|
Sabato 11 Dicembre 1999 Sarei duvuto andare a Chicago con Giulio e dei suoi amici di Roma che lo sono venuti a trovare ma, quando Mark, il papa’ di Carolina la spagnola mia ha proposto di andare a volare con lui, non ho potuto rinunciare. Vado all’areoporto di Aurora una cittadina qui vicino e trovo Mark, Carol e la nipote di Mark di cui non ricordo il nome vicino ad un aeroplanino cinque posti bianco e rosso. Dopo un rapido controllo, via in pista per il decollo. Io siedo davanti accanto a Mark nel posto del secondo pilota, infatti ho davanti ame tutta la strumentazione e i comadi. La giornata e’ insualmente serena dall’alto dei 5500 piedi si puo’ ammirare la geometrica suddivisione dei campi che popolano l’Illinos, stato comletamente pianeggiante. Con rotta a nord, Wisconsin, Mark mi passa i comandi ed io con non poca apprensione impugno il volante e metto i piedi sui pedali. Mantenere quel “volatile” sulla giusta rotta e altitudine e per lo piu’ fare un giro panoramico sul lago Geneva, non e’ cosa facile come sembra, ma me la cavo abbastanza bene. Atterriamo ad un piccolo aereoporto, se cosi’ si puo’ definire, a pochi metri dal lago. Attraversiamo la strada e mangiamo in un ristorante sulla riva. Ritornati in cabina e accesi i motori, in 20 minuti siamo di nuovo all’aeroporto di Aurora pronti per tornar a casa. Anche questo e’ parte dell’esperienza. |
|