Grillo velenoso
…e al Meteo ci credete? Vi fidate ancora del Ministero dell’Aeronautica, dopo Ustica? Fessi, ecco cosa siete. Fateci caso, alla radio. C’è l’annunciatore tutto complimentoso che dice: adesso sentiamo il colonnello, buongiorno colonnello, ci dica: cielo a pecorelle o acqua a catinelle? Io gli chiederei: colonnello, me lo dici o no che tempo faceva a Ustica, il 27 giugno 1980? Com’è che voi dell’Aeronautica vedete con due giorni d’anticipo se scoppia un temporale, e dopo quindici anni non vedete che è scoppiato un missile? Dico io, ma in questo Paese si può fare qualcosa senza dare soldi alla famiglia Moratti? Sto a casa davanti alla televisione, devo pagare il canone a Letizia Moratti. Allora vado a fare un giro in macchina. Faccio benzina, e i soldi vanno a finire in tasca a Gianmarco Moratti. Vado alla partita, a vedere l’Inter, che magari poi perde a Bari per 4 a 1, e chi ci guadagna è Moratti. Per la disperazione mi drogo, finisco a San Patrignano, e anche lì ci trovo i Moratti! Non c’è scampo! Lo sapete, Gianmarco Moratti è il più grande petroliere italiano. È l’equivalente italiano della Shell. Quella che ha fatto impiccare lo scrittore nigeriano Ken Saro-Wiwa perché protestava contro l’inquinamento delle compagnie petrolifere. Sono così, i petrolieri. Mi sente, signor Moratti? Anch’io, come cittadino italiano, la accuso di sfruttare e inquinare il mio territorio. Per cortesia, non mi impicchi, io non sopporto nemmeno la cravatta, ho il collo delicato. Se trovo un giorno libero per farmi fucilare, le va bene lo stesso? La Rai è foderata di amianto. Viale Mazzini 14 è una scatola di amianto. È per questo che nessuno la vuole comprare. Sapete che cos’è l’amianto, no? È un materiale antincendio, lo stesso di cui sono foderati i vagoni dei treni. Ti dà la sicurezza di non morire mai bruciato. In compenso ti dà quella di crepare di asbestosi. Vuol dire che i tuoi polmoni si riempiono di polvere velenosa, come succede a chi lavora in miniera. Non è pazzesco? Letizia Moratti rischia le stesse malattie professionali di un minatore. Signora, glielo dico per il suo bene: vada a lavorare in miniera, muore lo stesso ma almeno fa un po’ di moto. A Viale Mazzini, non puoi nemmeno attaccare un chiodo al muro, se no propaghi la polvere d’amianto. Il ritratto del Presidente della Repubblica hanno dovuto attaccarlo alla parete con lo scotch! Hai presente il cavallo della Rai, sì, il cavallo di Manzù che sta davanti all’ingresso, tutto sbilenco? Credi che sia sempre stato così? Balle, una volta era rampante come il cavallino della Ferrari! È l’amianto che ti rovina. Anche Giucas Casella, prima di venire alla Rai, era uno normale, si chiamava Giuseppe Casella, faceva il carpentiere a Cosenza. Anche ‘sta parolona, «barriera architettonica». Uno pensa come minimo alla Grande Muraglia Cinese. E invece, da noi, «barriera architettonica» è il gradino del marciapiedi, sette centimetri di altezza. Un tacco di Berlusconi, tanto per intenderci. Ma per uno sulla sedia a rotelle, salire sul marciapiede è come scalare la Grande Muraglia. Mi dicono che sono fissato con la Germania. Ma sapete perché sei anni fa i tedeschi hanno abbattuto il muro di Berlino? Perché era caduto il comunismo? No. Perché non era transitabile alle sedie a rotelle. Quanto costa una cabina telefonica per handicappati? Venti milioni? Per diecimila cabine, fanno duecento miliardi. Con quei soldi lo Stato può comprare un cellulare per ogni handicappato: tò, telefona da dove vuoi. Io gliel’ho detto, al ministro delle Poste: compri un bel po’ di cellulari. Magari dalla Olivetti, così fa contento anche De Benedetti, che poverino è un po’ disabile anche lui. Ha provato a scalare di tutto, De Benedetti: la Sme, la Mondadori, la Societé Génerale du Belgique, ma è sempre finito, scusate, col culo per terra. Per uno così, si dovrebbero abbattere le barriere architettoniche nella Finanza. Dicono che io rompo le scatole. Dovreste essere voi, a romperle. Anzi, certe scatole proprio non dovrebbero esserci, perché sono pericolose. Quelle di plastica, ad esempio. Siete mai andati a mangiare nei fast food? Quei posti dove si mangia in dieci minuti e si digerisce in dieci anni? Bè, tu ordini il tuo hamburger da MacDonald, e te lo danno in una bella scatola