GO NAGAI:
MAZINGER GENESI
Il manga di Gosaku Ota
Quando Gosaku Ota iniziò a disegnare la sua versione
di Mazinga Z su Shonen Jump, si trovò costretto a subire
numerose limitazioni, sia in termini di contenuti (il manga
da lui curato nacque come fedele riduzione della versione televisiva)
sia di lunghezza (nella maggior parte dei casi doveva disegnare
storie autoconclusive di una trentina di tavole). Il risultato
è il manga che in Italia si è potuto leggere una
decina di anni fa su Manga Classic (collana della defunta Granata
Press, che pubblicò la serie di Mazinga Z e del Grande
Mazinga). Nel manga di Ota, la storia ha un'azione e un ritmo
narrativo molto rapido, lo scontro tra Mazinga e i vari mostri
meccanici occupa gran parte della vicenda. Irritato da tutte
queste limitazioni, con Mazinga Z in Africa (Manga Classic 5-6),
Ota ebbe l'opportunità di sbizzarrirsi con un numero
di tavole addirittura superiore al centinaio e subito attirò
l'attenzione di tutti i fan, ampliando gli orizzonti del limitato
mondo di Mazinga Z: innanzitutto lo fece uscire dal Giappone,
mandandolo nella lontana Africa; poi lo fece partecipare non
più a semplici scazzottate contro i mostri guerrieri,
ma a una vera e propria guerriglia; inserì alcuni elementi
"politici" (il colpo di stato, il rapporto tra esercito
e guerriglieri) impensabili nel Mazinga televisivo. Svelò,
poi, fronti sconosciuti nelle file di Hell, come l'occupazione
di un paese del terzo mondo e lo sfruttamento delle sue risorse
per la costruzione dei mostri meccanici. Ota, diede alla serie
un taglio molto più realistico. Lo stupore dei fan, non
si calmò, aumentò quando con il secondo episodio
creato in piena libertà da Ota: Chip Kamoi (anche questo
lungo il doppio di una puntata standard), in cui l'autore elaborò
alcuni concetti sino ad allora estranei al mondo di Mazinga
e degni delle opere di fantascienza di grande livello: l'esistenza
di terre parallele, simili "alle varie pagine di un libro"
(Manga Classic 7); o l'idea che, come noi ci nutriamo di animali
selvatici o di allevamento, un giorno possa arrivare una popolazione
che ci consideri come proprio cibo. Si assiste così alla
scena grottesca dei Chip Kamoi che assaggiano il gusto degli
uomini, ne studiano le caratteristiche nutritive e ne progettano
il lancio commerciale, considerando anche le problematiche legate
alla costruzione di nuovi stabilimenti e ai rapporti con i sindacati!
Apprezzato
tanto dai redattori delle riviste che dai fan, delusi da come
il Mazinga di Nagai stava procedendo su "TV Magazine",
Ota cominciò così a sentirsi sempre più
libero nelle sceneggiature: dalla Dynamic e dalla Toei doga
riceveva i disegni dei robot da utilizzare, poi era libero di
farli muovere come preferiva. Nacquero così Il piano
segreto R.I. (Manga Classic 8-9) e lo splendido episodio che
narra le origini del dottor Hell (Manga Classic 11): in essi
Ota riuscì a dare libero sfogo alla sua passione per
l'analisi della psicologia dei personaggi, presentando un Ashura
non più miseramente servile, ma dotato di una propria
dignità che lo spinge a ribellarsi a Hell. Di quest'ultimo,
poi, sembra voler dire che la cattiveria non gli è intrinseca,
ma si è sviluppata a causa dei numerosi traumi subiti
in età infantile. Lo stesso Blocken alla fine della vicenda
si riabilita: non è un bieco comandante che combatte
contro Mazinga per manie omicide, ma è un generale premuroso
verso i suoi soldati che lotta con Koji solo per pagare il debito
contratto con Hell. In altre parole, Ota sembra rifiutare gli
stilemi della contrapposizione tra l'eroe buono e il cattivo
stupido e senza morale: Koji & Co. sono dei normali esseri
umani, coi loro pregi, ma anche con molti difetti (Sayaka ha
paura dell'eruzione di un vulcano in Manga Classic 3; Koji che
ne Il piano segreto R.I., prima viene bocciato ad un esame,
poi resta un po' in dubbio se accettare o meno le allettanti
proposte di Ashura; i tre professori che trascurano il loro
lavoro per andare a giocare a bowling in Manga Classic 1, e
tante altre ancora); e umani sono pure gli avversari, la cui
cattiveria trova sempre una giustificazione (la triste infanzia
di Hell, il senso di riconoscenza di Blocken; il desiderio del
Grande Generale Nero di far tornare il suo popolo in superficie,
la tragedia della gente di Vega, costretta a cercare una nuova
patria perché la loro stella inquinata sta morendo, etc.)
