DIRITTI VIOLATI

Questa pagina può sembrare fuori tema nel contesto del mio sito sui viaggi e le vacanze. Ti ho descritto le mie vacanze e continuerò a farlo perchè amo viaggiare, vedere e conoscere il più possibile, vivendo la mia vacanza cercando di capire le persone che mi ospitano senza isolarmi dal contesto in cui mi trovo.

Non riuscirei a trascorrere una intera vacanza in un paese senza mai uscire dal "villaggio turistico" che ci ospita. Non potrei affrontare un viaggio senza neanche sapere un minimo sugli usi e i costumi locali. Non capisco come si possa andare in Turchia senza sapere nulla delle sofferenze del popolo Curdo, o a Cuba senza capire i danni dell'embargo, oppure trascorrere il viaggio di nozze su consiglio dell'agente turistico nel "romantico" Chiapas per ammirare le maraviglie del paesaggio.

So bene che le ingiustizie umane e lo sfruttamento sono presenti anche a pochi metri da casa mia. So bene che non risolverò nulla con questa mia paginetta, ma se sono riuscita ad "attirarti qui" con i miei racconti, voglio provare a farti riflettere per cinque minuti almeno.

La mia dedica è soprattutto per le donne e i bambini.


L'uguaglianza e la parità tra uomini e donne è stata affermata come principio fondamentale in numerose dichiarazioni, patti e convenzioni internazionali, prima tra tutti: la Dichiarazione universale dei diritti umani (1948), secondo la quale «ad ogni individuo spettano tutti i diritti e le libertà enunciati nella presente Dichiarazione senza distinzione alcuna per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione».

Ma nella realtà, le donne sono ancora discriminate in base al loro genere sessuale: ad eccezione della speranza di vita, tutti gli indicatori socio-economici vedono favoriti gli uomini, sia nei paesi industrializzati che in quelli in via di sviluppo.

La nascita di una bambina in molti paesi poveri viene accolta come una disgrazia. La donna viene considerata come un peso, poiché, dato per scontato che non potràmai essere indipendente, essa lascia la famiglia d'origine solo sposandosi, e il matrimonio comporta il grave onere della dote. Così piuttosto che avere figlie femmine si preferisce abortire.

Amnesty International

Se vuoi, consulta il sito di Amnesty International sui diritti delle donne, troverai la storia di Sapnahar, una ragazzina di soli 13 anni, condannata in Bangladesh alla fustigazione in pubblico colpevole di essere stata stuprata, o la storia di Manorani Saravanamuttu e la sua battaglia in Sri Lanka per conoscere la verità sull'omicidio del figlio giornalista, oppure Ngawang Sangdrol la cui condanna è arrivata fino a 18 anni di carcere per aver partecipato a una manifestazione non violenta a favore dell'indipendenza del suo paese, il Tibet, ed aver composto delle canzoni inneggianti all'indipendenza dalla Cina. 

Amnesty International


Tutti gli esseri umani nascono liberi ed uguali in dignità e diritti.  

Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà  senza distinzione alcuna per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione.

Ogni individuo ha diritto alla vita, alle libertà ed alla sicurezza della propria persona.

Nessun individuo potrà essere tenuto in stato di schiavitù o di servitù; la schiavitù e la tratta degli schiavi saranno proibite sotto qualsiasi forma.

Nessun individuo potrà essere sottoposto a tortura o a trattamento o a punizione crudele, inumani o degradanti.

Tutti sono uguali dinanzi alla legge.

Ogni individuo accusato di un reato è presunto innocente sino a che la sua colpevolezza non sia stata provata legalmente in un pubblico processo nel quale egli abbia avuto tutte le garanzie necessarie per la sua difesa.

(leggi il testo integrale della: DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI DELL'UOMO)


Se hai dei bambini, quando li guardi giocare, quando li aiuti a studiare, quando li porti in vacanza, dedica un minuto del tuo tempo a ricordare tutti quei bambini che in questo preciso istante stanno lavorando.

Iqbal Masih, dodicenne pakistano ucciso dalla mafia dei tappeti, la cui storia ha fatto il giro del mondo, aveva decine, centinaia di milioni di fratelli. Anche nei paesi "ricchi", dove i bambini non sono sufficientemente tutelati, a causa dell'estendersi della disoccupazione e dei lunghi travagli delle società cosiddette "in transizione". Lo sfruttamento infantile è al tempo stesso conseguenza e causa di povertà e riassume tutte le miserie. Fatica di vivere e lavorare, analfabetismo, malattie e malnutrizione, invecchiamento precoce. E` tempo di rompere questa spirale, che molti si ostinano invece a considerare una inevitabile "fase di crescita delle società in via di sviluppo".

Per esempio, pensa ai bimbi che stanno preparando le scarpe della Nike o quelli che cuciono i vestitini della Barbie in Indonesia:

La CSG (Citra Sandang Graha Ltd, industria tessile) considera "in prova" i bambini per i primi 9 mesi di lavoro in fabbrica. Durante questo periodo, i lavoratori non possono richiedere alcuna paga, né altri benefici che riguardano la loro salute. Se il bambino lavoratore, durante questo periodo, non riesce a mantenere il ritmo lavorativo, viene licenziato senza percepire alcuna paga. Sempre durante questo "periodo di prova", se c’è molto lavoro, i bambini lavoratori sono costretti a lavorare anche di domenica, durante le vacanze e persino di notte; quindi in questi primi 9 mesi lavorano essenzialmente gratis.


