Concerto del 30 Maggio 1998 a Biella
Cercare di descrivere Malmsteen live è praticamente impossibile: come già ho detto molte volte è in pratica come descrivere il profumo della rosa.
Come si può? Proverò comunque ad accennare qualcosa, quel poco che le parole posson dare come idea.
Cominciamo con la scaletta delle canzoni eseguite:
1. OPENING SECTION
2. MY RESURRECTION
3. FACING THE ANIMAL
4. RISING FORCE
5. FAR BEYOND THE SUN (incl. PAGANINI, ADAGIO)
6. LIKE AN ANGEL
7. BRAVEHEART
8. SEVENTH SIGN
9. TRILOGY SUITE OP:5 GUITAR SOLO
10. KEYBOARD SOLO
11. ALONE IN PARADISE
12. RED HOUSE
13. VOODOO
14. YOU DON'T REMEMBER, I'LL NEVER FORGET
15. NEVER DIE
16. ACOUSTIC SOLO (Prelude to April, Toccata e brani di Bach) - BLACK STAR
17. I'LL SEE THE LIGHT TONIGHT
18. HEAVEN TONIGHT
Può darsi che abbia dimenticato qualcosa ma purtroppo non mi sono messo lì a prendere appunti...
Fatto sta che Yngwie è stato palesemente eccezionale. Vorrei citare i pezzi acustici su tutto: una pulizia del suono, una velocità ma soprattutto una tecnica che non avevo mai visto prima. Fate conto che ho già visto suonare in concerto Satriani, Vai, May e altri ma nessuno ha mai raggiunto Malmsteen.
Yngwie "fa cose che non si possono fare": sweep picking sull’acustica alla velocità della luce e passaggi tecnicamente difficilissimi vengono eseguiti con una semplicità che non è credibile.
Anche la parte "elettrica" è stata di tutto rispetto: gli assoli sono più corposi e ruggenti che mai, come chi li suona. Malmsteen dimostra di essere in ottima forma, nonostante abbia tirato su un po’ di chili e lo si vede anche dalle foto. Ma vi assicuro che la tecnica è migliorata...se mai fosse possibile.
Per quanto riguarda il resto del gruppo devo ammettere che sono tutti all’altezza del Maestro, fanno da spalla al violino solista in modo perfetto, il che non è per nulla facile anche perché bisogna avere del fegato a tenere le ritmiche ad un "mostro" come Yngwie...
Dal punto di vista scenico non c’è nulla da eccepire, Malmsteen continua a muoversi come un ragazzino e lo si poteva vedere spesso "fuggire" dal centro del palco per avvicinarsi alla sua amata April che è bruna non bionda come dice Metal Shock di questo mese
(che come intervista e traduzione mi ha lasciato MOLTO a desiderare).
Confermo quindi che Yngwie da sempre l’impressione che suonare live non sia solo una semplice routine ma un continuo modo di dare sfogo alla sua passione che è la chitarra, lo si vede nel suo modo di suonare, quando sorride facendo un assolo che pochi al mondo potrebbero emulare,
lo si vede quando si mette a giocare con il suo cantante e il suo bassista e quando lancia la chitarra in aria o gli stacca una corda come ad inizio carriera.
Purtroppo non ho molte altre parole da aggiungere: ho dato la scaletta, ho detto quanto sia stato grande, cosa devo aggiungere? Il giudizio finale è un voto sicuramente fuori dallo standard. Ripeto, Malmsteen in concerto non perde nulla dal punto di vista sonoro e dal punto di vista tecnico,
anzi supera quello che fa in studio aggiungendo una capacità di intrattenimento che è unica nel suo genere. Una volta che si sente Malmsteen live si capisce che nell’Olimpo della chitarra probabilmente è lui a regnare. Personalmente ritengo che dal punto di vista acustico Paco de Lucia sia superato,
da quello di vista elettrico Satriani è lontano miglia ed anche Steve Vai, nonostante sia un grandissimo tecnico, venga lasciato alle spalle. L’unico che, sempre parere personale, credo possa stare vicino a Malmsteen è Chris Impellitteri. Se non lo conoscete informatevi e sentite qualcosa in internet.
Ma prima ancora cercate di procurarvi un bootleg del live di Malmsteen (comunque prossimamente uscirà un live ufficiale registrato in Sud America) o andate direttamente a vederlo in concerto...Anche voi rimmarrete senza parole.
Luca L.D. Lombardi
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