Mentre
in TV e nella versione di Ota l'accanimento di Hell contro il
Giappone è giustificato dal suo odio contro Kabuto, nel fumetto
di Nagai non si capisce perché egli decida di attaccare proprio
Tokyo... (tipico di tutte le serie giapponesi degli anni 70,
Tokyo caput mundi
NdCl@). Inoltre tra Hell e Mazinga si inserisce un terzo avversario,
lo scienziato tedesco Heinrich Schtroheim, che combatte
solo per dimostrare la propria superiorità sia sul genio di
Kabuto che su quello di Hell (in TV fa un breve apparizione
nell'episodio 61). Infine nel manga di Nagai appare un comprimario
soppresso dalla TV, il commissario Ankokuji, manesco
rappresentante della legge. Il Mazinga Z di "Shonen Jump", merita
senz'altro di essere considerato uno dei capolavori di Go
Nagai: Vero Mito, se non si fosse interrotto a metà
per un motivo pressoché assurdo: la Shueisha invidiosa del successo
televisivo, considerò il personaggio un po' troppo inadatto
alle tinte della sua rivista e lo scaricò. La Kodansha ne rivelò
immediatamente i diritti e iniziò a pubblicarlo su "TV Magazine",
rivista destinata a bambini di età tra i 4 e i 7 anni, che presentava
riduzioni modestissime dei vari personaggi televisivi. Purtroppo
l'effetto del passaggio di linea editoriale si fece sentire
ben presto sul manga di Nagai, che diventò più infantile e banale;
in più in quel periodo, dichiara lo stesso autore, Nagai era
più interessato alla serializzazione di Devilman che non Mazinga.
Per accontentare i piccoli lettori, Nagai ideò perfino un piccolo
esercito di robot comprimari, tra i quali Venus Alfa,
pilotata da Sayaka (in TV apparirà Dianan A, mentre
Venus sarà il robot di Jun nel Grande Mazinga),
che lo aiuta a conquistare la vittoria finale su Hell. Nagai,
per accontentare i suoi piccoli fan, finì col cedere su un punto
su cui era sempre stato intransigente: Mazinga Z, continuava
ad affermare, deve essere rappresentato come un massiccio robot
d'accaio del peso di svariate tonnellate (20 t per l'esattezza
NdCl@
), perciò non può assolutamente volare! Tuttavia le pressioni
dei fans e del redattori della Kodansha furono così forti da
spingere Nagai a ideare il Jet Scrander, ossia le ali
di Mazinga Z (viste anche nello special televisivo Mazinga
Z contro Devilman, primo team-up tra due eroi degli eroi
nagaiani più famosi). A differenza della TV e del manga di Ota,
nel suo fumetto non comparvero né il Duca Gorgon né il Generale
Nero né il Grande Mazinga. Anzi: poco stimolato dal fatto
di scrivere storie per un pubico infantile, creò un breve e
men che mediocre Grande Mazinga e addirittura interruppe il
fumetto di Goldrake/Grendizer dopo un centinaio di tavole,
ideando un finale dove Mazinga Z, il Grande Mazinga e Goldrake
fanno una sorta di prova di forza tra loro. Ma adesso tutto
è cambiato, perché il Go Nagai: Vero Mito ha dato il via
recentemente al restyling del robot con Mazinkaiser,
dove tutto il progetto originario del Maestro è stato ripreso
e l'atmosfera dark tipica delle sue opere è intrinseca.
Spinte
dal successo, la Kodansha e altre case editrici commissionarono
alla Dynamic diverse versioni: su "Tanoshii yochien"
(L'allegro asilo) apparve quella sceneggiata da Susumu Takahisa
e disegnata da Tomotaka Iwazawa; su "Otomodochi" (Il
tuo amico) apparve la versione scritta e disegnata da Gosaku
Ota (l'unica giunta anche nel nostro Paese); su "Tanoshii
yochien bessatsu" (Almanacco dell'allegro asilo) quella
disegnata da Mitsuru Ikuta; Ken Ishikawa si occupò invece degli
episodi speciali Il Grande Mazinga contro Getta Robot
e Goldrake contro il Grande Mazinga; Shigeru Matsumoto
si occupò di Mazinga Z contro il Grande Generale Nero
e La grande guerra del disco volante (la prima versione
di Goldrake); Gosaku Ota si trovò ivece la versione mensile
di "Shonen Jump" e quindi "Boken'o" (Il re dell'avventura,
Akita shoten), periodico tra le tinte più mature tra quelli
citati fin'ora.
[segue...]
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