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Bagnolo del Salento | |||||||||||||||||||||||||||||||||
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Bagnolo del Salento,
come quasi tutti i paesini dell'estremo Sud ha vocazione
prevalentemente agricola. San Giorgio è il protettore
del paese; il culto per il santo fu sicuramente
introdotto dai Basiliani tra il X e XII secolo. Da
rimarcare il fatto che mentre la tradizione vuole che il
Santo sia sempre rigorosamente raffigurato a cavallo
mentre combatte il drago, a Bagnolo, San Giorgio è
raffigurato appiedato, con corazza,elmo e lancia,
nell'atto di trafiggere il mostro che è ai suoi piedi.
San Giorgio si festeggia civilmente la prima domenica di
Agosto. La festività religiosa ricorre invece il 23
Aprile. Zucari (cordai) sono chiamati gli abitanti di Bagnolo facendo riferimento alla più importante e antica attività artigianale del paese. Nei tempi passati, infatti, non c'era " 'zuca" in tatto il Salento che non fosse stata prodotta dalle abili mani dei bagnolesi. Il procedimento per fare le corde, non era facile e richiedeva abilità ed esperienza. Gli artigiani utilizzavano paglia di palude Pilieddhi) che vegetava soprattutto lungo le rive dei laghi Alimini; questa veniva raccolta, ammassata e battuta con la mazzuola (grande martello quasi sempre in legno) perché assumesse l'elasticità e la flessibilità necessaria ed indispensabile per favorire l'intreccio. |
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L'intreccio si eseguiva utilizzando un rudimentale arnese formato da una ruota fissata ad un supporto e munita di una manovella centrale che serviva per trasmettere il movimento di rotazione alla corda; l'artigiano, uniformandosi al movimento, lavorando con i palmi delle mani, aggiungeva continuamente fili di paglia in modo da allungare sempre di più la 'zuca e contemporaneamente per tenere sempre in tensione la corda era costretto a camminare all'indietro. Quando questa attività, per le mutate condizioni di vita e per l'avvento del nylon, smise di essere remunerativa, gli zucari, attaccati alla tradizione cercarono di mantenerla in vita andando incontro, per la non remunerabilità dell'operazione ad inevitabili disastri economici: in ossequio a questa loro testardaggine, nacque il detto diventato famoso in tutto il Salento "Vai te retu a retu comu gli 'zucari" (vai dì dietro in dietro come i cordai). La frequentazione umana della zona risale ad alcuni millenni orsono, a testimonianza di questo la presenza di alcuni menhir risalenti all'età del bronzo. Il più importante e quello che prende il nome del paese (Menhir di Bagnolo) che è situato sulla provinciale Bagnolo-Cursi nelle vicinanze del Cimitero, ed è alto m. 4,16 con una base rettangolare di cm.30x45. | |||||||||||||||||||||||||||||||||
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Vincenzo Marzano
emarzano@hotmail.com
Date Last Modified: 18/09/98
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