Fucile elettromagnetico
Questo articolo sostituisce il precedente dal titolo cannone elettromagnetico che è stato rimosso. Si tratta in effetti di un perfezionamento del precedente progetto, in grado di ottenere una maggiore potenza.
A lato potete vedere lo schema elettrico del nostro
fucile, i componenti sono i seguenti:
C1-C2-C3... sono condensatori elettrolitici da 10.000 microfarad, nello schema ne
sono indicati 3 ma nulla vieta di usarne di più sempre collegati in parallelo tra loro,
la tensione di lavoro può variare , consigliamo però una tensione di lavoro di almeno 35
o 50 volt, maggiore è la tensione di lavoro maggiore potrà essere la tensione applicata
e quindi maggiore la potenza che si potrà ottenere.
Rl è un relè deviatore, andrà montato in modo che quando non è eccitato il
contatto sia tra i poli positivi dei condensatori è la bobina, mentre quando è eccitato
vi sia connessione tra il polo positivo dell'alimentazione e il positivo dei condensatori.
P è un pulsante normalmente aperto tipo interruttore per campanelli.
L è una bobina ottenuta avvolgendo 200 spire di filo di rame da 0,5 mm isolato in
plastica, disposte su due strati sovrapposti (attenzione che il senso di avvolgimento dei
due strati sia il medesimo), su un tubetto di plastica di 4 mm di diametro (recuperato da
una vecchia penna a sfera), l'avvolgimento va effettuato vicino ad una delle estremità).
B1 è la batteria per l'eccitazione del relè, la sua tensione deve essere adatta a quella
richiesta del relè (9 - 12 volt nella maggior parte dei casi).
B2 è la batteria o l'alimentatore stabilizzato che serve per caricare i condensatori, la
sua tensione deve essere il più alta possibile compatibilmente con la tensione di lavoro
dei condensatori che non va in ogni caso superata. Attenzione mentre per l'alimentazione della bobina del relè la polarità della pila
è indifferente l'alimentazione dei condensatori deve rispettare la corretta polarità
pena la distruzione di questi ultimi!
A sinistra potete vedere un esemplare del fucile
montato. Notate che in questo caso sono stati usati 4 condensatori elettrolitici per cui
la capacità totale è di 40.000 microfarad.
Per sparare ora che il
nostro fucile è pronto vediamo come agire per farlo sparare: come proiettile si può
usare un chiodino di ferro o un pezzetto di fil di ferro, procedendo per tentativi si può
trovare il proiettile che dà i migliori risultati. Infilate il proiettile nel tubetto di
materiale plastico dalla parte più vivina all'avvolgimento. Nel frattempo avrete
collegato le due sorgenti di corrente, premete il pulsante P e tenetelo premuto per una
decina di secondi, lasciate andare il pulsante, il vostro proiettile verrà sparato ad
alcuni metri di distanza, senza alcun rumore di sparo...
Come funziona:
premendo il pulsante si collegano i condensatori con la sorgente di corrente B2, questa
carica i condensatori che accumulano una certa quantità di energia elettrica, quando poi
si rilascia P la corrente accumulata nei condensatori si scarica attraverso la bobina L.
Questa rapida scarica produce un campo magnetico che risucchia il proiettile, siccome
l'impulso magnetico ha una durata molto breve il proiettile una volta messo in moto
continua la sua corsa pe inerzia finendo col venir lanciato ad una certa distanza (se il
campo magnetico non si interompesse in proiettile prima verrebbe accelerato, poi
rallentato da una forza corrispondente e finirebbe per fermarsi al centro
dell'avvolgimento).
Miglioramenti:
per aumentare la potenza dello "sparo" si può provare ad umentare il numero di
avvolgimenti della bobina, aumentare il numero di condensatori e quindi la capacità
complessiva, usare la tensione più alta compatibile con la tensione di lavoro dei
condensatori (tenete presente che la potenza cresce linearmente con la capacità mentre
cresce col quadrato della tensione, in parole povere raddoppiando la capacità la potenza
raddoppia mentre reddoppiando la tensione la potenza quadruplica).
Buoni spari.
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