FUOCHI DI GUARNIZIONE E MISCELE
I fuochi di guarnizione sono piccoli fuochi come i botti, i
colpetti, le stelle, ecc. che si collocano all'intemo di altri mag-
giori.
MISCELE
Tutte le materie per le miscele e le composizioni devono
essere asciutte, finemente triturate e passate allo staccio anche
piu' volte. I clorati di potassio e di barite si mescolano per ulti-
mi.
Tutte le miscele sono correggibili e cio' con l'esperienza.
Aggiungendo un poco di clorato o di nitro si vivifica la fiam-
ma; con un poco di polvere o di nerofumo si ravviva la compo-
sizione, un poco di zolfo la rallenta. Aggiungendo coloranti si
ottengono fuochi piu' colorati.
POLVERE NERA
E' catalogata esplosivo di I categoria ed e' data dalla misce-
la di nitro (75), zolfo (10), carbone leggero (15). Con l'aggiun-
ta di antimonio e alluminio si ottengono i cosidetti fulminanti
o misture. In pirotecnia i fulminanti sono vietati. Con l'aggiun-
ta di manganese si ottiene la miscela per la confezione dei can-
noli. E' usata come spacco per l'apertura delle bombe, come
mina di lancio, per la confezione degli stoppini. Come mina di
lancio abbisogna di una lavorazione supplementare. Antica-
mente la si batteva al mortaio per poi passarla al barile misce-
latore per circa 5 ore, ottenendosi cosi' una miscela finissima e
rapidissima all'accensione. Attualmente la preparazione avvie-
ne alla molazza, in due tempi: dapprima si miscela carbone e
zolfo, tenendoli in lavorazione 5 ore circa, quindi si aggiunge
il nitro, con un supplemento di lavorazione di un'ora. La mi-
scela ottenuta e' detta in gergo una pesante. Per provarne la bon-
ta', si colloca una piccola quantita' di polvere sopra un pezzo di
carta. All'accensione la carta deve rimanere illesa. In commer-
cio la polvere nera e' fornita nelle versioni in grani e fine.
STOPPINI O MICCE VELOCI
In un recipiente contenente acqua e colla semplice si ver-
sa polvere nera fino a tenere una pasta non troppo densa ne' trop-
po liquida. Si immerge lo spago a doppio filo (o fili di cotone,
grammi 28 per kg 1 di polvere), si ritira, si passa in polvere fi-
ne e si lascia asciugare.
Avvolti in passafuochi bruciano velocissimi.
MICCIA DI SICUREZZA A LENTA COMBUSTIONE
E' costituita da un'anima di polvere rivestita in fibra tessi-
le del diametro esterno di mm 6. Trasmette la combustione con
velocita' costante (120 secondi per un metro). Classificata esplo-
sivo di V categoria, e' usata per micciare sfere e intrecci.
SPOLETTE
Sono piccoli cilindri di cartone (fig. 13), caricati a tutta pol-
vere, battuta a piccoli strati con bacchetta e mattarello, fino a
cm 1 dall'apice. Nel vuoto si introducono piu' stoppini, si bat-
tono un poco, quindi si piegano le punte a rosa. Sono elementi
di trasmissione della fiamma e servono a segnare i tempi, a col-
legare le diverse parti o pacche della bomba, a collegare i fina-
li, la cui catena e' fatta di passafuochi e spolette in un tutt'uno.
La metrica e quindi il ritmo dei fuochi e' dato dalla spolet-
ta.
Sono caricate a mano quelle delle variazioni dei finali e
delle bombe di tiro, alla pressa le altre.
Sono di diversa tenuta, es. da 1 a 10 per i colpi di scala (la
prima di mm 4, le altre distanziate in crescendo di mm 3), da 1
a 4 per le riprese, rispettivamente di mm 16, 20, 24, 28 (se la
bomba comprende una successiva pacca, la spoletta di questa e'
di tenuta quinta, mm 32, che si accende contestualmente all'a-
pertura della prima pacca).
