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Gallipoli | |||||||||||||||||||||||||||||||||
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Gallipoli, città bella di fatto, ma anche per la traduzione del suo toponimo derivante dal greco Kallos polis è la perla dello Ionio. Poche città meridionali esercitano lo stesso fascino, sia per la sua posizione naturale, sia per la genuina e spontanea ospitalità della sua gente, sia per le testimonianze antiche che conserva, segni evidenti di un glorioso e tormentato passato. Gallipoli secondo lo storico Antonio de Ferraris detto il Galateo, tesi poi sposata da molti altri studiosi tra cui anche l'Arditi e il Mazzocchi, fu fondata nel 389 a.C. da una colonia di siciliani scampati alla distruzione delle loro città Gallipoli, perpetrata per mano del Tiranno Dionigi. Per diversi secoli i gallipolini seppero difendere la loro libertà e l'autonomia; in seguito però, dovettero soccombere allo strapotere delle legioni romane che, dopo aver conquistato gran parte del Salento posero l'assedio anche alla città ionica. Dopo la caduta dell'Impero Romano, Gallipoli venne saccheggiata prima, nel 456 dai Vandali, poi anche da Totila; a causa di queste continue scorrerie, Gallipoli conobbe uno dei periodi più bui della sua storia. Qualche tempo dopo, cadde sotto il dominio dell'Impero d'Oriente, ed i Greci gli restituirono l'antico splendore, trasformandola però, quasi in una città greca; introdussero, infatti, la loro cultura, i loro costumi i loro usi, la loro religione, la loro lingua. Il dominio Bizantino su Gallipoli durò 517 anni. Nel 1284 la città conobbe un altro momento tragico; infatti, il re Carlo D'angiò, credendo che Gallipoli si fosse schierata a favore di Pietro d'Aragona, la pose sotto assedio e la rase completamente al suolo. Più tardi Roberto il saggio e la Regina Giovanna I, riconoscendo l'errore, rimediarono permettendo la ricostruzione del paese, che si completò nella prima metà del secolo XIII col ritorno delle famiglie dei profughi che avevano cercato asilo nei villaggi vicini. Nel 1484 Gallipoli cadde in mano ai Veneziani che riuscirono nell'intento solo dopo una strenua resistenza durante la quale gli atti di coraggio furono tanti e tali che gli stessi assalitori non poterono non riconoscere agli sconfitti l'onore delle armi. | ||||||||||||||||||||||||||||||||
Durante il Risorgimento, Gallipoli offrì alla Patria, martiri ed eroi che dettero fulgidi esempi d'abnegazione. Tra i molti Tesori d'arte di cui può vantarsi Gallipoli, non si può non menzionare la Basilica di Sant'Agata, con la sua maestosa facciata seicentesca, e con la pinacoteca che si trova nel suo interno, dove sono custoditi stupendi dipinti del 600 e del 700. Da osservare con attenzione la Fontana Ellenica con i suoi tre bassorilievi che rappresentano le metamorfosi di Circe, Salamace e Biblide. Da visitare il Castello Angiomo che è elemento di raccordo tra la città vecchia ed il Borgo. Ltintere economia gallipolina è fondata sul Commercio, sulla pesca e sul Turismo. Nel campo commerciale Gallipoli vanta una tradizione che si perde nei tempi, specialmente in materia olearia. Famose sono le posture, scavate nella roccia marina, dove l'olio ristagnando, in attesa di essere imbarcato, si purificava fino ad assumere un colore giallo ambrato. Per quanto riguarda il turismo Gallipoli è riuscita ha creare importanti strutture ricettive e ricreative. Protettori di Gallipoli sono: San Sebastiano che si festeggia il 20 gennaio, Sant'Agata, la cui festa cade il 5 febbraio. Compatrona è Santa Cristina che festeggiata solennemente il 25 luglio. | |||||||||||||||||||||||||||||||||
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Vincenzo Marzano
emarzano@hotmail.com
Date Last Modified: 18/09/98
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