ASSOCIAZIONE CULTURALE
ANTICO ACQUEDOTTO
Sal. Sup. Ca' dei Baghini - 1a
16163 GENOVA
tel-fax 010-80.26.65
 

L'ANTICO ACQUEDOTTO DELLA VAL BISAGNO si sviluppa a mezza costa sulla sponda destra della valle omonima, nella parte nord della città di Genova (Italia), per una lunghezza di circa 16 chilometri, quasi interamente all’interno del territorio comunale.

Di origine medievale, già dal 1100 for-nisce acqua potabile alla città vecchia ed al Porto prelevandola dalle valli laterali del Bisagno, e, nella sua ultima configurazione, dal Bisagno stesso in località detta ‘La Presa’ (Comune di Bargagli).

Il tracciato è ancora oggi bene individuabile, a cominciare dal bellissimo ponte a tre livelli che attraversa la valle dell’affluente Davagna (ancora nel Comune di Bargagli), per continuare nella valle di Geirato, nel quartiere di Molassana (che viene scavalcata con uno dei più antichi esempi di sifone), nella valle di Staglieno (il ponte più recente sovrasta il Casello autostradale di Genova Est, mentre un ramo dismesso nel ‘600 è visibile dalle rampe di accesso all’Autostrada).

Lungo il condotto sono ancora visibili manufatti (alcuni molto ben conservati) quali molini, chiuse, abitazioni per i guardiani, cippi di confine delle aree di custodia.

La parte terminale del percorso dell’acquedotto è stata ricalcata nell’800 dalla strada di Circonvallazione a Monte (da Piazza Manin a Castelletto), lungo il cui percorso rimangono ancora tratti originali (Passo dell’Acquidotto ed il marciapiede lato a mare in corrispondenza di Villa Gruber) fino all’arrivo alle cisterne di Castelletto, dove l’ultimo ponte scavalca la Salita di San Gerolamo.

L’ASSOCIAZIONE ANTICO ACQUEDOTTO, già ‘Via dell’acqua’, è nata da una aggregazione spontanea di abitanti di San Bazà, frazione di Struppa che gravita sul percor-so dell’antico Condotto. Essi, per raggiungere le loro abitazioni, percorrono quotidianamente, anche con automobili, il tratto che dal cimitero dell’Abbazia di San Siro di Struppa porta all’Oratorio di San Giovanni Battista di Molassana.

Particolarmente sensibili allo stato del percorso, che è anche meta domenicale per le famiglie della Valle che vogliano fare una bella passeggiata, negli anni passati, gli abitanti si sono fatti promotori di azioni di volontariato ed hanno consolidato il percorso nei pressi delle loro case, effettuato sistemazioni idrauliche e di sicurezza, apposto panchine e luoghi di sosta.

NEL MAGGIO DEL 1996 l’Associazione si è data un carattere ufficiale con un atto notarile, ed è stata iscritta nel novero delle Organizzazioni Non Lucrative di Utilità Sociale (ONLUS).

Il fine dell’Associazione è di continuare la sua attività di riqualificazione del mo-numento da cui prende il nome, allargando la sua azione all’intero tracciato. Il raggiungimento degli obiettivi così ampliati, non potendo più basarsi sulle sole forze degli abitanti di San Bazà, conta ora sull’appoggio di sponsor commerciali e su finanziamenti pubblici ad hoc, provenienti dal Comune di Genova, dalla Regione Liguria e dalla Comunità Europea. L’Associazione, inoltre, con l’obiettivo di promuo-versi e di aumentare la sua notorietà, ha promosso una serie di iniziative tra cui un concorso di arti figurative rivolto agli alunni delle scuole elementari e medie inferiori della Valle.

IL PROGRAMMA DELL’ASSOCIAZIONE ANTICO ACQUEDOTTO consiste, a medio termine, nella riqualificazione dell’intero tracciato, con il ripristino della pavimentazione originale in lastre di ‘pietra di luser-na’ e dei cunicoli; il restauro delle edicole votive,  delle chiuse e di tutti i fabbricati (molini e case di custodia); la sistemazione con aree di sosta e di belvedere e con attrez-zature di gioco per bambini.

Tutto ciò allo scopo di restituire all’intera città il monumento (strettamente collegato al coevo complesso dell’Abbazia di San Siro) nella sua bellezza; in questo modo il percorso sarà fruibile come luogo di svago e di comunicazione con la Natura e la Storia in modo simile a quanto è stato fatto per il complesso di Parco Urbano dei Forti del Righi.

A più lungo termine, l’azione dovrà estendersi ad un’area più vasta fino a com-prendere le pendici della vallata. In località ‘Terre Rosse’ è prevista una riserva naturalistica e faunistica che riproduca l’antico stato naturale della Val Bisagno; in località Sant’Antonino (a breve distanza da Piazza Manin e servita dalla ferrovia Genova-Casella) dovrà installarsi un Camping attrezzato, struttura di cui la città di Genova è assolutamente carente.

Per il raggiungimento di questi scopi si sono già avviate indagini per studiare e consolidare l’assetto idrogeologico delle pendici e delle valli attraversate dal percorso; sono pervenuti finanziamenti per il re-cupero della condotta d’acqua e sono allo studio soluzioni per alleviare l’impatto del traffico veicolare che ancora oggi, in alcuni punti, è obbligato a transitare sulla sede dell’acquedotto.

 

Per raggiungere l’Acquedotto in corrispondenza di San Siro di Struppa:

In auto: dal casello di Genova Est attraversare il Bi-sagno e percorrere Lungobisagno Dalmazia in direzio-ne Piacenza (ss.45), mantenendosi sulla sponda sini-stra del Bisagno (Lungobisagno Istria, Via G. Adamo-li) fino alla fine della strada nuova, all’altezza della Casa di Riposo Doria. Riattraversare il Bisagno, svol-tare a sinistra per 50 metri e seguire le indicazioni per Creto (sp.12), Abbazia di San Siro di Struppa. Dopo 1 km (un tornante sotto l’Abbazia) svoltare a sinistra e lasciare l’auto nel parcheggio del cimitero di San Siro. Il percorso del condotto inizia, in direzione Genova, costeggiando il muro a monte del cimitero; in direzio-ne Bargagli, dalla parte opposta del tornante.

In autobus: dal Cimitero di Staglieno con il n.12 fino alla Casa di Riposo Doria, poi a piedi per Salita All’Abbazia di San Siro fino ad incontrare il Condotto.

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