Protome equina
Dritto: illeggibile
horse
La moneta di Sergio
 
 

fig.1

The Rome Republican Coinage - E.A. Sydenham- Plate 13/3
fig. 2
Notizie storiche:
Per sopperire alle esigenze di commercio con l'Italia meridionale nella quale circolava la moneta d'argento, Roma decise di coniarne di propria (la cosiddetta moneta romano-campana), pur mantenendo, per le proprie necessità interne, una moneta di bronzo, l'asse, del peso iniziale di una libbra (per l'evoluzione dell'asse v. moneta di Mara).
Le monete romano-campane erano, come si è detto, d'argento, ma includevano delle serie di bronzo di piccole dimensioni e peso contenuto, compreso tra 6,4 e 3,9 g. Tra queste ultime troviamo la "1/2 litra", rappresentata in fig. 2, con la seguente tipologia: "D. testa di Minerva elmata a s.; R. testa di cavallo imbrigliata a d. e leggenda "ROMANO" (v. bibl. 1a - pl. 13/3). L'incertezza sulla data di inizio della coniazione delle monete romano-campane, indicata in un lasso temporale compreso tra il 320 a.C. (secondo la Breglia - bibl. 1c) e il 269 ÷ 242 a.C. (secondo Sydenham), è da ascrivere all'incertezza della data di introduzione del denario, la moneta d'argento emessa da Roma, destinata a soppiantare le serie romano-campane, per tutte le esigenze di commercio, interne ed esterne.
Il prof. Parise (Università di Roma La Sapienza) sostiene invece, più di recente, come inizio per la monetazione romano-campana, l'anno 312 a.C. (realizzazione della via Appia) oppure l'anno 303 a.C. (trattato con Taranto). La suddetta monetazione comprende:
- i didrammi d'argento della serie "Apollo/Protome taurina dal volto umano" con leggenda "POMAIWN" e poi, a seguire, la serie "Marte barbato con elmo corinzio/Protome equina" e leggenda "ROMANO";
- per il bronzo, la litra ("Marte elmato/protome equina") e la 1/2 litra rappresentata in fig. 2.


Caratteristiche della moneta di fig. 1: peso ~ 6 g; Q ~ 1,5÷1,9 cm; inizi del 3° secolo (ipotesi Parise).
Il peso della moneta di fig. 1 è compatibile con la mezza ½ litra di bronzo, di peso compreso tra 6,4 e 3,9 g, descritta in bibl. 1.a. [1]e rappresentata in fig. 2.

Dritto:
Il dritto della moneta di Sergio è perduto; all'origine doveva trattarsi della testa di Minerva con elmo corinzio, se è valida l'identificazione ipotizzata (serie romano-campana).

Rovescio:
Protome equina [2]. A sinistra nel campo "ROMA" a salire.
La leggenda della moneta di fig. 2 è invece, "ROMANO" (moneta dei Romani). Non risultano infatti monete con la leggenda  ROMA scritta verticalmente. D'altra parte la moneta di Sergio è molto consunta nel margine alto sinistro, perciò le due ultime lettere della leggenda potrebbero essere andate perdute.

 


[1] Bibliografia:
(1a) The Roman Republican Coinage - E.A. Sydenham 1952
(1b) La moneta Greca e Romana - F. Panvini Rosati 2000
(1c) Numismatica antica - Storia e Metodologia - Laura Breglia
[2] La protome equina è il tema ricorrente, sia nell'argento che nel bronzo, di alcune delle prime serie romano-campane. E' assai probabile che essa abbia avuto un significato particolare: è noto il legame che intercorre tra il dio della guerra e il cavallo: a Marte il 15 ottobre (a partire dall'anno 314 a.C.) era sacrificato in Roma lo "equus bellator", il cavallo vincitore della corsa in Campo Marzio e la testa e la coda dell'animale, con valore purificatorio, erano contese fra gli abitanti della Via Sacra e della Suburra (Pol. XII, 4b), e la testa, in conseguenza della vittoria, era attaccata alla Torre Mamilia o al muro della Regia. Scegliendo come tipologia della moneta d'argento il "Marte barbato/protome equina" con leggenda ROMANO, si intendeva probabilmente ricordare il rito dello "october equus", la parata dei cavalieri e quindi esaltare il ruolo della cavalleria.

 
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