Kaori si lanciò verso la porta d'ingresso pronta a inseguire Ryo e Katrina ma lo squillare improvviso del telefono la obbligò a tornare sui suoi passi.
"Si, chi parla?" ruggì agguantando la cornetta.
"Kaori sono io... Ma che ti prende?"
"Niente Saeko, se ommetti il fatto che Ryo ha pensato bene di portare a cena fuori Katrina e che tu, telefonando, mi hai impedito di fermarli."
"A cena?!" urlò Saeko assordando Kaori per qualche secondo. "Bisogna che tu li trovi IMMEDIATAMENTE: entro un'ora dovete trovarvi qui al quartier generale, è importantissimo!"
"Perché? É forse successo qualcosa di grave?" le chiese Kaori preoccupata.
"Dobbiamo temporeggiare con i terroristi... A tutti i costi! Le ricerche della bomba sono ancora in alto mare ed è probabile che solo la principessa sia in grado di rimandare l'ultimatum: ne va della sicurezza nazionale... Corri a cercarli!" ordinò Saeko prima di riattaccare.
Kaori rimase per un attimo pietrificata... "Ryo è uno scellerato: quando l'acchiappo..." grugnì schizzando fuori di casa come se stesso andando improvvisamente tutto a fuoco. Non solo fa gli occhi dolci a Katrina, ma mi mette pure nei guai: che male ho fatto per beccarmi un irresponsabile come lui? pensò la ragazza fuori di sé dalla rabbia. "E ora? Che razza di situazione... la vita di non so quanti innocenti è in pericolo e io non ho la più pallida idea di dove cercarli!" esclamò ad alta voce mentre entrava in macchina e azionava il comando di apertura della saracinesca del garage. Forse però... pensò tra sé prima di sfrecciar via sulla sua Panda color smeraldo.
* * *
"Allora, ti piace?"
"É un posto meraviglioso..." commentò Katrina senza fiato mentre il maître controllava la prenotazione fatta da Ryo all'ultimo momento.
L'elegante ristorante sorgeva nel bel mezzo di un parco lussureggiante (e in Giappone ce ne sono ben pochi, NdB) e gli splendidi giochi d'acqua delle svariate fontane disposte tutt'intorno aggiungevano un tocco quasi magico all'atmosfera.
"Ero sicuro che sarebbe stato di tuo gusto" fece Ryo con un'inflessione dolce nella voce.
"É tanto tempo che non passo qualche ora spensierata in tutta tranquillità" considerò Katrina mentre un cameriere l'aiutava a prendere posto al loro tavolo.
"É molto importante staccare la spina di tanto in tanto: non è umano stare perennemente sotto tensione, prima o poi si esplode."
"Quanta saggezza!" lo punzecchiò Katrina alla vista dell'aria solenne dipinta sul volto del ragazzo, solitamente più incline alle smorfie che ai discorsi seri.
"Non prendermi in giro!" si lamentò lui voltandosi di profilo per nascondere un leggero imbarazzo.
"Grazie Ryo" mormorò tutto d'un tratto Katrina arrossendo lievemente.
"Di cosa?" il ragazzo sgranò gli occhi: sembrava sinceramente stupito.
"Di tutto..." Katrina si sforzò di sostenere il suo sguardo..."...con te mi sento al sicuro, sempre protetta... senti Ryo, io..."
"Che possiamo offrire da bere ai Signori?" L'elegante sommelier si era avvicinato senza che neanche se ne accorgessero.
"Per l'aperitivo io opterei per un buon vino bianco: vediamo vediamo..." fece Ryo mentre i suo occhi scorrevano rapidi sulla carte. "Poi passeremo al rosso, poi allo Champagne... Ci divertiremo un sacco Katrina!" Le labbra di lui si curvarono in un sorriso sornione che pian piano
andò degenerando... "Ho la ferma intenzione di farti visitare un posto moooolto caratteristico di questa città..." Le sue mani, come prive di autocontrollo, si stavano avvicinando sempre di più al corpo della donna... *BOOM!!!!* "Ryo non cambierai mai!!" urlò Kaori dall'alto di un mega martello versione 100.000t.