di plastica. Tu cosa fai? Ti mangi l’hamburger. E ti viene il cancro allo stomaco. Poi butti la plastica, che va a finire nell’inceneritore e produce diossina. E ti viene il cancro alla pelle. Cosa te ne fai di due cancri, consumista che non sei altro? La prossima volta, fa’ una cosa intelligente: butta l’hamburger nei rifiuti e mangiati la plastica. Il sapore non cambia, giuro, e così di tumori ne prendi solo uno. Come dice? Buttare via l’hamburger è uno spreco? Bè, lo sa dove vanno a finire gli hamburger precotti di MacDonald se non vengono smerciati entro un quarto d’ora? Nella rumenta. Sì, nel pattume! Il regolamento interno vieta perfino di regalarle ai barboni. Non ve lo dice nessuno, questo. La carne bovina è di per sé uno schiaffo alla miseria. Per produrre un chilo di filetto di manzo, bisogna sfruttare ettari di pascolo. In Africa ci sono terreni immensi coltivati a foraggio, destinato esclusivamente ai bovini della MacDonald. È documentato. E i bambini africani muoiono di fame. Altro che i comunisti, sono le mucche a mangiarseli, i bambini! No, assolutamente no, io di battutacce sui politici non ne faccio. Niente. Muto… Certo che Letta… L’avete presente? Quello che alle Bermuda andava dietro a Berlusconi vestito da tennis. Aveva il gonnellino, sembrava la zia di Lea Pericoli! E cosa ci fai battute a uno così! Lo prendi, lo ringrazi e lo mandi in fonderia. Altro che battute. E la Donatella Dini? Ma abbiate pietà di lei, è una povera miliardaria… ha fatto una vitaccia, è stata già sposata all’industriale Zingone… uno che aveva chiamato la figlia Zingonia… e allora il signor Motta come lo doveva chiamare suo figlio? Mottarello? Io dico: mi compro la Lacoste? E bravo, faccio la mia bella pubblicità ambulante alla Lacoste, petto in fuori: scusi, ma l’ha visto che qui c’ho il mio bel coccodrillino del cazzo? Eh, l’ha visto? Ma almeno me la sono comprata io la magliettina, l’ho scelta io. Adesso invece ti fanno fare lo sponsor ambulante anche se non vuoi. Siamo matti? Li avete visti gli autobus a Milano tutti ricoperti di pubblicità? Tu compri il biglietto, sali e te vai a spasso coperto di scritte. Ve la ricordate la pubblicità del Manifesto? Attenzione, su questo autobus c’è un comunista… ma non contiamo balle, che se sull’autobus c’era un comunista diceva educatamente all’autista: adesso per favore lei si ferma, stacchiamo la pubblicità della camomilla e poi ripartiamo, va bene? Certo che alla Rai c’è della gente… No dai, che poi dite che ce l’ho con la Letizia… ma io la Letizia la amo. Una volta per tutte: io ti amo. Fammi un favore, però: vai da quello che programma gli spot contro gli incidenti dei giovani all’uscita dalle discoteche e con molto tatto gli tiri un colpo di pistola alla nuca. Ma vi sembra? Si vedono dei ragazzi tanto ma tanto abbelinati che guidano tutti allegri, ubriachi come manguste, uno si sporge fuori dal finestrino che sembra Holer Togni e come vuoi che vada a finire? Contro un muro, no? Bene, lo sapete a che ora li mandano in onda gli spot? A mezzanotte, quando i figli sono ancora fuori e in casa ci sono solo le mamme e i papà che aspettano: ve le immaginate le corna, gli scongiuri… Oh Ettore, c’è lo spot, datti un po’ una bella toccata di coglioni! Questa cos’è? Una lattina di Coca Cola. Fin qui ci siamo tutti? Bene. D’ora in avanti, prima di berla, me lo fate un piacere? Fatela bollire. Magari dopo la mettete in frigo, ma prima fa-te-la bol-li-re! Come una vongola di Bari! Vi ho terrorizzati eh? Altro che zucchero e caramello, qui c’è una colonia di batteri che neanche nel parrucchino di Baudo. Vi ricordate come si aprivano le lattine di una volta? Si tirava l’anellino, si buttavano via l’anellino e la linguetta d’alluminio che faceva da tappo e si versava. Ma tutto quell’alluminio lasciato in giro inquina, e allora la Coca Cola ha avuto una bella pensata ecologica. Dammi un po’ una lattina di adesso. Attenzione, perché è terribile. Allora: tiro l’anello, si fa questo buchino qua e spingo tutto dentro la lattina. Dentro! Polvere, batteri, ditate. Tutto dentro. E ve lo bevete. Ma pensate: vi fate la scopatina tutti attentini, col bel preservativino, ve ne tornate a casa tranquillini guidando ai 50 all’ora. E poi, zac, una sorsata di Coca Cola e vi beccate l’epatite. |