La piccola fiammiferaia
C'era una volta una piccola bambina senzatetto,
orfana, poverissima, sporca, gobba, monca, orba, zoppa, balbuziente e con l'alito
cattivo che per sopravvivere vendeva fiammiferi all'angolo della strada (a quei
tempi non c'erano ancora i marocchini).
La piccola fiammiferaia era cosi' sfigata che tutti quelli che la vedevano
si giravano dall'altra parte o si grattavano.
La vigilia di Natale era tutta sola all'angolo della strada: era ormai sera,
non passava piu' nessuno, faceva un freddo becco e non aveva ancora mangiato.
Incomincio' a nevicare ed ormai la punta del piede sano era quasi congelata;
decise quindi, per riscaldarsi, di accendere qualche fiammifero, in modo da avere
un pur breve sollievo.
La piccola fiammella la riscaldo' un po', ma duro' solo pochi secondi, mentre
nel frattempo la neve si era trasformata in tormenta.
La povera piccola continuo' a consumare i fiammiferi rimasti, ma ormai erano
ridotti anch'essi in uno stato pietoso e non si accendevano neanche piu'.
Ormai stava veramente congelando quando intravide poco distante da lei una
luce tremolante.
Aveva un aspetto molto invitante, quindi decise di avvicinarsi e si avvio'
a fatica in mezzo alla bufera.
Era un signore molto distinto, grasso, con un'enorme barba bianca, vestito
elegantemente, seduto su di uno scalino in un vicolo, riparato da un balcone.
Teneva un accendino in mano e stava scaldando un cucchiaino; vide la piccola
tutta intirizzita e le disse:
"E' per te, ti fara' stare meglio, vedrai! Vieni qui al riparo!"
Quindi tiro' fuori una siringa, la riempi' con il contenuto del cucchiaino
e la porse alla piccola fiammiferaia, la quale, senza farselo dire due volte,
se la sparo' tutta in vena.
Si senti' subito molto meglio, piu' calda, piu' forte, piu' fiduciosa nelle
proprie capacita' e nella bonta' umana.
"Non so come ringraziarla ..." disse " ho solo piu' pochi fiammiferi ...
e per giunta bagnati!"
Il signore la guardo' con aria compassionavole e le disse:
"Non e' necessario, piccola! Basta che da ora in poi tu venga a lavorare
per me!"
Da quel giorno la piccola fiammiferaia cambio' mestiere ed ando' a lavorare
per quel simpatico signore, effettuando consegne di pacchetti sigillati per conto
suo ad altri distinti signori.
Guadagno' cosi' tanti soldi da potersi curare, nutrire, mettersi ottime
protesi, farsi la plastica e vivere agiatamente per il resto dei suoi giorni.
Una volta l'anno ancora adesso porta i guadagni delle vendite di eroina
al Polo Nord, dove abita quel distinto signore, il quale provvede subito a riciclare
il denaro acquistando giocattoli.
Il grasso signore (che ormai la piccola ex-fiammiferaia chiama confidenzialmente
"babbo") indossa quindi un buffo costume rosso, carica la merce su di una slitta
trainata da renne e va ad effettuare le sue consegne!
Morale: ma allora Babbo Natale esiste!