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S. Alessio - La "rinascita" inizia da Villa Genovese


Villa GenoveseS. ALESSIO SICULO – La foto accanto è destinata a rimanere una testimonianza storica di un evento senza precedenti: si tratta della Villa Genovese che sta per essere ingabbiata e incappucciata per consentire lo svolgimento in tutta sicurezza dei lavori di restauro e di ristrutturazione iniziati nei giorni scorsi e che dovranno completarsi entro un anno. Si tratta, infatti, di un evento senza precedenti per diversi motivi. Innanzitutto perché è la prima volta che una amministrazione comunale a S. Alessio Siculo procede all'acquisto di un bene immobile. Nel passato si è proceduto a espropriazioni per pubblica utilità, che hanno riguardato suoli dove sono sorti il Municipio, la scuola media, oppure necessarie per i percorsi dell'acquedotto o delle fognature, ma mai si era proceduto a espropriare un edificio. Perciò questo, già di per sé, è un evento. Poi perché in questa cittadina non c'è stato chi, nelle diverse circostanze, non abbia parlato delle aspirazioni, delle predisposizioni, delle potenzialità turistiche, intendendo, evidentemente, per programmazione finalizzata al turismo, la intensiva e stagionale crescita urbanistica. E l'aver trascurato componenti fondamentali che stanno alla base del vero interesse che il vero turista poteva e può ricercare a S. Alessio, ha condotto questa cittadina alla grave condizione strutturale e culturale che vive da decenni, anzi ha fatto cadere di valore quei pochi beni culturali e ambientali che ne hanno sempre costituito le potenzialità e le predisposizioni. Ci riferiamo alla spiaggia, in gran parte occupata da uno spropositato lungomare e, per la rimanente parte pressoché sparita a causa della erosione del mare. E ci riferiamo alle antiche fornaci, residuati di sacrificate attività, ma anche piccole opere d'arte artigianale incastonate negli avvolgimenti delle rampe, di qua e di là del capo. E ci riferiamo ancora al residuato dell'antica chiesetta, di cui sopravvive l'abside, sita nel quartiere S. Margherita dove, peraltro, riesce ancora a resistere, anche se ignorata da molti, una altrettanto "antica" Trinacria, scolpita a cemento sulla parete di una vecchia casa. Per non parlare poi del castello che fa da corona a Capo S. Alessio: è proprietà privata, non può essere visitato e si può solo fotografare. Che fare? Ci si chiede da decenni. Ecco, dunque, perché sono un fatto storico l'acquisto, il restauro e la destinazione a centro culturale della Villa Genovese. Fatto storico che acquista una valenza maggior se si pensa che la struttura sarà destinata a biblioteca comunale, a centro culturale dove chiunque, dal semplice cittadino allo studente, dal visitatore occasionale all'uomo di cultura, può accostarsi sicuro di trovare un motivo per accrescere le sue conoscenze e una occasione per soddisfare le proprie curiosità. E, stavolta, offre il Comune.

Carmelo Duro. Gazzetta del Sud, 24 Maggio 2000




Pagina aggiornata il 12 luglio 2000. Autore e Programmatore: fspadaro@tin.it
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