ESTRAZIONE DEL DNA
Come immaginiamo tutti sappiate, gli organismi
viventi contengono DNA (acido desossiribonucleico), sostanza presente nei nuclei delle cellule che contiene le informazioni
per il funzionamento della cellula e si duplica, per poi distribuirsi nelle cellule
figlie, al momento della riproduzione cellulare.
Del DNA attualmente si parla molto dato che la manipolazione di esso e la conseguente
modifica degli organismi viventi (OGM, organismi
geneticamente modificati) è un argomento di grande
attualità, causa di dibattiti pro e contro.
In questa pagina proponiamo un procedimento di estrazione del DNA con mezzi e materiali
alla portata di qualsiasi semplice laboratorio. L'esperienza proposta si articola in tre
fasi:
Demolizione della struttura cellulare ed inattivazione degli enzimi che attaccano in DNA.
Digestione delle proteine, in particolare degli istoni.
Precipitazione del DNA.Come materiale di partenza abbiamo utilizzato 2 kiwi del peso
complessivo di poco più di 100g, abbiamo eliminato la buccia e schiacciato la polpa sino
ad ottenere una poltiglia omogenea, abbiamo aggiunto la soluzione per la demolizione della
struttura cellulare.
Questa soluzione è composta da: 3g di NaCl (il comune sale da cucina), 90ml di acqua
distillata e 10 ml di detersivo per piatti.
La miscela così ottenuta è stata messa
in un becker da 250 ml, questo a sua volta è stato messo in un recipiente contenente
acqua a 60 °C e vi è stato tenuto per 15 minuti. La miscela è stata mescolata
dolcemente con una bacchetta di vetro.
In queste condizioni le sostanze tensioattive presenti nel detergente per piatti hanno sciolto le membrane cellulari
mentre la soluzione salina ha inattivato gli enzimi che demoliscono il DNA.
Passati i 15 minuti abbiamo messo il becker in un recipiente con cubetti di ghiaccio per
bloccare rapidamente le reazioni chimiche prima che anche il DNA potesse essere distrutto.
Una volta che la miscela si è raffreddata l'abbiamo filtrata tramite un colino a maglie
sottili. Abbiamo preso alcune provette ed abbiamo distribuito in ciascuna 5 ml di
filtrato.In ciascuna provetta abbiamo poi aggiunto 1 ml di succo di ananas ed abbiamo
mescolato. Abbiamo aspettato 5 minuti in modo che la bromelina presente nel succo di ananas digerisse gli istoni, le proteine legate al DNA.
Avevamo precedentemente messo in congelatore dell'alcool etilico a 95 gradi lasciandovelo
per alcune ore (l'alcool non gela alla temperatura del congelatore) in modo che al momento
dell'uso fosse molto freddo.
Con una pipetta abbiamo aggiunto in ciascuna provetta 6 ml di alcool
freddo avendo cura di farlo colare lentamente lungo la parete delle provette in modo che
non si mescolasse col liquido già presente ma andasse a formare uno strato ben separato.
Lasciando a riposo le provette per qualche minuto si è formato, tra lo strato
giallo-verdastro del fondo e lo strato limpido di alcool uno strato biancastro di
materiale dall'aspetto gelatinoso, si tratta del DNA che, essendo insolubile in alcool,
precipitava nell'interfaccia tra l'alcol e la miscela posta sul fondo.
Munendosi si una sottile bacchetta di vetro è stato possibile estrarre dallo strato
gelatinoso il DNA e vederne la struttura filamentosa.
L'ultima foto mostra il risultato da vicino (purtroppo causa della luce artificiale il
contrasto non è perfetto).
L'esperienza descritta è stata svolta con un gruppo di alunni di seconda e terza media.
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