La Sfinge

Questo monumento non è stato ordinato da nessun faraone, in origine era un blocco di calcare rimasto inutilizzato dalla costruzione della piramide di Cheope. Gli architetti che lavoravano alla costruzione di quella di Chefren decisero di scolpire la sfinge, con corpo di leone, simbolo di forza, e testa umana, simbolo di intelligenza; le sembianze sono quelle di Chefren.

Si chiamava "shessebanh", che vuol dire "statua viva", gli arabi invece la chiamano "Abu el Hol", che significa "padre del terrore".

Nel nuovo regno fu identificata con il dio Ra, posto a guardia della piana e con il viso rivolto a est.

La Sfinge è lunga 72 m, alta 20 m; le zampe sono restaurate e si sta procedendo al restauro completo.

Ha il naso rotto dagli arabi mamelucchi, tra le zampe è posta una stele di granito, la stele del sogno.

Il principe Tutmosi IV, che non aveva diritto di salire al trono, raccontò di essersi addormentato un giorno, al ritorno dalla caccia, ai piedi della sfinge. Ra gli chiese in sogno di dissotterrare la sfinge coperta di sabbia, e gli promise in cambio il trono. Tutmosi obbedì e in ricordo di questo sogno fece scolpire la stele.

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