Sono cambiata? Hiei me lo dice sempre, io però non so cosa credere... Chi sono io? Perché sono così? Non voglio diventare un'altra, sto bene così... Forse da sole si sta meglio

 

Le due me stessa

 

"Che pace, e che tranquillità si respirano a palazzo quando non c'è Hiei!" Bisbigliai, ripensando a tutto il tempo in cui quella pace e quella tranquillità avevano regnato sovrane nella mia vita. Ma da quando Hiei era in pianta stabile qui da me, oramai avere un po' di serenità era impossibile! "Beato lui, almeno si diverte!" Io invece devo stare qui con tutte ste scartoffie, burocrazia di qua, burocrazia di la. Ci mancava solo Koenma che si metteva a fare il fiscalista, lui e tutte ste carte e contro carte "Sei uno dei re del Makai è un tuo dovere..." mi ha proprio rotto...

"Tsk" un lieve senso d'orgoglio mi stava soffocando

Vorrei fare una strage! Adesso esco un po' e mi svago, non ce la faccio più a stare rintanata dentro, e quello stronzo se la sta spassando... Basta adesso!

Senza riflettere ulteriormente uscii dal cancello e finalmente...

Ah, respirare a pieni polmoni un po' d'aria mi farà bene. Ma non credo che respirare... possa bastare.

Cominciai a camminare nel bosco. Gli alberi erano spogli, i rami completamente secchi; la vegetazione è piacevolissima nel Makai. Il senso di desolazione che riesce a infonderti, placa le irrequietudini dell'animo e del corpo. Dopo pochi passi, adocchiai proprio quello che speravo di vedere: tre bei demoni alti e robusti.

Mukuro è l'ora di fare un po' di moto...

Mi avvicinai e, come solo io so fare, cominciai ad attaccar briga. Il motivo fu così stupido che non lo ricordo nemmeno... In quattro e quattro otto tutti e tre erano stesi al suolo. Diciamo "tutti e tre" per quello che ne era potuto rimanere. Un piede di qua, un braccio di la...

Blea che fetore, certo che dovevano essere demoni di classe B. Solo il loro sangue è così puzzolento. Se non mi vado a lavare il loro sangue acido mi distruggerà tutti i panni.

Si può dire che ormai i panni erano andati, ma avevo paura che non sarei riuscita a togliermi quel puzzo da dosso...

"E dei resti di sti tre che me ne faccio? Hn... sarà meglio lasciarli in pasto alle belve che abitano la foresta, almeno si può dire che ho fatto una buona azione. Ahahaha" Non so perché, ma finalmente riuscivo a sentirmi la Mukuro di un tempo, priva di pensieri e dubbi. Hiei mi stava cambiado, e temevo che un giorno avrei perso la mia identità.

 

Appena rientrai, mi diressi di filato al bagno. Salendo le scale, mi resi conto che dalla porta della mia stanza usciva del fumo...

No, non è possibile! Proprio oggi, no!

Entrai in camera, sfondai la porta del bagno e gridai.

"E mai possibile che io non ho nemmeno il diritto di lavarmi, a casa mia?"

Il nano era comodamente steso nella vasca. L'acqua bolliva ed ogni mobile della stanza gocciolava a causa del vapore. Sinceramente in un altro momento la scena mi avrebbe fatto morire dal ridere, dato che Hiei era visibilmente imbarazzato, ma ora un irrefrenabile istinto omicida stava prendendo possesso della mia mente.

Calma Mukuro... calmati... non vorrai mica ucciderlo?

"Adesso mi devi spiegare, brutto nano, che ci fai nel mio bagno?"

"Mi lavo... hn..."

"Questo lo vedo anche da me!!!"

Relax... respira.. conta fino a dieci e poi gli rispondi...

Cominciavo anche io a gocciolare e la cosa mi irritava sempre di più. L'acqua tiepida mista al sangue iniziava a causarmi un irrefrenabile prurito...

"Ti vuoi lavare? Ci sono tanti bagni... trovatene un altro..."

"Questo è il mio bagno!"

"Appunto, per questo sono qui... questa è anche camera mia o sbaglio?"

"Grrrrrrr... Hiei cominci a irritarmi!"

