venire e spruzzare
dentro di me? Dimmelo , dai" "Si, ti voglio, Kate, ti voglio scopare tutta"
rispondo, nuovamente ecciatato "Allora dai, facciamolo" afferra il barattolo
della panna e lo piazza alla base del mio cazzo. Lo ricopre alla base di panna. "Solo
a guardarlo sento la mia figa affamata" Lei si mette sopra di me, le gambe fuori dai
miei fianchi, guardandomi in faccia. Lentamente, si abbassa fino a che la punta del cazzo
tocca le labbra della figa. Sta ansimando. Si muove per posizionare la figa fradicia sulla
punta del cazzo. Abbassa i fianchi facendo entrare la punta tra le labbra gocciolanti,
mentre mi fissa negli occhi. "Ohhhh dio, l'ho aspettato per tutta la seraaaaa"
geme Lei si ferma. Solo la punta del cazzo dentro di lei. Io voglio gridare
"Dai siediti sull'asta, infilatelo tutto dentro" ma non posso. Trattengo il
fiato sperando che lei se infili quel perno bollente nella fregna. Lei lentamente, molto
lentamente,fa scivolare il cazzo nel canale. La panna si mischia agli umori, facendolo
scivolare ancora pi. E' entrato per un quarto. Lei geme, sussulta, si contorce.
"Si, stupendoooo" geme, muovendosi lentamente dentro e fuori. Ora
quasi met
dentro. "Ohhhhh enorme, mi riempie tutta" Lascia andare i
finachi facendolo scivolare tutto dentro fino a che il culo sbatte contro la mie palle
"Ahhhhhhh " grida lei. Lei si ferma con tutto il cazzo dentro. Fa muovere i
muscoli, stimolandomi e facendo ingrossare la cappella dentro di lei. "Schiavo, sei
grande" geme in modo sexy. "hai un gran bel cazzo" Lei fa muovere i fianchi
avanti e indietro, facendo muovere l'asta turgida dentro di lei. Si prende i capezzoli con
la mani, tirandoseli mentre il cazzo va dentro e fuori. Dopo un po' si china su di me,
facendo scivolare le tette sul mio petto e baciandomi appassionatamente, sempre facendo
muovere il cazzo dentro di lei. "Si scopami tutta " geme "ficcamelo tutto
dentro quel bel cazzo duro. Voglio che me lo infili tutto dentro di me" "Dio
Kate, sei cos stretta, cos bollente, cos bagnata." gemo io Si alza
e sollevandosi sulle gambe sia fa impalare dal cazzo. Muovendosi lo fa entrare e uscire,
come se stesse cavalcando. Ad ogni entrata urla di piacere "Dio che belloooooo"
Agitando la testa aumenta il ritmo delle gambe, muovendo anche il bacino. Ad ogni
movimento dentro e fuori, un fiotto di panna misto ai suoi succhi esce fuori, colando su
di me. Le urla di piacere mentre raggiunge l'orgasmo "Oooooo siiiiiii" Lei
rallenta il ritmo e sono io ad agitare i fianchi per ficcarglielo dentro, sollevandola e
impalandola. "Vieni fammi sentire come godi" grido Le onde di piacere scuotono
il suo corpo e stringe i muscoli, afferrando il mio cazzo dentro di lei. Il mio palo
duro come il ferro e continua a stantuffare con violenza dentro lei. "Siiiii
non fermatiiii scopamiiii tuttaaaaaa" grida lei Lei si gira tenendo il cazzo ben
dentro di lei e mi presenta il culo. Con le unghie afferra le palle e le stringe
"Ohhhhh" grido io, sorpreso. Lei alza le ginocchia fino a far uscire quasi tutto
il cazzo. Poi in un movimento rapido si getta sopra, impalandosi e stringendo
contemporaneamente le palle. Mi sento venire alla sensazione combinata. "Dai bello,
riempimi tutta " geme " ti voglio sentire tutto dentro me... Sii mi riempi tutta
col tuo cazzo... Voglio che mi riempi tutta con la tua sborra.... Voglio sentirti gridare
mentre vieni e mi inondi tutta...Daiiii" Quelle parole mi fanno indurire ancor di
pi il cazzo. Sentivo la sua figa che mi stringeva tutto il cazzo. Lei aumenta il
ritmo, ficcandoselo ancora di pi dentro, mentre con le mani lavorava le palle. Lei
ogni tanto venive, gridando e inondandosi sempre pi. Ad ogni orgasmo sento le sue
unghie nella mia carne mentre con la figa lavora sul mio perno sempre pi duro. Come
lei sta per avere il quarto orgasmo, mi sento afferrare con le unghie le palle fino a
strizzarle. Io perdo il controllo. Con i fianchi inizio a martellarla fino a romperle la
figa. Il mio cazzo inizi a spruzzare mentre lei urla di un misto di dolore e
piacere. lei si abbandona urlante sul mio palo mentre io la martello in modo animalesco,
rovesciandole dentro un fiume di sborra bollente. Almeno tre orgasmi si susseguono per
entrambe. La sua figa sembra risucchiare il mio cazzo, prosciugandolo. Ci abbandoniamo
esausti, lei tenendo il mio cazzo saldamente dentro. Dopo un p lei si riprende e
vuole ripetere l'esperienza. Io non hoi mai creduto di poter venire cos tante volte
nello spazio di poco tempo. Ricordo vagamente che verso le tre di notte, lei finalmente mi
slega. Abbiamo sperimentato ogni immaginabile posizione e possibilt
. Il mio cazzo ha
esplorato ogni apertura del suo corpo e lasciato la sua cremo in ogni luogo. Alle sei
sento il suono di una sveglia. Siamoancora distesi, distrutti. "Oh, cazzo"
mormora lei rivolta alla sveglia e la spegne. "Bene,.... John, schiavo, amore.... La
tua accusa caduta e ti rilascio." Ci vestiamo in silenzio. Lei mette solo
l'uniforme e io mi rivesto. Io non ho mai avuto una esperienza sessuale cos
animalesca e selvaggia. "Vuoi tornare a casa con me?" Sussurra lei. Mi riporta
alla mia auto e la seguo fino a casa. Come lei infila la chiave nella porta di casa, vedo
una gran figa bruna dentro casa. "John " dice Kate "lascia che ti presenti
la mia compagna di casa Kimberly." "Ciao Kimberly" dico io mentre le
osservo, appena coperta da una vestaglia trasparente che lascia vedere due tette grandi e
sode con due lunghi capezzoli turgidi e scuri che puntano contro la stoffa. "Ohhh
ciao John..." dice lei mostrando due grandi occhi verdi che emanano una strana luce.
Noto il sorriso che si scambiano Kimberly e Kate mentre lei si sta slacciando l'uniforme e
si avvicina a Kimberly accarezzandole le tette. Insieme mi prendono per mano e mi portano
verso la camera da letto. F I N E -------