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Racale | |||||||||||||||||||||||||||||||||
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Racale è un paese dell'entroterra salentina prevalentemente agricolo; infatti, basa la sua economia sulla produzione di vino ed ortaggi. Molto sviluppata è l'attività florovivaistica Vi sono industrie tessili e di materiale edile. Buono lo sviluppo del turismo nella località di Marina di Torre Suda sul cui territorio si trova una Torre costiera in stile spagnolo. La sua origine sembra essere romana, perché da alcuni documenti si evince che il fondatore di questo piccolo villaggio fu Eraclio, liberto di Cesare Augusto, che fra l'altro attribuì il nome anche al Casale. Dopo varie invasioni, assedi e ruberie, il paese cominciò a rifiorire sotto il dominio dei Normanni e cominciò a prendere forma una piccola città a pianta quadrangolare, chiusa da due porte arcuate. Nel corso dei secoli Racale subì anche la violenza della natura; un tremendo terremoto, infatti, distrusse la chiesa parrocchiale che fu poi ricostruita nel 1756. Nel 1761 si restaurò l'antica torre costruita nel 1128, si ripristinò l'orologio pubblico e si consacrò la campana fusa nel 1085 dal maestro Francesco Roseto di Gallipoli. Maestoso è il Palazzo Ducale dei Basurto con due torrioni del XVI secolo. | ||||||||||||||||||||||||||||||||
Protettore di Racale è San Sebastiano che si festeggia l'ultima domenica di Maggio. Il suo protettorato iniziò nel 600, quando in tutta Europa si propagò il morbo della peste; in quell'occasione gli abitanti di Racale pensarono bene di mettersi nelle mani del Santo che aveva saputo porre un argine, con la fede, a quel male. In suo onore fu poi edificata una chiesa. Gli abitanti del paese sono detti "Li pacci te Racale". Si racconta che, quando giunse a Racale San Nicola Pellegrino i paesani, pensando di avere a che fare con un folle, lo isolarono; quando, poi, si accorsero che i loro bambini erano attratti dalla mitezza e dalla dolcezza del sant'uomo, lo cacciarono dl paese. Mentre andava via il Santo pellegrino proferì una frase arguta e sibillina, che dette origine al soprannome: "Addio Racale, terra di carote". Un Dolmen risalente all'età del bronzo attesta la presenza umana nella zona fin da quel periodo: il Dolmen di Torre Ospina, situato sulla via che porta alla masseria omonima. D'aspetto imponente, appare ben conservato. | |||||||||||||||||||||||||||||||||
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Vincenzo Marzano
emarzano@hotmail.com
Date Last Modified: 18/09/98
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