TEMPIO DI KARNAK

Il tempio di Karnak (dall'arabo Uarnak, che significa villaggio fortificato) è dedicato ad Amon - Ra :

Amon era il dio locale, dio dell'aria e del vento e re di tutti gli dei, il suo culto si è poi amalgamato con quello di Ra.

E' un complesso di templi costruiti da molti faraoni, perciò ha una pianta molto complicata.

E' il più grande del mondo e occupa una superficie di 31 ettari.

La sua costruzione è durata 2000 anni: il primo blocco fu posto nel 2040 a.C., l'ultimo nel 323 a.C. sotto il dominio di Filippo, fratello di Alessandro Magno.

 

La costruzione di un tempio cominciava sempre dalla parte più interna, il santuario, che conteneva la statua del dio e terminava con la parte più esterna, l'ingresso monumentale, detto pilone, che era composto da due torri unite da un muro.

Il tempio di Karnak comprende ben 10 piloni: 6 sull'asse ovest - est e 4 sull'asse nord - sud.

Davanti all'ingresso sud comincia il viale delle sfingi lungo 3 km che collegava questo tempio a quello di Luxor, probabilmente la maggior parte del viale si trova sotto l'attuale villaggio di Karnak.

Davanti all'ingresso ovest un altro viale fiancheggiato da sfingi, con testa di ariete e corpo di leone, collegava il tempio con la riva del Nilo. Ci sono sfingi anche nel cortile aperto, perché un tempo l'entrata del tempio era il secondo pilone.

L'ariete è l'animale sacro al dio Amon; le sfingi hanno tra le zampe una statuetta del faraone e rappresentano Amon, buono come l'ariete e forte come un leone, nell'atto di proteggere il faraone.

A Karnak si festeggiava la festa di Opet, all'inizio della piena del Nilo. Durante questa festa la statua del dio Amon andava a trovare la dea Mut, sua moglie, al tempio di Luxor; lo spostamento avveniva all'interno della barca sacra portata in spalla dai sacerdoti fino al Nilo e poi continuava sul fiume, mentre il popolo seguiva la barca lungo il viale delle sfingi.

Il primo pilone è il più alto e il più grande ma è incompiuto e privo di iscrizioni. Vi sono tre cappelle dedicate alla triade della città, cioè ad Amon, a sua moglie Mut e al figlio Khonsu, dio della luna.

Al di là del primo pilone si trova un cortile aperto, destinato al popolo che non poteva arrivare fino al santuario, a cui avevano accesso solo i sacerdoti e il faraone. Il cortile fu costruito dai faraoni libici nel 945 a.C.

In mezzo al cortile c'erano due file di 5 colonne ora distrutte, ne resta una sola nota come colonna di Taharqa, faraone nubiano della XXV dinastia: è alta 21 m e ha un capitello a forma di papiro aperto.

Le colonne intorno al cortile hanno invece capitelli a forma di papiro chiuso, tipico dell'epoca faraonica.

Davanti al secondo pilone c'è una colossale statua di Ramses II in granito rosa di Assuan.

Il faraone ha tutti i segni del potere: la doppia corona e il nemes, copricapo che scende fino sulle spalle, e tra i piedi una statuetta di sua moglie Nefertari. La moglie veniva raffigurata alta come il faraone se era anche sua sorella, ma Nefertari era una del popolo.

Ramses II regnò dal 1290 al 1224 a.C. ed ebbe tante mogli, 35 o 60, e un sacco di figli, forse 117.

Superato il secondo pilone si accede alla sala ipostila o delle colonne. Essa comprende 134 colonne, le 12 della navata centrale, con capitello a papiro aperto, furono fatte costruire da Amenofi III, le altre, con capitello a papiro chiuso, da Ramses I.

La differenza di altezza tra le colonne centrali e le altre ha permesso di costruire delle finestre per illuminare la sala.

Le colonne sono completamente decorate con incisioni raffiguranti scene di offerte e di adorazione, un tempo erano tutte colorate. I cartigli dei faraoni precedenti sono stati cancellati da Ramses II, che vi ha sovrapposto il suo.

Per costruire e decorare i templi gli Egizi ponevano dapprima le basi delle colonne, poi riempivano tutto di terra, in modo da costruire un pavimento sopraelevato e continuavano a costruire le colonne fino al capitello e al tetto. A questo punto cominciavano la decorazione che procedeva dall'alto verso il basso, man mano che veniva tolta la terra.

Nelle raffigurazioni sulle colonne troviamo il dio Min, dio della fertilità.

Sembra che questo dio sia la divinizzazione di un faraone che, poiché privo di un braccio, non poté partecipare alla battaglia e, rimanendo a casa, mise incinta tutte le donne del paese, garantendo così la continuità della specie.

 

Più in là si possono ammirare gli obelischi della regina Hatshepsut, uno in piedi e uno caduto. Per innalzarli venne distrutto il soffitto in legno della sala. L'obelisco ancora in piedi è alto 30 m e pesa 323 tonnellate, è il più alto in Egitto, superato solo da quello che si trova a Roma in Laterano. E' molto ben conservato perché il nipote della regina, quando salì al trono, fece costruire un muro intorno agli obelischi affinché non si potessero più leggere le iscrizioni che glorificavano la regina.

La punta dell'obelisco era a forma di piramide ed era ricoperta d'oro o d'argento perché, essendo il simbolo di Ra, risplendesse al sole.

Per innalzare un obelisco si costruiva prima di tutto il piedistallo e su di questo un muro cilindrico, alto circa i due terzi dell'obelisco, riempito poi di sabbia. Si poggiava l'obelisco su un piano inclinato in modo che la base fosse sulla cima del pozzo. A questo punto si toglieva la sabbia e contemporaneamente, con l'aiuto di funi, si tirava in piedi l'obelisco. Poiché le due superfici della base e dell'obelisco erano perfettamente lisce si creava un vuoto d'aria che ha garantito la loro stabilità nei secoli.

Nel recinto del tempio troviamo anche un lago che serviva per ospitare la barca sacra o per la purificazione dei sacerdoti. Vicino al lago c'è un enorme scarabeo di pietra portafortuna.

 

 

 

Esaminiamo nei particolari i cartigli di Ramses II.

Nome di incoronazione (nessur - biti)

Il cartiglio che lo racchiude è preceduto dall'ape e dal papiro e contiene:

Disco solare Ra,

Maat, dea della giustizia con una piuma sulla testa,

Nilo,

sciacallo husser, simbolo di forza e prosperità,

setib, che significa scegliere,

disco solare.

Si legge Husser Maat Ra Setib in Ra e significa "porta la giustizia di Ra, scelto dal dio Ra".

 

 

 

Nome di nascita (sa-ra)

Il cartiglio che lo racchiude è preceduto dall'oca e dal disco solare e contiene:

Amon, con due piume in testa,

m,

mir, che significa amare.

falco inginocchiato con disco solare Ra,

bastone, che si legge esse,

Si legge Ramesse mir Amon e significa Ramesse amato da Amon.

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