PECCATI D'AMORE

 

Era un mattino di mezza estate, l’aria profumava di rose ed anche il corpo di Kurama aveva lo stesso profumo, come sempre.

Hiei nel chiarore della luce del primo mattino guardava il corpo nudo del suo amore ammirando ogni sua perfezione nei minimi particolari, ma, nonostante ciò, il suo viso assumeva un’espressione triste.

Dentro di sé si accorgeva che, nonostante la bellezza e la perfezione del suo amato, mancava qualcosa.

Era la parte femminile, quella che Kurama non poteva dargli.

Una lacrima scendeva giù dalla guancia un po’ pallida di Hiei, mentre guardava il viso del suo dolce volpino.

In quel momento Kurama si svegliava dal suo candido sonno, il suo sguardo incrocia quello di Hiei, lui accenna un sorriso ma Hiei si gira di scatto alzandosi dal letto ed avvicinandosi alla finestra.

Kurama si alza in silenzio e con piccoli passi si avvicina a Hiei; arrivato, appoggia la sua guancia sulla schiena del suo amante.

E con voce premurosa chiede al suo amato che cosa non vada.

Hiei si gira e alza lo sguardo su Kurama, i due si guardano negli occhi.

Ad un tratto Hiei interrompe quel silenzio che si era creato intorno a loro, si rigira verso la finestra e con voce decisa gli spiega che cosa lo tormenta da ormai molte notti.

Nonostante le notti passate nell’ardore della loro passione più sfrenata, dando libero sfogo alle fantasie più peccaminose della loro relazione.

Gli spiega che il loro rapporto va contro ogni legge della natura, e che non possono ignorare l’evidenza di un amore impossibile e senza un futuro certo.

Kurama resta lì immobile, ascolta in silenzio mentre guarda muovere le sue labbra pallide e gelide.

Quelle stesse labbra che avevano infuocato il suo cuore e non solo.

Nel suoi occhi vede la fine di tutto quello che c'era stato in quelle notti d’amore, dove tutti i pregiudizi e le paure di un amore impossibile erano oscurate dall’impeto della loro passione più sfrenata.

Kurama stende le braccia con i pugni ben chiusi, abbassa lo sguardo mentre i capelli cadono in avanti nascondendo il suo viso, tocca a lui adesso: non ci sta, sa che deve reagire.

Alza lo sguardo verso Hiei, lo guarda dritto negli occhi e questa volta il suo non è il viso di uno che si è rassegnato ad un destino crudele.

Gli spiega che il loro amore non può finire cosi, perché quello che c'è stato fra loro due è qualcosa che va oltre tutti questi pregiudizi.

Che vadano tutti all'inferno perché il loro amore era più importante, gli ripeteva Kurama con le lacrime al viso, Hiei resta a guadarlo e, nonostante la sua espressione fredda sotto quel muro di ghiaccio dove si nascondeva e respingeva ogni sentimento umano, sentiva battere il suo cuore forte: era l'ardore del loro amore che lo consumava, straziando il suo animo costretto a nascondere il suo smisurato amore per Kurama.

E, mentre Kurama gli ricorda i momenti felici passati insieme, davanti a sé vede le immagini di quei giorni felici dove il loro amore non conosceva ostacoli.

 

Gli ritornò in mente la prima volta che si accorse del suo amore per Kurama: lui era lì davanti a lui sulla riva di un piccolo lago, Kurama non si accorse della presenza del suo amato, anche se in realtà forse lo sapeva perché in quel momento accennò un sorriso un po' malizioso sul suo viso.

Ad un tratto Kurama dolcemente come solo lui sapeva fare cominciò a svestirsi rimanendo completamente nudo mentre la luna piena faceva risaltare con la sua luce tutto lo splendore di quel suo corpo angelico e nello stesso tempo peccaminoso, per Hiei quei momenti sembravano un'eternità.

La tentazione di possedere quel corpo meraviglioso era troppo forte per Hiei, dentro di sé sentiva la passione, la voglia bruciare, e il suo animo voglioso di assaggiare il peccato di un amore che considerava fino a quel momento una cosa insana, eppure lo desiderava più della sua stessa vita.

Kurama cominciò con piccoli passi ad entrare e a muoversi nell'acqua fino ad arrivare al centro del lago e, mentre si lasciava galleggiare, il suo viso rivolto verso l'alto guardava la luna.

Kurama era così sensuale che Hiei era lì morente da una passione sfrenata di possedere il suo amato.

Hiei, che si trovava nascosto dietro un albero, cominciò a sentire la voglia di dare sfogo a quella devastante passione che era dentro al suo corpo, cominciava a sentire delle strane sensazioni che fino a quella sera non aveva mai provato, si girò con le spalle verso l'albero, alzò leggermente il capo e chiuse entrambi gli occhi mentre la sua mano scivolava lentamente in basso... ad un tratto un'altra mano afferrò la sua.

