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Acquarica del Capo
 
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Acquarica del Capo è un ridente centro agricolo noto per i suoi vini; può vantare la presenza di un importante castello fatto costruire dai Normanni: fu ricostruito poi, ed ampliato nel XIII secolo dal feudatario Giovanni Antonio Orsini del Balzo.

Il castello aveva planimetria quadrangolare con lati di circa 40 metri ed era protetto da quattro torrioni circolari; all'incuria del tempo e sfuggito un solo torrione per fortuna ancora oggi ben conservato. Nell'immediata periferia del paese fa bella mostra di se anche una masseria fortificata munita di una torre. Caratteristica in Acquarica del Capo è l'attività principale attorno alla quale ruota l'artigianato locale, tanto caratteristica ed importante, che ha determinato il soprannome degli abitanti del paese. Spurtari (costruttori di sporte e canestri di giunco), così sono ancora oggi chiamati gli acquaricesi. La produzione di cesti, sporte, panieri (contenitori un tempo indispensabili per la massaia ed il contadino) è una tradizione molto antica che sfruttava positivamente una materia prima che cresceva rigogliosa proprio negli acquitrini e nelle malsane paludi: la pianta del giunco. La lavorazione del giunco (palieddhu) ha ancora oggi del sacrale e si rifà sempre a regole e gesti antichi. Una volta raccolti gli giunchi vengono sottoposti a due trattamenti la bollitura e la zolfatura che danno elasticità, flessibilità e resistenza; caratteristiche indispensabili per la loro lavorazione. Si passa quindi al lavoro di intreccio. A chi dovesse andare in giro per le viuzze di Acquarica del Capo potrebbe accadere di imbattersi, anche se questo diventa di giorno in giorno sempre più raro, in capannelli di persone sedute a cerchio per terra o lungo i muri che muovendo abilmente le mani, facendo leva sui piedi e sulle ginocchia, per meglio eseguire l'intreccio, danno vita a dei piccoli capolavori.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
La tradizione e testimonianze certe dicono che alcuni esemplari di questi cesti e panieri furono esposti nel lontano 1873 all'Esposizione mondiale di Vienna dove ottennero il premio per la migliore creazione artigianale. Lusinghiero successo ebbero anche alla successiva mostra nazionale di Torino ed a testimoniare questo bastano le numerosissime ordinazioni che a quel momento arrivarono da ogni parte d'Italia. Patrono e santo protettore di Acquarica del Capo è San Carlo Borromeo. Il culto del Santo milanese è alquanto diffuso nel sud, dove lasciò esempi di magnanimità e prodigalità. L'elezione di San Carlo a protettore del paese secondo la tradizione popolare, si fa collegare ad una miracolosa guarigione che un nobile del posto, il Barone Fabrizio Guarino, ottenne per intercessione del Santo. La festa patronale cade la domenica successiva al 4 novembre La domenica successiva ad ogni 8 settembre si festeggia invece la Madonna del Ponte.
      

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Vincenzo Marzano
emarzano@hotmail.com
Date Last Modified: 18/09/98
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