Ogni bomba ha all'apice una spoletta di mamma o spolet-
ta madre di tenuta di prima, mm 8, collegata ad un passafuoco
stoppinato che porta alla mina (fig. 14), fissato alla spoletta con
un cappio a nodo scorsoio, punto in cui lo stoppino viene rin-
forzato. Il passafuoco viene allungato per l'uscita dal mortaio.
Accesa la miccia esterna, questa raggiunge con la fiamma pri-
ma la spoletta madre e nello stesso tempo la mina che gitta fuo-
ri dal mortaio la bomba all'altezza voluta. All'esaurimento la
spoletta madre da' fuoco alla prima pacca che scoppiando da'
fuoco, mediante una spoletta intermedia, alla seconda e cosi' via.
I colpetti, le sfere, gli intrecci sono a miccia a lenta com-
bustione; i controcolpi, i colpi di scala, le granatine sono a spo-
letta.
Fig. 13
Spolette
Fig. 14
A = Spoletta madre
B = Passafuoco di collega-
mento alla mina
C = Spazio collocamento
mina
PASSAFUOCHI
Sono cilindri di carta della lunghezza e del diametro volu-
ti, in media cm 70 x 1, per contenere gli stoppini che cosi'im-
brigliati bruciano velocissimi.
Si sovrappongono 10, 20 fogli di carta, distanziando cia-
scun foglio di circa cm 1 dal successivo. Con un pennello si pas-
sa la colla sulla parte superiore a vista, in modo che venga
incollata la striscia di cm 1 di ciascun foglio. Dalla parte oppo-
sta si poggia la bacchetta in orizzontale facendola rotolare con
un foglio di carta che rimane incollato all'esaurimento. Si estrae
quindi dalla bacchetta il passafuoco.
LE STELLE
La composizione si impasta con acqua e colla. Ottenuta la
pasta densa, si spiana sopra una lastra di marmo, cosparsa di un
lieve strato di polvere, fino all'altezza di cm 1. Si ricopre la pa-
sta con un telo di cellophan; si passa sopra una ventina di volte
un cilindretto di idoneo peso, quindi si toglie il cellophan e si ta-
glia la pasta con un coltello nei due sensi, in modo da avere tan-
ti piccoli cubi. I cubetti si rotolano su una tavola cosparsa di
polvere molto fine e si lasciano asciugare all'ombra. Per usar-
le devono essere secchissime. Tale tipo di stelle e' poco usato,
soggetto com'e' a spigolarsi. Le stelle piu' in uso sono tonde. Si
ottengono con un piccolo cilindro di stagno di calibro propor-
zionato che si calca sulla pasta. La stella si espelle poi sulla ta-
vola cosparsa di polvere, a mezzo di una bacchetta introdotta
dalla parte opposta. Il sistema e' usato per le stelle delle cande-
le romane e per le stelle delle controbombe a croce. Per queste
ultime occorre una bacchetta a forma speciale che dia 4 stelle
che riunite danno un cerchio bucato al centro.
Con un sistema molto vantaggioso, le stelle tonde, attual-
mente, si confezionano alla betoniera. In una comune betonie-
ra si colloca pasta da cucina a granelli piccolissimi, imbevuti di
colla. Con la betoniera in movimento, si aggiunge la composi-
zione che viene assorbita dai nuclei di pasta fino alla grandez-
za desiderata. Ancora umide, si passano su una tavola cospar-
sa di polvere molto fine, operazione in gergo chiamata giuleb-
batura. La giulebbatura serve a favorire l'accensione. Cosi'
confezionate, si lasciano asciugare all'ombra.
Le stelle cilindriche si confezionano alla pressa e servono
per confezionare le sfere.
Aggiungendo destrina alla colla comune si ottengono stel-
le piu' consistenti e piu' combustibili,
Le stelle a base di clorato di potassio sono possibili di ac-
censione spontanea, in particolare, se alla composizione si ag-
giunge zolfo, per contro all'accensione danno effetti bellissimi;
quelle a base di nitro sono esenti da tale pericolo ma danno esi-
ti scadenti all'accensione.