Era lui, Kurama, nudo davanti a lui, il suo corpo ancora bagnato risaltava ancora di più ai raggi della luna che filtravano tra i rami, per Hiei era uno spettacolo divino, ed era lì davanti ai suoi occhi.

Kurama avvicinò il suo corpo a quello di Hiei accennando un altro sorriso, appoggiando la sua guancia a quella del suo amato sussurrando nel suo orecchio che la sua anima, il suo corpo e tutto il suo amore erano solo suoi.

Kurama cominciò a baciare dolcemente l'orecchio di Hiei sussurrando altre frasi d'amore, accendendo di più il fuoco della passione che era dentro di Hiei.

Kurama infilò le sue mani sotto la maglietta del suo amore accarezzando gli addominali e il suo petto, dopo di che gli sfilò lentamente la maglietta.

Hiei cominciò anche lui a toccare il corpo vellutato del suo peccaminoso amante, provando un'emozione indescrivibile e baciando anche lui sul collo il suo amato.

Kurama infilò le sue mani questa volta dentro i pantaloni di Hiei accarezzando il suo fondoschiena, mentre i suoi baci scendono giù per il collo arrivando sul petto, abbassando nel frattempo i suoi pantaloni secondo la discesa dei suoi baci.

Le labbra di Kurama come petali di rosa accarezzano il suo corpo seguendo la linea dei suoi pettorali, scendendo giù verso gli addominali, nel frattempo i suoi baci e le sue mani sono scesi ancora più giù e stanno accarezzando le sue gambe, Hiei, alzando lo sguardo, guarda la luna complice di aver fatto risaltare quel corpo stupendo.

In un impeto d'ardore appassionate e travolgente Hiei alza Kurama mettendolo con le spalle verso l'albero unico testimone di quel peccato d'amore che aveva travolto i due innamorati, anche il terzo occhio di Hiei si era svegliato come se volesse a suo modo partecipare in quell'atto d'amore.

Hiei stringe a sé Kurama, in quel momento tutto l'ardore, la sua sfrenata passione e la sua parte demoniaca erano esplose in unico atto di selvaggia passione, e che aveva travolto completamente Kurama che ansimava mentre il suo piccolo grande amore con gran voracità manifestava tutta la sua voglia d'amore per lui.

Hiei alternava i suoi focosi baci a piccoli morsi sul corpo di Kurama che continuava ad ansimare e mordersi le labbra, i due amanti senza accorgersi si ritrovavano per terra l'uno sopra l'altro.

Passarono tutta la notte lì immersi nella natura consumando il loro primo atto d'amore.

Un amore selvaggio, appassionante, dando sfogo alla loro fantasia senza limitazioni, baciando, strofinando e accarezzando i loro corpi.

 

Hiei cercò di non pensare più a quei ricordi, perché sapeva che nessuna donna poteva dargli quell'estasi, la passione, la voglia d'amare qualcuno, solo il suo amato Kurama poteva soddisfare tutte le sue insaziabili voglie.

Questo lo rendeva consapevole dell'errore che lo avrebbe portato alla pazzia, perché ormai una vita senza di lui non sarebbe stata una vita vera.

I due innamorati erano l'uno di fronte all'altro, si guardavano e nello stesso tempo si studiavano nel tentativo di capire che cosa stava pensando l'altro in quel momento così delicato per entrambi.

L'atmosfera intorno a loro era carica di tensione, Kurama incrociò le braccia agitando nervosamente una mano, sul suo viso si vedevano i segni dell'ansia nell'attesa di sapere l'esito del suo disperato tentativo di salvare il loro futuro insieme.

Hiei non aveva il coraggio di ammettere il suo sbaglio, l'orgoglio glielo impediva, in quel momento voleva a tutti costi tornare indietro per non confessare di aver sbagliato, e di aver avuto paura di un sentimento che non aveva mai provato prima e che aveva creato un conflitto dentro di sé.

Era la paura d'amare, era un sentimento nuovo per lui che era un demone, un'emozione che fino al quel momento era stata una cosa mai provata in prima persona, era convinto che un demone non potesse amare.

E questo lo spaventava ancora di più perché non sapeva come si doveva comportare in quel momento, tutto quello che lui credeva era stato messo in dubbio.

Lui era stato sempre consapevole che amare, ed avere dei sentimenti rendevano l'individuo un debole in un mondo crudele e avverso dove solo il più forte ha la meglio sul più debole.

E per accettare quella nuova situazione doveva rinnegare le sue convinzioni che lo avevano accompagnato fino ad oggi, per dare spazio al loro amore.

Il sole ormai era già alto, l'aria si era riscaldata e la foresta intorno alla loro casa prendeva sempre più vita, Kurama guardava i fiori che erano sbocciati con i primi raggi del sole, ammirando la loro bellezza e la fragranza dei profumi che riempivano l'aria circostante dando un po’ di conforto in quel momento così drammatico per i due innamorati, ma tutto questo non bastava per pacificare gli animi di entrambi.

 

Continua....

Raizen

 

 

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