Morte |
||||||||||||||
La morte e' un processo rettilineo - Daniel Pennac "La prosivendola" |
||||||||||||||
E poi, un'altra cosa, piu' profonda, piu' tagliente... Anche se non eravamo usciti insieme tanto spesso, lui e io, durante quei giorni in cui noi due non ci sentivamo piu' ... Insomma, se penso che adesso e' morto, che non c'e' piu'... Se penso, al di la' di tutto, che adesso quel ragazzo non esiste piu'... Mi sento come un pozzo dentro il petto, come un buco nero che potrebbe risucchiare tutto. Potrebbe succedere, anzi, prima o poi succedera, con tutti, con la mia famiglia... e via un pezzo defia mia vita... Cioe', quando morira' mia nonna, non sara' piu' nessuno nello spazio della mia vita di quando mangiavo Ie stelline in brodo, o di quando mi sentivo scottare la fronte e lei mi metteva il termometro e mi copriva con il plaid perche' non sentissi freddo. Voglio dire, quando lei morira' e ci saranno tutti i parenti in giro, i pianti, i problemi col contratto della casa, e tutto questo sommergera' il me stesso di quattro anni coi capelli ricci e il maglione blu che mi aveva fatto lei, il mio piatto di stelline e tutti gli altri momenti di quand'ero piccolo. Pian piano me ne scordero' anch'io, credo. |
||||||||||||||
tratto da "Jack Frusciante e' uscito dal gruppo" di Enrico Brizzi |
||||||||||||||
Quando lessi queste pagine quella stranissima sensazione che mi sorprende ogni volta che uno scritto riesce perfettamente a descrivere un stato d'animo cosi' recondito da risultarmi sconosciuto fino a quel momento. E mi resi conto di avere anch'io dentro me quel senso della morte. Strano scoprire i propri pensieri nei libri degli altri. Chissa' come essi siano arrivati cosi' vicini alla mia testa. Vicini, ma non mi hanno toccato. Non lo sanno che un po' di morte questo esilio me lo concede ogni giorno. L'assenza delle persone piu' care, o l'assenza mia dalla loro realta', mi consegnano ad un isolamento sconsolato.Se poi si pensa che sono riuscito ad esiliarmi persino dalle persone che piu' amavo, e pure dei vicini di casa. Ma com'e' possibile. |
||||||||||||||
I started reasoning about death when I was about ten. Ten years old, a life in front of me and already thinking of death. That is the kind of thing your parents should be worried about. Well,.my parents didn't worry: actually they didn't know. Communication was already compromised at that time, even before the invention of mobile phones, e-mail and internet.At that time I was interested in a definition of death. Was death something like the end? Was ther something beyond? I answered yes and no. And that released me for some years from th subject. Until I got my mysthical crisis. I discovered that to live is to die, for every second we live we change, givin birth to a new "me" and killing the old one. |
||||||||||||||
Io voglio morire, morire, morire, ma lo fanno gia' tutti. (Stefano Benni) |
||||||||||||||