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giallo.gif (1794 bytes)rosso.gif (1794 bytes)"Io lo conosco bene"
L'amico
Savelli

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Lui e Baglioni hanno circa la stessa eta' (quarantadue anni), suonano insieme da piu' di un decennio, ma sono sopratutto grandi amici. Walter Savelli pur continuando a collaborare con il cantautore romano, prosegue nella sua attivita' di insegnante di pianoforte moderno e computer a Firenze. La sua scuola privata e' frequentata da allievi da ogni parte d'Italia, i piu' famosi sono stati senza dubbio Marco Masini e Paolo Vallesi. Savelli, che negli anni Settanta era il leader del complesso "Gli Antenati" e, dal '77 in poi degli "Extra", e' forse il personaggio piu' adatto per parlare di un'amicizia e di una collaborazione artistica che va avanti dal 1978. Un po' come rileggere insieme a uno dei protagonisti l'avventura artistica di Baglioni.
"Tutto e' nato da un incontro fortuito" - racconta Savelli - "Claudio ci vide suonare al Pam Pam di Pistoia, lui era al « Pam Pam » di Pistoia, lui era in una villa a Pomino per preparare i testi di « E tu come stai » e per distrarsi venne a sentire un po' di musica. Ci fece molti complimenti e in qualche modo ci adotto'. Incidemmo la cover di « Just the way you are », con il suo testo in italiano e lo seguimmo in tour. Fu una bellissima esperienza per entrambi, era la prima volta che Baglioni calcava i palasport e fu un gran successo. L'anno seguente Claudio scrisse per noi un altro brano « Maria Maddalena », ma il gruppo si sciolse.

Ma l'amicizia continuo'?

Certo si e' anzi rafforzata nel tempo, visto che ho sempre continuato a suonare il piano nei suoi dischi e concerti. C'e' un grande rispetto e una grande stima reciproca, sia dal lato umano, che da quello musicale. Credo che tutto dipenda dalla sincerita' e dall'onesta' con cui affrontiamo la vita. Non abbiamo mai litigato una volta e questo non mi e' mai capitato nemmeno con mia moglie...

Vita da musicisti...

Beh si forse dipende dal fatto che la musica e' davvero un grande amore per entrambi. Per questo siamo spesso in sintonia. Mi ricordo che Claudio in un certo momento di un concerto si apprestava a proporre il brano "Con tutto l'amore che posso" accompagnandosi solo con la chitarra. Qualcosa non funziono' e la chitarra resto' muta. Appena me ne accorsi salii sul palco accompagnandolo al piano anche se non conoscevo il pezzo. Eravamo davanti a quindicimila persone, ma tutto ando' per il meglio.

Ma Baglioni nel privato e' schivo, pensieroso come appariva, specialmente in passato, sulla ribalta?

Assolutamente no. Fuori scena e' sempre stato molto allegro. Racconta le barzellette in maniera meravigliosa, ti tiene a cena fino alle quattro del mattino ed e' sempre molto arguto e divertente. Forse qualche anno fa era un po' chiuso, ma ora basta vedere i suoi concerti per notare la differenza. Magari e' un po' timido, ma c'e' poi da dire che i personaggi pubblici non possono essere sempre e comunque se stessi, dipende dal contesto in cui si trovano, dall'occasione.

Meglio incontrarlo a cena quindi?

Baglioni e' una persona squisita con cui e' interessante passare una serata. E' molto colto, ma non lo fa mai pesare. E' anche una buona forchetta e un ottimo intenditore di vini. Ha un'innata passione per le cose buone, ma non eccede mai. Certamente come tutti i musicisti, dopo un po' si ritorna a parlare di musica, ma forse e' proprio per questo che siamo in sintonia. Ci capita spesso di passare anche tanto tempo a divertirci, a smontare e rimontare brani e arrangiamenti.

Quali sono i suoi hobby?

Un po' di sport. C'e' stato un periodo in cui andava spesso a cavallo e in palestra. E' anche tifoso della Roma, segue la sua squadra, ma ovviamente non va mai allo stadio.

Qual e' il suo giudizio sul Baglioni musicista ed autore?

Claudio e' un autodidatta, ma possiede una sensibilita' musicale fuori dalla norma. Mi fa quasi rabbia, visto che io ho fatto il conservatorio. Mentre io, in qualche momento, sono quasi inibito dalle regole di composizione, lui segue a ragione l'intuizione. Ha una genialita' innata, una grande pratica musicale e quasi sempre il suo entusiasmo, i suoi consigli, si rivelano vincenti.

Com'era l'atmosfera dietro le quinte di questo tour?

All'inizio parlavamo esclusivamente dello show. Eravamo molto ansiosi di vedere come il concerto riusciva ad evolversi di volta in volta. E' stata una grande emozione lavorare con grandi musicisti, abbiamo formato un gruppo molto unito, dentro e fuori la scena.

Ma secondo lei in questo tour c'e' stata un'evoluzione sul modo di presentarsi in scena di Baglioni?

Sicuramente. Prima quando parlava sembrava un po' il papa, ora ha il coraggio di improvvisarsi showman, di scherzare sulle canzoni... Anche se il disco a un primo ascolto e' piu' complesso, credo che dal vivo dimostri tutta la maturita' di un artista come Baglioni, che ha scelto di rischiare e di avvicinare anche un pubblico diverso dal solito. Il disco racconta le sensazioni di un quarantenne, ma anche la societa' di oggi. Un Lp di Baglioni che esce dopo cinque anni da un successo non poteva che essere piu' maturo, piu' diretto, piu' sorridente.

 

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Ultimo Aggiornamento: 14 febbraio 1998
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