C'era una volta un vero paradiso
per il viaggiatore europeo, una nazione dove convivevano tanti popoli diversi
con quattro lingue ufficiali ed una miriade di altri idiomi, una nazione con
un paesaggio così vario che comprendeva in se villaggi alpini e moschee
secolari. Questo paese si chiamava Jugoslavia. Ed all'interno di questa meraviglia
vi era un'altra meraviglia, la Vojvodina, una regione multietnica per eccellenza,
dove le insegne degli uffici pubblici erano scritte in 6 lingue diverse. Una
piccola Jugoslavia all'interno della grande Jugoslavia. Ma ora tutto questo
non esiste più od esiste solo in parte.
Voglio mostrarvi alcune foto di Novi Sad che ho scattato nell'ormai lontano
1989, sperando che un giorno questa città, dopo i bombardamenti alleati,
ritorni ad essere quell'affascinante e amichevole città che io ricordo
con tanto affetto.
Il municipio di stile mitteleuropeo |
La cattedrale cattolica
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Un angolo del centro storico |
La grande fortezza "Tvrdjava" che domina il Danubio |
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La torre dell'orologio della "Tvrdjava" |
Il ponte Varadin (una volta chiamato Maresciallo Tito) al tramonto. Questo ponte che univa Novi Sad a Petrovaradin e alla Tvrdjava, è oggi stato distrutto dai bombardamenti |
I miei amici mi salutano mentre sto lasciando la stazione ferroviaria di Novi Sad nel Gennaio del 1989 |
Questa è una
foto dei miei amici Jelica Petrovic, Aleksandar e Vladimir Bojovic e Stasa Lorbek.
Purtroppo anni di guerre nella ex Jugoslavia mi hanno fatto perdere i contatti
con loro, ma oggi grazie ad internet ed ai numerosi visitatori Jugoslavi, sono riuscito a riprendere i contatti con i miei amici ed ho scoperto che stanno tutti bene nonostante quello che la loro città ha vissuto nel recente passato.