NOVE ANNI DI STORIA E DI AUTOGESTIONE E DI LOTTA PER LA CASA NON SI CANCELLANO CON LO SGOMBERO DI VIA CORREGGIO



1° VOLANTINO


Martedì 15/5 alle ore 6,30 la polizia è intervenuta a sgomberare la casa occupata di via Correggio 18.
L'occupazione avvenuta oltre 9 anni fa si è sempre proposta di sottrarre l'area alla speculazione privata (a cui la proprietà Mantovani la vuole destinare) per ottenere invece l'esproprio da parte del Comune e la destinazione ad alloggi popolari e servizi sociali. L'area era composta da una casa in cui abitavano 60 persone fra giovani, anziani, bambini e da altri spazi adibiti a laboratori artigianali, teatrali, musicali e inoltre utilizzata come sede di coordinamenti e collettivi che agivano sul sociale. Tra le attività promosse dagli occupanti in questi anni ricordiamo:
coordinamento cittadino di lotta per il diritto alla casa, iniziative sul carcere, sul nucleare, antimilitarismo, contro l'eroina e l'apatia giovanile, disoccupati, emarginazione, contro la violenza fisica e morale sulle donne, contro il monopolio culturale ma per l'autoproduzione musicale e teatrale...
Questi momenti di lotta sono l'affermazione della nostra volontà di vivere un esistenza diversa e migliore da quella imposta dal potere.
La stampa ancora una volta ha cercato di cancellare 9 anni di lotte riducendosi a descrivere in modo diffamatorio solo una componente della collettività riallacciandosi al tentativo di "spettacolarizzare" e criminalizzare il gruppo Punk anarchico, attivo insieme alle altre componenti nell'autogestione dell'intero spazio occupato.
Contro ogni tentativo di asservirci al potere liberiamoci la vita!!!


2° VOLANTINO


I signori del potere, in qualunque veste si siano presentati hanno voluto tappare la bocca, e forse la bocca più scomoda e rilevante della sua Milano.
Via Correggio 18 infatti, rappresentava una situazione reale di crescita, antagonismo pratico ed suo interno si metteva in pratica quel modo di vita inteso dagli occupanti come momento teso al raggiungimento di liberazione totale. Lo spazio abitativo era quindi unito allo spazio ed ognuno usava il sui mezzo di espressione individuale e collettivo portando il suo apporto all'autogestione della casa.
Tutto questo non poteva che dar fastidio alla amministrazione comunale e ai suoi scagnozzi poiché ra contro il loro progetto di Milano città europea.
Questo progetto implica la pulizia del territorio metropolitano delle impurità sovversive, dagli esempi per le nuove generazioni ribelli; progetto che prevede l'assorbimento e la repressione dei fastidiosi e l'inscatolamento nelle case celle dell'umanità aliena. Quante volte la voce di Correggio si è levata nel quartiere cimitero nel quale si trovava e quante iniziative sono state portate avanti con gli altri ribelli cittadini e non?
Troppo... e troppo forti per non essere recepite!!!
In Correggio si era infatti formato un punto di aggregazione e sempre più gente partecipava alle attività che fossero esse contro la repressione e il carcere, contro il nucleare, per la difesa stessa delle case occupate, contro l'eroina e l'apatia giovanile, sull'antimilitarismo, disoccupati, emarginazione, contra la violenza fisica e morale sulle donne, contro il monopolio culturale ma per l'autoproduzione musicale e teatrale...
Bisogna inoltre ricordare che l'area di proprietà Mantovani era stata vincolata a servizi comunali, su precisa richiesta e per varie lotte degli occupanti di via Correggio 18 sin dai primi anni di occupazione. E' tutt'ora in corso una vertenza al T.A.R. per definire l'uso dell'area e finché non ci sarà una sentenza definitiva, la proprietà Mantovani non potrà modificare le strutture tuttora esistenti.
E' chiaro quindi che lo sgombero di via Correggio 18 è uno sgombero politico, da una parte la proprietà che vuole riappropriarsi dell'area per realizzare grossi interessi speculativi, dall'altra l'intenzione precisa delle istituzioni e delle forze dell'ordine di cancellare una situazione antagonista di diritto alla vita e la riappropriazione di spazi collettivi, la lotta sul territorio a livello cittadino e di tam tam a livello nazionale.

Occupanti di Via Correggio 18


NULLA DEVE ESSERE CONCESSO AI GIOVANI DI MILANO

I giovani di Democrazia Proletaria, vogliono esprimere piena solidarietà nei confronti del movimento Punk milanese, che proprio in queste settimane ha subito il più alto livello di repressione e discriminazione, da parte delle istituzioni che governano la città. L'atteggiamento sciagurato degli enti locali è quasi farsesco, se pensiamo che solo un mese fa al Teatro di Porta Romana, proprio l'Amministrazione Provinciale aveva patrocinato un convegno sulle realtà giovanili metropolitane. Ed ora invece, la Giunta Comunale allo sgombero di Via Correggio e nega uno spazio cittadino da destnare anche a voi punk milanesi, dove si possa far crescere ed elaborare una propria cultura, si confrontino le proprie esperienze e si autogestica il proprio modo di vivere.
Non vogliamo negare quelle differenze culturali che esistono tra noi, giovani, che abbiamo scelto di vivere il nostro impegno politico nella società.
Risulta difficile anche a noi capire alcune vostre proposte; comprendere i vostri comportamenti. Non per questo, però, possiamo ammettere alcun processo di discriminazione nei confronti di quello che è comunque uno degli aspetti della cultura giovanile milanese, ma anzi crediamo che oggi proprio la diversità possano diventare lo stimolo per il confronto, da cui possono emergere obiettivi comuni e reciproche comprensione in questa metropoli che in mille modi, senza distinzione, consuma le nostre vite.
Ed è proprio partendo dal rivendicare la necessità di spazi di aggregazione per tutti i giovani della nostra città e dal respingere qualsiasi discriminazione, che troviamo già un primo, decisivo, terreno di lavoro comune.

I giovani di Democrazia Proletaria


Indice UMANITA' NOVA
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