Le ragioni di un viaggio

All'ultimo momento, a causa di Cipride e per sopraggiunti impegni di nostra figlia che avrebbe dovuto occuparsene in nostra assenza, mia moglie ed io avevamo rinunciato al viaggio, da tempo programmato, a Creta e optato per una meta, sempre in Grecia, ma più vicina e compatibile con lo scarso spirito di adattamento della nostra gatta ai trasferimenti in auto.
 
foto tratta dalla
pubblicazione a riferimento 1
La soluzione più ragionevole ci era parsa quella di puntare sul tratto costiero compreso tra Igoumenitsa (lo scalo della Grecia continentale più vicino all'Italia) e Préveza, cento chilometri più a sud, perché in passato quella zona ci era parsa bella quando l'avevamo percorsa per raggiungere l'isola di Lefkada. Scelta dunque, in linea di massima, la destinazione e raccolta la documentazione di viaggio di cui disponevo (essenzialmente l'Atlante d'Europa del T.C.I., nonché le guide T.C.I. e Michelin della Grecia), avevo preso a studiare l'itinerario del viaggio. L'occhio mi era caduto sul nome del fiume che sfocia nei pressi di Ammudia (cittadina a metà strada tra Igoumenitsa e Preveza):
"Ahèrondas" ,
il fiume infernale così bene descritto da Omero, Virgilio e Dante.

La conferma dell'interpretazione era venuta subito dopo, dalla lettura delle guide, da cui apprendevo che l'area alle spalle di Ammudia era effettivamente attraversata dall'Acheronte, oltre che dall'altro noto fiume infernale, il Cocito.

Ero sempre stato convinto che i due fiumi succitati appartenessero al mito e ignoravo non solo che si collocassero nella precisa realtà geografica dell'Epiro, ma che, addirittura, gli scavi archeologici avessero dimostrato come il mito della discesa nell'Ade da parte di Ulisse, traesse spunto proprio dalla presenza in quei luoghi di un oracolo, già attivo in epoca preistorica. La scoperta mi intrigava perché, da un lato, il mio viaggio in Grecia mi offriva la possibilità di ripercorrere un cammino di studio intrapreso con gli studi liceali, dall'altro, la visita all'oracolo mi consentiva di ritornare su alcuni temi esistenziali irrisolti.

Narra l'Odissea che Ulisse, ad un certo punto delle sue peregrinazioni, apprendesse dalla maga Circe che le sue sorti si sarebbero decise solo con la discesa nell'Ade, dove avrebbe potuto incontrare e interrogare l'indovino tebano Tiresia; io, seguendo un percorso geografico parallelo, col mio viaggio in Grecia potevo, molto più modestamente, fare qualche riflessione sulla mia vita.

E' con questo animo e questi intenti che mi accingevo al viaggio che illustrerò nelle pagine che seguono.

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