COSI'... HO CONOSCIUTO JERICOACOARA !
Tra i tanti viaggi che io ho effettuato in giro per il mondo, ed in particolare in Brasile, quello che casualmente mi ha portato a conoscere Jericoacoara è rimasto scolpito nella mia memoria...
Mi trovavo, senza motivi poi così particolari, a Fortaleza, facendo "normalmente" il turista. Beh, in realtà di particolare c'era proprio questo! Contrariamente a molte altre volte, non stavo espressamente cercando luoghi degni d'essere meta di turismo ecologico o inusuale. Molto più semplicemente, convinto da amici, avevo deciso di spendere qualche giorno di "normali" vacanze nello stesso posto dove loro avevano un congresso (a cui io comunque non dovevo partecipare) ed ero incuriosito da voci che ben mi presentavano Fortaleza, i suoi dintorni e tutto il Nord-Est come un aspetto nuovo e poco conosciuto del Brasile.
Mi avevano parlato di località bellissime, con lunghe e deserte spiagge bianche, dove alte dune di sabbia finiscono direttamente nell'oceano... Strano, pensavo; per me, come per la maggior parte degli Europei, le dune significavano "deserto", e... ho scoperto che una delle meraviglie di quei posti si può chiamare il deserto che finisce nel mare.
Sentii molto parlare di una località che ne rappresenta l'esempio migliore: ma mi dicevano che raggiungerla era un po' avventuroso e il viaggio non breve, però che senz'altro valeva la pena; ne parlavano dicendo: vedrai, "O Paraiso existe!".
Mi convinsero...
Presi l'autobus di linea che due volte al giorno effettua regolare servizio, prenotando il posto a sedere. Scelsi di partire la sera, come "stranamente" mi avevano consigliato e dopo parecchia strada asfaltata, arrivò quello che pensavo fosse già "avventura"; ma non ancora!... erano solo i "40Km di piçarra" (strada "rossa": terra battuta); il bello (in senso stretto!) stava per cominciare.
In un paesino di nome Gijoca la strada termina, ci si deve trasferire su mezzi con trazione a quattro ruote: comincia il "tratto su sabbia", dove non c'è strada (è proibito costruirla perchè ci si trova all'interno di un'area di protezione ambientale) e... subito, si chiarì quello che era sembrato uno "strano" consiglio!
C'era la Luna piena, e "tratto su sabbia" significa: trovare il percorso tra dune piccole e dune gigantesche, pozze d'acqua (intrappolata dall'argilla che si trova sotto la superficie sabbiosa), tratti erbosi con qualche animale brado e la riva del mare: 40 minuti di paesaggio "lunare"... in tutti i sensi!
Poi il paese: un villaggio di pescatori divenuto anche meta di chi è consapevole di "vivere" una atmosfera da molti punti di vista "magica", che io subito ben "sentii" arrivando in quella notte di Luna piena laddove rimane proibito istallare la convenzionale energia elettrica proprio per conservare intatta quell'atmosfera (ma dove comunque ci si attrezza in maniera alternativa per garantire i servizi).
Scesi dal "4x4" e accompagnato con una lanterna a gas, mi recai nella "pousada" dove avrei piacevolmente fatto "base" per i giorni dedicati al soggiorno nella mia nuova "scoperta".
Così... ho conosciuto Jericoacoara!
La mattina seguente cominciai a conoscere i particolari di questo paese con "strade" di sabbia e a scoprire quelli della spiaggia, delle dune, della laguna più grande che a poca distanza dal mare offre acqua dolce e cristallina, della "Pedra Furada", di Tatajuba... andando a piedi, a cavallo, in buggy! E ad avere nuovi amici tra le persone che in questi luoghi vivono, luoghi dove si sta anche sviluppando un progetto di "ecocittadinanza".
E non finiva lì!... Al ritorno mi proposero di effettuare Jericoacoara Fortaleza con un percorso tutto lungo la spiaggia: due o tre giorni di off-road in dune-buggy per percorrere più di 200Km sulla riva dell'oceano!
Non provo a descriverlo. Bisogna "viverlo" di persona.
Era tutto anche più vero e più bello di come dicevano: O Paraiso Existe!