I COLOSSI DI MEMNONE

I colossi fiancheggiavano l'ingresso di un tempio funerario fatto costruire da Amenofi III, padre di Akenaton, nel 1400 a.C.; nel 27 a.C. un fortissimo terremoto distrusse il tempio e rimasero in piedi solo queste due statue.

Esse rappresentano Amenofi III seduto sul trono, con un avvoltoio sulla testa e le mani distese sulle gambe; vicino alla gamba destra c'è una statuina che rappresenta la moglie, mentre vicino alla gamba sinistra ce n'è una che rappresenta la madre.

I colossi sono alti 195 m e pesano più di 700 tonnellate ciascuno

Il terremoto provocò in uno dei due una spaccatura e a causa di questa il colosso produceva particolari vibrazioni, suoni strani, specie all'aurora quando il vento passava nella fessura.

I Greci interpretarono questi suoni come la voce di Memnone, re etiope figlio di Aurora, ucciso da Achille.

Aurora aveva chiesto agli dei di dare al figlio una forma diversa e gli dei la accontentarono. Così ogni mattina Aurora poteva sentire la voce del figlio.

 

Nel 200 d.C. fu restaurato dall'imperatore Severo e non fa più suoni strani.

Sui colossi sono incisi molti nomi di imperatori romani, tra cui Adriano e sua moglie

1