La provincia (sud-ovest)
Casalecchio non è frutto dell'espansione geografica di Bologna,
Casalecchio è un paese con una sua storia ben definita e
con radici molto lontane: in località Tizzano sono stati
trovati reperti archeologici risalenti al paleolitico (10.000 a.C.)
e si sono rinvenute tracce della civiltà Villanoviana (800
a.C.) e alcuni resti di una città etrusca.
Per la sua posizione strategica all'ingresso di una vallata tuttora
importantissima per il collegamento tra Nord e Sud della penisola,
Casalecchio si è trovata spesso al centro di grandi battaglie,
fino ad essere distrutta quasi completamente nell'ultima guerra.
Ma Casalecchio è sempre stata amata dai Bolognesi
come centro di svago e di villeggiatura. Nel 1883 il paese fu collegato
a Bologna dalla prima tramvia a vapore di tutta la provincia.
La novità e la comodità del viaggio in tramvia, l'attrattiva
del fiume e la bella collina che circonda il paese, resero Casalecchio
la meta preferita per le gite. Fu attrezzato un lido balneabile
sulla costa sinistra (la zona si chiama ancora "lido") con
tanto di cabine spogliatoio, servizi, campi da gioco e un ristorantino.
Fu smantellato perché le acque non erano considerate sicure,
ma dal 1999 si è ripristinata una serie di attrezzature.
Il fiume rallenta la sua corsa proprio a Casalecchio
prima di curvare decisamente a sinistra e affrontare la pianura
padana e morire nell'Adriatico nei pressi dei Lidi Ferraresi.
Già
dal 1191, fu costruita una chiusa in legno per domare le
acque e sfruttarle per l'attività dei mulini. Nel 1289 fu
costruita la prima diga in pietra e calce.
La diga è tuttora in funzione con il compito di smistare
le acque tra fiume e canale del Reno (che si dirige in città)
e nell'autunno 1997, con una grande festa del paese, è stata
inaugurata la suggestiva illuminazione notturna.
Altri monumenti che rendono suggestivo il paesaggio
notturno con la loro illuminazione sono la chiesa di S.Martino
sotto il colle di S.Luca e l'Eremo di Tizzano (del 1655)
sul colle dalla parte opposta della vallata.
Su tutto il percorso del lato destro del fiume, non
ci sono agglomerati di case perché è stato istituito
un bellissimo parco naturale. E' il PARCO DELLA CHIUSA o PARCO
TALON dal nome della famiglia che possedeva la splendida tenuta
di cui restano gli splendidi giardini, viali alberati e le praterie
che arrivano al confine del bosco, della collina e del lungofiume.
Il parco si estende, infatti, ben oltre il perimetro
dei vecchi giardini, e risalendo il corso del fiume attraverso il
bosco e le radure si arriva alla sponda opposta di Palazzo
de'Rossi. Ma fate attenzione se decidete di attraversare
il fiume: le acque del Reno in questo tratto tendono a salire improvvisamente
essendo suscettibili alle aperture del bacino di Suviana.
Il 6 dicembre 1990 resta nella storia di
Casalecchio come il giorno più triste dal dopoguerra: un
aereo dell'aeronautica militare, nel corso di una esercitazione,
precipita sulla succursale sull'Istituto Tecnico "Salvemini".
L'aereo ormai ingovernabile viene abbandonato dal pilota e si schianta
nell'aula della 2A. 12 studenti di 16 anni muoiono sul colpo, gli
altri 4 e l'insegnante restano gravemente feriti. Tutto l'edificio
prende immediatamente fuoco provocando un drammatico bilancio finale:
oltre alle 12 vittime ci saranno 84 ricoverati per intossicazione,
ustioni e fratture. Saranno in 72 a riportare invalidità
permanenti.
Per me che lavoro a poche centinaia di metri da quella scuola e
che quel giorno avrei potuto veder entrare quell'aereo dalla mia
finestra, è d'obbligo ricordare:
Deborah,
Laura, Sara, Laura, Tiziana, Antonella, Alessandra, Dario, Elisabetta,
Elena, Carmen e Alessandra.
