Titus Flavius Domitianus
81 - 96 d.C.
fig. 1
Mattingly, "Coins of the Roman Empire in the British Museum"- vol. II
fig.2

Notizie storiche:
Tito Flavio Domiziano nacque a Roma nel 51 d.C., morì nel '96. Figlio di Vespasiano, dopo la sconfitta dei Vitelliani fu salutato Cesare ed ebbe la pretura e 1'imperium proconsolare. Nell'assenza da Roma del padre e del fratello maggiore Tito, li sostituì commettendo vari abusi; per cui nonostante fosse più volte console dal 71 all'80, fu tenuto lontano dal governo. Alla morte del fratello Tito, gli succedette nell'81 e, per quanto personalmente privo di grandi doti di governo o di capacità militari, occupò nella storia del primo secolo un posto assai importante. Fece costruire nuovi palazzi (il palazzo imperiale sul Palatino, lo stadio di Piazza Navona, l'arco di Tito, terminò il Colosseo ed iniziò il foro di Nerva e le Terme di Traiano, cercando di abbellire Roma distrutta dall'incendio dell'80. Fu imperatore inesorabile e la sua durezza divenne, con il procedere degli anni, ombrosa e diffidente. Con la complicità di due prefetti del pretorio e della stessa moglie Domizia Longina, Domiziano fu ucciso nel 96. A causa della «damnatio memoriae» si sono conservati pochi dei suoi ritratti.

Caratteristiche:
Peso reale ~25 g; Q~35 mm; h ~2 mm; sesterzio.
Cfr.: Mattingly, "Coins of the Roman Empire in the British Museum"- vol. II n° 517 -Pl. 83.7 - peso 25,48 g. Q~35,56 mm.

Dritto:
IMP[1] DOMITIAN[2]  CAES[3] DIVI VESP F[4] AUG[5] PM[6] TR P[7]PP[8]COSVIII[9] Testa laureata a destra di Domiziano.

Rovescio:
Marte avanza a destra, sorreggendo lancia e trofeo. SC[10] a destra e sinistra nel campo.
 


[1] Il titolo di IMPerator, in quanto il principe è il comandante supremo dell'esercito, viene in questo caso usato come praenomen .
[2] Domitianus.
[3] Caesar, titolo dinastico.
[4] DIVI VESP(asiani) F(ilius) cioè figlio del divino Vespasiano.
[5] AUG(ustus), l'esclusivo titolo imperiale del principe.
[6] P(ontifex) M(aximus), cioè suprema capo religioso.
[7] TR(ibunicia) P(otestas), I poteri di "tribuno della plebe" conferivano al possessore la facoltà di riunire e sciogliere il Senato e l'assemblea del popolo e di opporre il veto a qualsiasi ordine sgradito del senato. Il titolo rendeva anche sacra e inviolabile la persona del detentore.
[8] P(ater) P(atriae).
[9] COSVIII. (COS, cioè consul). Proclamato console per l'ottava volta. Ciò consente di datare la moneta all'82 d.C.
[10] SC, Senatus Consulto cioè moneta coniata per decreto del Senato, come lo erano tutte le monete di bronzo.

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