Il suo atteggiamento era inammissibile.

Ma come fa? Riesce sempre a farmi arrabbiare!

A volte penso che lo faccia quasi apposta...

"Ti irrito? Ma non mi dire..."

"Hiei stai valicando ogni limite..."

"Comunque, se vuoi proprio lavarti, trova tu il modo... io da qua non mi alzo"

"E che cosa dovrei fare brutto deficiente? Entrare dentro con te? Non se ne parla proprio, sei soltanto un bambino!"

Evidentemente come al solito avevo usato le parole sbagliate, perché Hiei mi fece uno di quegli sguardi che impietrirebbero persino Yomi... ma purtroppo a me fanno l'effetto opposto! Si alzò dalla vasca...

"Tu... brutta..."

Una cosa che orami so bene di Hiei, è che quando non termina una frase, significa che sta per fare qualcosa che sicuramente non mi farà piacere, almeno apparentemente (eheheheh). Infatti mi prese e con forza mi scaraventò in acqua. Lui era ancora in piedi e guardandomi così, tutta bagnata come un pulcino, cominciò a ridere.

"Ahahahahahahahah, questa versione della signora del Makai, non l'avevo ancora vista!"

Quando il nano ride con buon gusto la sua risata è più contagiosa di quella di Yusuke. E ora si stava proprio sganasciando. Io non riuscì a trattenermi e così cominciai a ridere. La scena era patetica, penso che se in quel momento qualcuno ci avesse visto, nessuno ci avrebbe più preso in considerazione!!!

Hiei si sedette di nuovo in acqua...

"Girati!"

Io mi voltai di spalle, lui mi tolse gli abiti e conciò a lavarmi la schiena.

"Hiei..."

"Hn..."

"Io sto cambiando?"

"No!" Come al solito è molto eloquente nelle spiegazioni!!!

"Grazie per la delucidazione..."

"Non stai cambiando... stai solo scoprendo un nuovo aspetto del tuo essere donna..."

"Wow, di certo non mi aspettavo una risposta così..."

Mi girai, e gli sorrisi come non avevo mai fatto prima in vita mia.

"Grazie Hiei" Dissi a bassissima voce, voltami di nuovo di spalle.

"Non voglio che mi ringrazi. Io sono un egoista, uno che ha sempre vissuto per conto suo, lontano da ogni tipo di legame. Non merito i tuoi ringraziamenti." Certo che Hiei, quelle poche volte che apre la bocca, non scherza. Le sue parole non erano mai state tanto veritiere, penso che sincero a tal punto non lo era mai stato con nessuno, nemmeno con Kurama. Ogni volta che facevamo un discorso che andasse oltre le mie lamentele e i suoi monosillabi (^_^) lui non parlava mai di se: l'argomento principale ero io. Non capivo se era così perché lo volesse lui, oppure ero io che non gli davo il tempo di parlare.

"Lo stesso discorso vale anche per me... L'egoista sono io. Anzi no, io non sono egoista, ma vigliacca. Io vivo attanagliata dalla paura ogni istante della mia vita... e non ho nemmeno il coraggio di ammetterlo" Lo contraddissi io.

"Hiei, io non mai parlato di me a nessuno. Non so perché ho scelto proprio te, e tanto meno voglio saperlo, la cosa certa è una: che siamo qui ora è perchè l'abbiamo voluto entrambi. E per me, questa è una grande dimostrazione di fiducia da parte tua. So bene che abbiamo avuto una vita difficile, ma prima di incontrarci era in noi che avevamo trovato la forza di andare avanti. Ora non più: siamo diventati ognuno un punto di riferimento per l'altro. Nella mia vita non avevo mai sperato tanto..." Ma lui mi interruppe...

"Tu... parli troppo..."

Mi prese la spalla con forza, mi voltò e mi baciò.

