Il loro esordio discografico "Tribe's Union" (autoprodotto, ristampato poi dalla CGD) risale al 1984 è un disco di combat-rock cantato in inglese impregnato di punk in stile Clash che, pur essendo la registrazione piuttosto scarna e la produzione praticamente nulla, ha fatto gridare al miracolo diverse riviste musicali italiane facendo ben sperare per il futuro di questa Band. E non deluderanno!
Nel 1987 ritornano
con "Barricada Rumble Beat" (il loro album migliore
cantato in inglese) e sfornano un degno successore al disco precedente
con alcuni accenti folk leggermente più marcati. Ospiti d'eccezione
Billy Bragg e l'armonicista Andy J. Forest.
E proprio durante il tour di quest'album
si aggiunge al gruppo in qualità di tastierista Andrea Mei, il terzo
Gang...
La terza prova discografica arriva quando ormai già da alcuni anni la band ha un discreto seguito in tutta la penisola, e nel 1989 vede la luce "Reds" che non possiede, secondo me, l'energia del precedente pur essendo in grado di confermare le qualità e il talento di questi "ragazzi".
1991. Si apre la cosiddetta "Trilogia del Viaggio" con "Le Radici e le Ali", il disco della "conversione" all'italiano e della virata netta verso una matrice più marcatamente folk, mantenendo ancora l'energia trascinante del r'n'r degli inizi. Inizia qui un'ottima collaborazione con Massimo Bubola in qualità di autore e cantante.
Il nuovo capolavoro, "Storie d'Italia" del '93 penso che non abbia bisogno di molte presentazioni, qui la vena folk e la ricerca della musica popolare italiana si fa sempre più presente e forte. Anche qui è presente Massimo Bubola nella veste di produttore e autore. Nel frattempo collaborano con la Banda Bassotti al loro mini-cd "Bella Ciao", ai quali i Gang dedicheranno la canzone "Il Paradiso non ha confini" proprio in questo album.
La trilogia iniziata con "Le Radici e le Ali" si chiude nel '95 con "Una Volta per Sempre". Questo album verrà criticato moltissimo da parte della stampa "specializzata". Si tratta semplicemente di un album molto più personale e "intimo", e quindi risulta più difficile e meno "accessibile" dei precedenti.
Successivamente Marino e Sandro Severini collaborano al secondo disco dei Modena City Ramblers "La Grande Famiglia" partecipando ad alcuni brani fra cui la splendida versione de "La Locomotiva" di Francesco Guccini.
"Fuori dal controllo", loro ultimo disco, pubblicato l'anno scorso, segna alcune svolte nella loro storia: il cambio di etichetta; il ritorno a sonorità più prettamente rock; la partecipazione al mini-tour di 6 date di Ligabue come band di supporto (insieme ai Negrita). Al disco partecipano lo scrittore americano Tom Robbins e i Modena City Ramblers. Il brano "Comandante" (dedicato al subcomandante Marcos) appare anche in "Para Todos Todo, Nada Para Nosotros" (editodalla Gridalo Forte Records) e, più recentemente in "Artisti Unisti per i Zapatisti del Chiapas, entrambe sono raccolte dedicate all'EZLN.
Successivamente i fratelli Severini collaboreranno con i modenesi Tupamaros nel loro album "Gente distratta" (Gridalo Forte Records) in una bella cover de "Il signor Hood" di Francesco de Gregori.
2000: in attesa del nuovo album (a primavera?), collaborano
con gli Skiantos scrivendo la canzone "Canzone per Che (Guevara Forever)",
sul nuovo album dello storico gruppo bolognese.
E LA STORIA CONTINUA...