MOHIRO KITOH: LE ALI DI VENDEMIAIRE
Vendemiaire,
la bambola dal busto scoperto
Così viene presentata Vendemiaire dal "creatore",
un misterioso individuo che conduce un circo di "freaks",
al protagonista della prima storia, Ray, in "La mano
sinistra di Vendemiaire". Ray è un giovane che
non è mai uscito dal villaggio in cui abita e che dà
confidenza alla giovane alata per la prima volta.
Le storie sembrano tutte autoconclusive e slegate l'una all'altra,
se non avendo come unico filo conduttore questa o queste Vendemiaire.
Sì, perché non c'è solo una Vendemiaire,
ma ce ne sono diverse, "sorelle maggiori" vengono
chiamate da Brumaire, alla Vendemiaire dai capelli e
dalle ali corvine. Ali, sì, perché queste "bambole dal busto
scoperto" sono dotate di ali, e hanno un aspetto angelico;
infatti la protagonista, è bionda e con ali bianche come
i classici angeli di religiosa iconografia.
La
storia:
Non è facile parlare della storia, e neppure catalogarla
sotto un genere predefinito. Può essere, molto semplicemente
inserita nel genere fantastico "Ai confini della realtà",
ma è restrittivo. In ogni caso nei due volumetti che
conpongono l'opera, veniamo affascinati dalle varie vicende
dei personaggi, che sembrano essere storie autoconclusive, slegate
e aventi come filo conduttore una delle due bambole alate, ma
non è cosè. Infatti, si scopre pian piano che
il tempo passa, e l'autore (lo stesso di Narutaru, attualmente
pubblicato su Kappa Magazine) appassionato d'aviazione, mette spesso i protagonisti a confronto con la libertà che il volo e gli spazi aperti danno.
Sembra infatti che i protagonisti delle varie vicende siano
spinti alla ricerca della libertà che non hanno, sfidando
le leggi fisiche o metafisiche che la vita gli propone. Vendemiaire
è una bambola, che come la famosa Video Girl Ai, ambisce
ad essere viva, ma qui a ostacolarla c'è il "creatore",
che la punisce in maniera molto pesante se questa non obbedisce
ai suoi voleri o alle leggi da lui imposte. Infatti nella prima
storia non esita prima a staccarle il mignolo della mano sinistra a morsi, e poi a farla letteralmente a fette con una frusta
e ad amputare la mano a Ray, solo perché voleva difenderla dai soprusi cui era vittima.
Nel
secondo volume veniamo a scoprire che Vendemiaire può assorbire
l'anima di coloro cui viene in contatto, come fa con Brumaire,
ragazzina viziata, figlia di un pastore anglicano, che a causa
della sua gelosia per la figlia ottiene una bambola che si impossesserà
dello spirito della figlia e la renderà upona bambola,
lasciandola in uno stato semivegetativo ("Le facezie
di Brumaire"). Mentre nell'episodio successivo("Le
ali nere di Vendemaire"), troviamo Brumaire-Vendemaire
su un dirigibile, dove viene dotata di un paio di ali nere in
legno, che alla fine dell'episodio le permettono di salvarsi
dall'incidente aereo, rimanendo però gravemente danneggiata.
Rimangono gli ultimi due episodi, dove reincontriamo la Vendemaire
nera, che dopo la sua fuga ne "La cremazione di Fructidor",
si scopre essere stata punita dal "creatore" che le
ha lasciato solo le mani e il volto "umani", mentre
il resto del suo corpo è completamente in legno. Infine,
ne "La planata di Vendemiaire" ritroviamo la prima Vendemaire, che viene acquistata da un notaio per volere di Ray, che ormai defunto l'ha voluta come erede del suo testamento, e nel finale vediamo che un aereo porta il suo nome sulla carlinga, come a ribadire il legame con gli episodi precedenti.
Alcune
riflessioni
Disegni semplice e freschi danno ai personaggi un'aria longilinea, e la passione per l'aeronautica di Mohiro Kito pervade attraverso le sue opere, spesso ai confini con il macabro e il profano. Infatti, se in Narutaru, abbiamo draghi dall'aspetto di infernali creature, qui le protagoniste portano delle ali, quasi a simboleggiare la loro natura "divina" o artificiale donatale dal "creatore", il direttore del circo che ha un aspetto inquietante. Da evidenziare che tutte le Vendemiaire portano alla caviglia un bracciale sinistra, che sembra più una catena che non un ornamento. Certo non viene descritto il motivo per il quale sono state create o come, anche se in parte lo si deduce dalle parole del direttore del circo, nel primo episodio, quando mostra ai vari avventori della taverna del padre di Ray, il corpo nudo della "ragazza".
Il senso di tutta la storia, rimane comunque la ricerca della libertà, e in nome della quale anche il lieto fine di un singolo episodio, in quello successivo può mutare, ma da come sembra indicare Kito, alla fine dopo tutte le sofferenze c'è la pace e la libertà tanto agognata.
Note tecniche:
Pubblicato sui numeri 84 e 87 della collana Storie
di Kappa
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