Hiei non era un grande parlatore, e forse proprio per questo con i gesti riusciva ad esprimere alla perfezione il suo stato d'animo... Era sempre deciso e sicuro anche nei momenti in cui non bisognava esserlo. La sua fermezza mi aveva sempre fatto paura. Quando combattevo, negli occhi del mio nemico potevo leggere il terrore, ma lui no. Non capivo se era lui ad ostentare la paura, oppure veramente non conosceva cose fosse il terrore? Io ero ben diversa... Nonostante mostrassi un carattere forte, quello che mi faceva paura non erano gli scontri, le battaglie, il sangue, ma me stessa. Ero sempre scappata, avevo un rifiuto cronico per la mia fisicità. Mi coprivo, mi nascondevo e scappavo, ma per quante maschere indossassi, il suo sguardo penetrava ogni ostacolo e mi faceva sentire libera. Il mio corpo non diventava più una barriera da sormontare, ma un motivo in più per sentirmi legata a lui, nella mente e nel corpo. Standogli vicino ero cambiata sì, ma sta volta Hiei aveva torto. Non era una questione di sentirsi donna. Avevo imparato ad accettare me stessa e il mio corpo, grazie a lui. E nel tepore di quell'acqua, avvolta nelle sue braccia, sussurrai...

"Grazie di esistere... Hiei"

Mi addormentai e cominciai a sognare...

Ero sola nel bosco e avevo appena fatto a pezzi quei tre demoni, proprio come il giorno prima... ma stravolta mi sentivo diversa. Tornando a casa mi accorsi che il mio castello non c'era più e al suo posto una vecchia casa si stagliava sulla rupe (nella mia immaginazione il castello di Mukuro si trova in alto, su di una rupe ^_^).

"Dove sei Hiei? E che posto è mai questo?"

Dentro si respirava un aria putrida che sapeva di marcio.

"Mio di che fetore..."

"Mukuro! Vieni subito qui!"

Questa voce non giungeva nuova alle mie orecchie...

Ma no, non è possibile!

Mi incamminai nella direzione da cui proveniva il suono; ogni cosa era immersa nel buio, tutto sembrava così surreale... un solo particolare mi avvicinava alla realtà: quel fetore insopportabile. Finalmente una porta socchiusa, una fievole luce...

"Aaaaaaaaaaaaaaaaa" Una bambina stava gridando...

Cominciai a correre, spalancai la porta... io... non avevo la forza... non volevo. Due corpi... non volevo guardare, mi sentivo sporca, insozzata da quel fetore. Mi stava sopra, era pesante

"Non resistere è peggio!"

Solo questo mi sapevo dire e piangevo... Potevo fare qualcosa: mi scaraventai su di lui picchiandolo con tutte le mie forze. Acqua tiepida usciva dai miei occhi.

"No! Adesso basta!" continuavo a gridare tentando di fermarlo.

Nulla... d'improvviso tutto attorno a me si fece buio...

Silenzio... ogni rumore, ogni grido era cessato...

Davanti a me nell'oscurità c'era lui. Hiei aveva in braccio qualcuno: una bambina. Questa stava piangendo, stringendosi sempre di più contro il petto di Hiei. Me la porse, io la presi in braccio e improvvisamente mi resi conto: me. Tentavo di distogliere lo sguardo da tutto quell'orrore e nauseata, caddi al suolo con la piccola ancora tra le braccia. Mi si avviluppò al collo, avvicinò il suo viso al mio e sussurrò "Non abbandonarmi mai più..."

E' vero. Io l'avevo abbandonata, l'avevo rinchiusa in una piccola parte della mia mente. Mi faceva paura, non volevo rivederla e tanto meno affrontarla. Lei era stata la causa dei miei problemi da sempre. Ma adesso guardarla così, mi aveva fatto capire tante cose... E' questo che Hiei apprezza di me? Lei? No, io non sono solo lei, io sono me! Lei è una piccola parte di me. Io sono tanto altro oltre a questo, ma non per questo devo scappare, non per questo devo fuggire da lei. Le persone hanno tanto da dare ma forse io no... io non sono capace di dare, e nemmeno di ricevere...

"No, non è vero... noi due possiamo farcela..." la piccola mi stringeva sempre più forte.

"Tu sei la migliore tra di noi..." Io dissi, gli occhi mi si riempirono di lacrime...

cominciai a piangere pure io, l'abbracciai e guardai in alto. Lui era ancora lì e ci stava guardando... mi sentivo felice... mi aveva salvata...

 

Mukuro

rei00@libero.it

 

 

 

 

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