La storia del rione di Casa Giuditta
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Casa Giuditta è situata in prossimità della piazza S. Teresa della Kalsa , cuore del quartiere omonimo che ha visto quasi completamente sventrato il suo antico centro , vicino la prestigiosa via Torremuzza dove si affacciano importanti palazzi e chiese barocche.
Il rione della Kalsa sorse nel X secolo , sotto il dominio musulmano, come cittadella fortificata, esterna al circuito delle mura del Cassaro, ebbe funzioni di centro direzionale e politico e fu residenza dell'Emiro.
L'edificazione della Kalsa (dall'arabo Halisah ossia l'"Eletta" ) , si rese necessaria per i disordini sempre più frequenti tra al popolazione indigena e quella musulmana . Il luogo prescelto era una vasta area pianeggiante prossima al mare e vicinissima al porto (Cala) ed all'arsenale.
La cittadella fu cinta da mura e vi si aprivano quattro porte . Due di queste erano rivolte verso il porto, che allora copriva l'area di piazza Marina : la porta dell'Arsenale e la porta Kotoma. Una terza era rivolta verso sud ed una quarta verso il quartiere del Cassaro, detta porta delle bandiere o dei Politi.
Abitata prevalentemente dai pescatori della vicina Cala , la Kalsa rimase per secoli quasi isolata rispetto la città medioevale in espansione, dalla quale era separata dal braccio di mare e dagli orti della Magione che si che si estendevano ad occidente del quartiere. Poco frequentata dai concittadini degli altri quartieri, la Kalsa era tuttavia nota per l'abilità delle "ricamatrici" a cui si rivolgevano le nobildonne per l'allestimento dei corredi nuziali.
Nei secoli XV e XVI furono edificati due grandi complessi monastici, la Gancia dei Francescani e lo Spasimo degli Olivetani, in aree limitrofe al vecchio e popolare quartiere che , nella seconda metà del XVI secolo , con la costruzione della cinta bastionata, venne definitivamente incorporato nel territorio urbano. Nella seconda metà del XVII secolo , lungo l'asse stradale rettilineo, via Torremuzza, parallelo alla linee delle mura verso il mare vennero costruite tre chiese , dovute al genio dell'architetto Giacomo Amato e decorate dai migliori pittori dell'epoca: la chiesa di
S. Maria della Pietà , la chiesa di S. Mattia che è un raro esempio di edificio a pianta centrica ottagonale coperto da cupola, e quella di S. Teresa della Kalsa. Le opere pittoriche settecentesche conservate in queste chiese sono una autentica testimonianza di quel gusto pieno , dinamico , di grande ricchezza cromatica , che fu tipico del XVIII secolo. La chiesa di S. Teresa della Kalsa domina la spianata di piazza Kalsa che si torva a pochi passi da Casa Giuditta, che come si può arguire è situato nel cuore di questo affascinate quartiere. Essa venne costruita tra il 1688 ed il 1706 dalle suore del vicino convento di Carmelitane Scalze su un area , che in epoca musulmana , era servita da cimitero e rappresenta una delle espressioni più alte del barocco palermitano.
Sempre a pochi passi da Casa Giuditta è possibile immettersi nella bellissima via Torremuzza , che un tempo costituiva un ottimo affaccio per l'edilizia residenziale , particolarmente gradito ad alcune famiglie aristocratiche. E' caratterizzata dai monumenti barocchi che tuttora vi rimangono e trae il suo nome dal Palazzo Lancillotto Castello di Torremuzza , costruito nel 1755 per volontà del principe Gabriele Lancilloto Castello.
Ancora nelle vicinanze la bellissima costruzione dello Spasimo, di sopra descritta, nel secolo scorso adibita ad ospedale psichiatrico, poi utilizzata come deposito dai nazisti, infine attualmente utilizzata per concerti e manifestazioni estive. Al suo interno si erge un'albero molto suggestivo, che ha potuto vedere la luce grazie al crollo del tetto sotto i bombardamenti dell'ultima guerra.
Questo breve excursus storico del quartiere è un semplice invito a riscoprire il cuore antico di una città dal grande passato e dal ricchissimo patrimonio artistico e monumentale
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