Composizioni per le stelle da impastare poi con destrina e col-
la (i numeri in parentesi indicano le quantita' in parti; per cia-
scun colore, nell'ordine, sono indicate le composizioni piu'
antiche e per ultime quelle piu' recenti). Come puo' notarsi, nel-
le composizioni ultime quasi sempre scompare la commistione
di clorato di potassio e zolfo, soggetta ad ignizione per attrito,
quindi molto pericolosa e peraltro vietata. L'aggiunta di un lu-
brificante, come la cera, in modesta quantita', puo' ridurre le
probabilita' di ignizione indotta dall'attrito:
- bianco: nitro (16), zolfo (8), polvere (5), antimonio (2);
nitro (10), zolfo (4), alluminio (5);
clorato di potassio (10), alluminio brillante (5);
nitro (10), zolfo (2), alluminio scuro (4).
- giallo: clorato di potassio (4), zolfo (2), bicarbonato di
soda (1), solfato di stronziana (1);
clorato di potassio (4), zolfo (2), bicarbonato di soda (1),
creta (0,5).
- giallo oro: clorato di potassio (5), bicarbonato di soda
(1), gommalacca (1);
nitrato di soda (10), zolfo (2,5), alluminio scuro (4);
- azzurro: clorato di potassio (8), zolfo (2), solfato am-
moniacale di rame (2);
clorato di potassio (20), solfato ammoniacale di rame
(6), gommalacca (1);
clorato di potassio (5), solfato ammoniacale di rame (1),
gommalacca (1);
clorato di potassio (10), rame nero (4), scialacca (1), su-
ghero (0,5);
- roseo: clorato di potassio (10), carbonato di stronziana
(4), scialacca (2), sughero (1);
- rosso: clorato di potassio (10), carbonato di stronziana
(3), scialacca (1), sughero (1);
- verde: clorato di barite (5), nitrato di barite (2), mercu-
rio dolce (1), gommalacca (1);
clorato di barite (3), mercurio dolce (1), gommalacca
(0,5);
clorato di barite (10), sughero (1), scialacca (1);
- lilla: clorato di potassio (24), carbonato di stronziana
(3), solfato ammoniacale di rame (1);
- violetto: clorato di potassio (10), verde purgato (1), mer-
curio dolce (1), gesso (1);
clorato di potassio (20), zolfo (14), nitrato di stronziana
(8), carbonato di rame (2), mercurio dolce (1);
clorato di potassio (10), carbonato di stronziana (3), ra-
me nero (1), sughero (0,5), scialacca (0,5).
CANNOLI
Sono cilindretti di miscela, fatti alla pressa, successiva-
mente giulebbati alle punte con polvere a base di nitro per fa-
vorime l'accensione. Si collocano nelle bombe di notte
(controbombe) e precisamente nella cassa, a cerchio, arringan-
doli con una tenaglia a lunghe braccia, a 1, 2, 3, 4, 5, 6 file, una
sull'altra. Allo scoppio cadono a cerchio lentamente, traccian-
do strisce di fuoco, come stelle cadenti.
Composizione:
- bianco: nitro (10), zolfo (4), alluminio (3,3);
- verde: nitro (10), zolfo (4), alluminio (3,3), PVC (3) in
sostituzione del nitrato di barite, soggetto ad alterazio-
ni;
- rosso: perclorato di potassio (10), scialacca (2), sughe-
ro (0, 1), magnesio (2), manganese (2,5).
Fig. 15
A = Stelle tonde
B = Stelle cilindriche per sfere
C = Cannoli
BOTTI
In gergo: colpi scuri, controcolpi, bizzarri, calcasse, rispo-
ste, colpi, tronetti, colpetti, colpicini, frappum.
Sono di varie dimensioni, di forma cilindrica. L'involucro
e' di carta, confezionato alle forme o bacchette. Gli involucri si
colmano di polvere, lasciando vuoto sufficiente per la chiusu-
ra, si micciano o si spolettano e si spagano opportunamente nei
due sensi.
I botti piccoli (colpetti) vengono usati per le riprese e nei
finali, quelli piu' grandi, detti anche colpi, bizzarri, calcasse o
risposte si usano nelle bombe a scala, per gli intrecci, per i con-
trocolpi o botti finali della bomba .