E non dimentichiamo tutti quei bambini che giocando hanno avuto la sfortuna di incappare in una mina antiuomo come la piccola Elsa Armindo Chela che a 11 anni, in ANGOLA stava raccogliendo alcuni frutti con il cuginetto. Lei ha perso un occhio e una gamba, il cuginetto Osvaldo è morto.

La Campagna Italiana per la Messa al Bando delle Mine.


Se sei una donna, immagina di aver trascorso buona parte della tua vita a studiare, a laurearti, a crescere i tuoi figli, a viaggiare, con una discreta indipendenza. Ma questa è la norma nel tuo paese, infatti sono più del 50% le donne studenti o insegnanti all'università, il 50% dei lavoratori e il 40% dei medici sono donne.
Un giorno, all'improvviso, un gruppo di integralisti va al potere con un colpo di stato. Da oggi tu devi coprire completamente il tuo corpo con il 'burqa', ti è proibito lavorare e alle tue figlie è vietato andare a scuola. Ma non solo, non potrai uscire di casa se non accompagnata da un uomo della tua famiglia, non avrai diritto a farti curare perchè nessun uomo può avvicinarti e nessuna donna può lavorare. Infine, le finestre di casa tua saranno oscurate per impedire di farti vedere e le tue scarpe dovranno essere silenziose perchè non ti è nemmeno concesso di far sentire il rumore dei tuoi passi.

ANSA-UNICEF: AFGHANISTAN: 'DISTRUGGERE IMMAGINI ESSERI VIVENTI' (ANSA) - ROMA, 8 OTT - Gli integralisti Taleban hanno ordinato oggi alla popolazione di distruggere ogni immagine di esseri viventi, ammonendo che chi disubbidira' verra' immediatamente punito. Secondo quanto reso noto da radio Kabul, sotto controllo Taleban, gli integralisti hanno anche ordinato ai pittori di non dipingere piu' immagini di esseri viventi. Tali immagini sarebbero infatti anti-islamiche. ''Tutte le immagini di animali e altre creature viventi appese in negozi, case e altri luoghi devono essere distrutte'', ha diffuso la radio. Anche giocattoli di plastica e di carta con raffigurazioni di uomini o animali devono essere distrutti. Non viene specificata in quale pena si incorre se il divieto non verra' rispettato. I taleban, che controllano due terzi dell'Afghanistan e costringono ad una severissima interpretazione dell'islam, hanno gia' vietato alle ragazze di frequentare le scuole e alle donne i posti di lavoro, obbligandole a rimanere in casa e a portare il tradizionale 'burqa', un velo che avvolge l'intera persona. (ANSA)

da: "Notiziario Speciale Giovani" curato da agenzia ANSA e UNICEF. (08 ottobre 1997 - Numero 03)

Se vuoi, consulta il sito sulle Donne afgane di Amnesty


Le donne hanno avuto ruoli importanti anche nelle persecuzioni alle popolazioni indigene. Leggete il libro con l'autobiografia di Rigoberta Menchú, Premio Nobel per la pace nel 1992, nata in Guatemala in una comunità di orgine Maya, perseguitata con tutta la sua famiglia i cui membri sono stati torturati ed uccisi, per difendere la diritto alla terra dei "campesinos". E' stata nominata Ambasciatore dalle Nazioni Unite per l'Anno Internazionale delle Popolazioni Indigene (1993). E' tutt'ora il simbolo e la promotrice dei Diritti Internazionali delle Popolazioni Indigene con mandato delle Nazioni Unite e dell'UNESCO.

Ma non dimentichiamo la storia di Guadalupe Méndez López una indigena uccisa a Ocosingo, stato del Chiapas (Messico) dalla Public Security Police il 12 Gennaio. Insieme a lei sono stati feriti il suo bambino di 3 anni e il giovane Lázaro López Vázquez. Stavano attuando una protesta pacifica contro il massacro della comunità di Acteal, in Chiapas, a 60 km dalla città turistica San Cristobal de Las Casas, del 22 Dicembre 1997, quando 45 indigeni inermi e del tutto disarmati, furono brutalmente uccisi in modo premeditato durante una sparatoria che durò da mezzogiorno alle 7 di sera, messa in atto da un gruppo indio paramilitare fiancheggiatore del Pri, partito di Governo del Presidente Zedillo. Gli ideatori furono individuati nello stesso "alcalde" (sindaco) di Chenalhò e nei massimi esponenti politici del Governo messicano.

Centro de Derechos Humanos "Fray Bartolomé de Las Casas" il sito che ha contato quasi 11.000 accessi la notte del 25 dicembre 1997 dopo il massacro di Acteal.

¡Ya Basta! EZLN (Ejército Zapatista de Liberación Nacional)


Altri links:
Stop the war in Chiapas!
Niña en la comunidad de Galeana, cañada Patihuita. Girl in the village of Galeana, Patihuita valley.
Photo credit: Mariana Mora.



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