(Alcune informazioni le ho
tratte dal mensile di informazione n.2. 04/95 del Comune di Casalecchio.sul
Reno)
Da Casalecchio vi posso consigliare 3 percorsi:
BAZZANO
MONTEVEGLIO
La via PORRETTANA
BAZZANO
Bazzano si raggiunge da Bologna seguendo la via bazzanese per 23
km. E' un grazioso paese dominato dalla sua imponente Rocca che
fu di Matilde di Canossa nel 1038. Distrutta al tempo delle guerre
comunali, fu ricostruita dai Bentivoglio nel 1473. Oggi è
visitabile e al suo interno si trova il museo archeologico: il "Arsenio
Crespellani".
Ricordatevi che a Bazzano vi trovate nel cuore della zona dei vini
dei colli d.o.c. per degustare e acquistare vino alla Cantina
Sociale oppure in tutte le Aziende del Consorzio. Il Re dei Colli
Bolognesi è il Pignoletto (un bianco fermo o frizzante),
ma non sono da meno il Pinot Bianco, il Sauvignon, il Montuni. Tra
i rossi: Barbera e Merlot.
MONTEVEGLIO
Monteveglio è a pochi chilometri da Bazzano e a 26 km da
Bologna. Sopra al paese c'è il Borgo fortificato che un tempo
era la più importante ed inespugnabile roccaforte Matildea
della zona. Tutto il centro medievale è miracolosamente intatto
e conserva al suo interno l'Abbazia di Santa Maria Assunta del 1092.
La via PORRETTANA
Da
Casalecchio si segue la Via Porrettana, in direzione Porretta. La
prima tappa è a Pontecchio Marconi per rendere omaggio al
grande scienziato Guglielmo Marconi. La seicentesca villa
Griffone durante l'800 fu la residenza della famiglia Marconi
e nel 1895 fu sede dei primi esperimenti di telegrafia senza fili
svolte dallo scienziato.
Nel mausoleo riposano Guglielmo Marconi e la moglie, mentre nella villa si visita
il Museo marconiano.
Poco oltre, deviando
verso il Reno, si visita il Palazzo
de' Rossi (XV secolo) una della più belle ville del Bolognese
(restaurato nel 1909) attorno al quale si trova un caratteristico
borgo e il suo bellissimo parco.
Si raggiunge poi Sasso
Marconi, paese nato ai piedi del Sasso di Glosina, alla confluenza
tra Reno e Setta da dove parte l'acquedotto romano che porta l'acqua
potabile a Bologna.
In fine, si arriva a Marzabotto, paese medaglia d'oro al valor
militare, per essere stato vittima di un atroce strage durante la II guerra
mondiale: i nazisti decimarono la popolazione uccidendo 1830 persone.
A 24 km da Bologna, poco dopo il centro abitato di Marzabotto,
troverete la città etrusca di Pian di Misano. Qui si trova un interessantissimo
sito archeologico essendo stato un centro commerciale per le carovane che valicavano
l'Appennino.
Si possono ammirare i suoi otto quartieri divisi da quattro strade
principali con alcuni resti delle abitazioni private, la necropoli,
fornace per la lavorazione dei metalli e dei laterizi. All'interno
del Museo Archeologico
Nazionale "POMPEO ARIA" si puo' vedere l'importante raccolta
ceduta dalla famiglia Aria (ceduta allo Stato negli anni Trenta
insieme all'area degli scavi). Le guerre portarono alla distruzione
del Museo appena costituito ma, negli anni Cinquanta, si ripristinò
la nuova sede che custodisce quanto rimane delle vecchie raccolte,
insieme con i risultati delle ricerche più recenti.
Se deciderete di proseguire, da Marzabotto si parte per la montagna,
arrivando a Vergato e scegliendo poi se proseguire per la cittadina di Porretta
Terme o per la montagna del Corno alle Scale.
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