Il colpo scuro e' un botto di grosse dimensioni, spesso a ba-
se di nitrato con detonatore al centro.
I colpicini usati nei finali sono costituiti da un cilindro di
cartone, del tipo spoletta e di calibro maggiore, sul cui fondo si
colloca pasta di polvere compressa, con un piccolo forellino al
centro per trasmettere l'accensione, in sostituzione della mic-
cia, si colma di mistura, lasciando un vuoto di circa cm 2, si ag-
giunge segatura, si colloca un tappo di plastica compresso sotto
una piccola pressa a mano. Si giulebba la punta a pasta di pol-
vere per facilitare l'accensione. Possono essere caricati anche
alla pressa, previa collocazione nei fori della piastra dei cilin-
dri di cartone e colmatura di mistura, isolante e tappo.
I botti sono:
- a polvere: nitro (75), zolfo (10), carbone leggero (1 5);
- a composizionefulminante di due tipi:
a) clorato di potassio (4), zolfo (1), carbone leggero (1);
b) clorato di potassio (12), antimonio (8), zolfo (5), al-
luminio (1).
La seconda composizione e' molto piu' violenta della pri-
ma.
- a lampo muto: perclorato di potassio (10), alluminio (2).
SERPENTELLI
Possono essere semplici, a piroetta, a girello, a stelle, di
calibro cm 1,5 x 5. Sono in pratica delle piccole fontane. Il ca-
ricamento avviene con la medesima tecnica. Sono caricati a pol-
vere semplice o a polvere (16) e carbone (3). Quelli a piroetta
hanno una estremita' otturata con creta battuta. In luogo della
creta vi puo' essere un piccolo botto o 2 o 3 stelle colorate. I ser-
pentelli a girello hanno doppio stoppino collocato alle due estre-
mita' e collegati in modo che avvenga accensione simultanea.
SFERE E GRANATINE
Sono cariche di stelle piu' grandi delle ordinarie a forma ci-
lindrica, dell'altezza di cm 2 circa, confezionate alla pressa. Nel
cartoccio le stelle si collocano a cerchio nel numero di 6, sul
primo cerchio se ne forma un secondo e un terzo, in uno 18 stel-
le, in modo che la sezione orizzontale presenti un solo cerchio
di stelle. Il centro vuoto si empie di polvere di buona qualita' per
l'apertura che dev'essere adeguatamente rapida, altrimenti le
sfere aprono mosce. La spoletta o la miccia va collocata al cen-
tro della polvere. Segue la chiusura e la spagatura,
Composizione delle stelle per le sfere:
- nera: polvere (33), zolfo (8), carbone (6), nitro (4), ne-
rofumo (1), destrina (1);
- bianca: nitro (10), zolfo (4), alluminio (5);
- a puttanesca: polvere (10), antimonio (4), alluminio in
grani (4).
Le granatine a pallette bianche, rosse, azzurre, violette, si
caricano come le sfere, usando la stessa composizione delle
stelle tonde per i diversi colori.
SPACCO o PEPERONE
Lo spacco, in gergo peperone, e' costituito da un astuccio
di carta leggera, delle dimensioni di cm 3-7 di diametro per cm
10-20 di altezza, fatto alla bacchetta, strozzato alla base con lo
spago, spolettato all'apice, ricolmo di una particolare compo-
sizione. Viene usato come spacco nelle controbombe a canno-
li, a stelle, giapponesi. E' dimensionato al calibro della bomba
e all'apertura che s'intende dare (dolce o sostenuta).
Occorrono molta perizia e numerose prove per equilibrare
lo spacco, si' che non si abbiano aperture bavose (nella bomba
a cannoli, le stelle sprizzano fuori del giro di cannoli) o mosce
o cannonate. Ogni pirotecnico ha un proprio spacco la cui com-
posizione e' un segreto.
Composizione di massima:
a) nitrato di bacio (10), magnesio brillante (5), alluminio
scuro (4);
b) clorato di potassio (10), nitro (5), magnesio scuro (1),
alluminio brillante (4).