Lo spettacolo "Il Buffo alla Moda" è tratto da "Il Teatro alla Moda"
Prende spunto da alcuni capitoli del libro satirico di Benedetto Marcello che riguardano il protagonista, un Basso Buffo, cioè un umile cantante di Intermezzi. Gli Intermezzi erano brevi componimenti, atti unici, per 2 o 3 personaggi, da rappresentare tra gli atti dell’Opera Seria. Di argomento comico, cioè di commedia, e non come l’Opera Seria di tragedia ed argomento romano e classico, gli Intermezzi erano cantati e rappresentati in dialetto, ed avevano come protagonisti personaggi della quotidianità; diedero avvio alla Opera Buffa, che furoreggiò in tutta Europa nel corso del secolo XVIII. |
Il Buffo alla Moda, quindi, è un cantante che avrebbe voluto interpretare la parte di Arlecchino alla commedia. E i capitoli del Teatro alla Moda, citati testualmente nel monologo, sono solo quelli che gravitavano intorno alla sua figura teatrale: l’Impresario, i Suonatori, le Parti Buffe, il Sarto, i Copisti di partiture, le Maschere, gli Affittascagni e palchetti, i Marangoni e Fabri, il Conduttor di Botteghino. |
Le ariette veneziane cantate dal vivo con chitarra classica sono state raccolte alla Biblioteca Querini Stampalia in Venezia. In dialetto veneziano, fanno sicuramente parte dell’Opera Comica, cioè gli Intermezzi musicali, cantati da attricette e bassi buffi. Manoscritte e datate 1731, Teatro S.Gio. Grisostomo, Venezia.
Le musiche di scena sono di:
Alessandro Marcello (1684-1750) fratello di Benedetto Marcello, anch’egli compositore. E precisamente da "La Cetra", (titolo che era stato già di Vivaldi), raccolta di 6 concerti per 2 oboi. Concerto per 2 oboe in Re minore trascritto da J.S.Bach ed erroneamente attribuito ad Antonio Vivaldi. Antonio Vivaldi: 2 movimenti dalle 4 Stagioni, Allegro dell’Autunno ed Adagio dall’Inverno. "La Silvia" (1° rappresentazione a Milano, 1721, Teatro Ducale), sinfonia iniziale dell’Opera. |
Il manifesto è tratto da un dipinto di Gianbattista Tiepolo, " Il Trionfo di Zefiro e Flora": probabilmente dipinto in occasione del matrimonio tra Antonio Pesaro e Caterina Sagredo, celebrato nel 1732, proveniente da Ca’ Pesaro, oggi al Museo di Ca’ Rezzonico, Venezia.
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