"Kaori!" esclamò Katrina sbalordita. "Come hai fatto a trovarci?"
"Facile: ho ripensato alla tua passione per la natura e questo è il ristorante più 'verde' della città!" Kaori gongolava dalla soddisfazione mentre con un piede teneva la faccia di Ryo schiacciata a terra.
"Kaori..." bofonchiò lui sempre da sotto il piede, "ti assicuro che non stavo facendo niente di male..."
"Dipende dai punti di vista..." lo fulminò lei con lo sguardo. "1°) sei il solito maniaco e non posso permettere che Katrina resti sola con te. 2°) dobbiamo correre al quartier generale della polizia perché la situazione è molto grave."
"Perché diavolo non l'hai detto prima??" sbraitò Ryo ristabilendosi all'istante e assumendo un'aria preoccupata e tesa. "Cos'è successo esattamente?"
"Saeko ha detto che Katrina deve assolutamente parlare con i terroristi... Ma vi spiegherà tutto lei più tardi, ora è meglio che ci sbrighiamo."
* * *
"L'ultimatum resta, non posticiperemo la data per nessuna ragione. Vogliamo il controllo di Sagara" furono le gelide parole pronunciate da una voce metallica proveniente dallo schermo di un computer portatile.
"Dobbiamo trovare un accordo!" implorò Katrina per l'ennesima volta rivolta all'immagine volutamente disturbata.
"Nessun compromesso principessa... o milioni di persone moriranno."
"Ve ne prego!..."
"É inutile insistere" la fermò Ryo poggiandole una mano sula spalla, "hanno interrotto il collegamento."
"Oh no..." gemé Katrina prima di buttarsi fra le braccia di lui.
Kaori provò un'acuta fitta di gelosia. Non m'importa, non m'importa niente cercò inutilmente di convincersi. "E ora che si fa?" chiese rivolta a Saeko e al ministro della difesa in persona che sedeva di fronte a loro.
"Dovremo fingere di essere disposti a scendere a patti con loro: mi sembra sia l'unica possibilità che ci rimane."
"E in che modo?" domandò Kaori.
"Gli faremo credere che la principessa è decisa a consegnarsi spontaneamente per evitare una strage."
"É troppo pericoloso per Katrina, non ve lo posso permettere!" tuonò Ryo. "Quella è gente spietata, e sono sicuro che non esiteranno ad eliminarla non appena ne avranno la possibilità."
La violenza delle sue parole colpì Kaori più di quanto non l'avesse fatto il vedere Katrina abbracciata a lui. "Ryo..." ma non fu che un sussurro, nessuno avrebbe potuto udirla.
"La sorveglieremmo a distanza naturalmente, " insisté l'uomo con fare sicuro, "e dubito che le farebbero del male: è un ostaggio troppo prezioso per loro."
"Ma non può averne la certezza: bisogna trovare la bomba."
"E cosa crede che abbiamo cercato di fare in questi quattro giorni? Non è facile rilevare la presenza di un virus chiuso in un'ampolla ermetica, e comunque non quanto lo sarebbe stato se si fosse trattato di una testata nucleare: hanno studiato accuratamente -e fatto in modo di prevenire- ogni nostro possibile contrattacco."
"Il Signor Ministro ha ragione Ryo" intervenne Saeko cercando di ristabilre la calma, "quei pazzi sanno il fatto loro. E poi bisogna dire che non hanno nemmeno tentato di sfiorare la principessa da quando è atterrata in Giappone."
"Potrebbe essere una tattica per farci sentire più tranquilli: non significa che non le faranno del male una volta che sarà in mano loro." Come sembrano improvvisamente vicini quei due... Kaori non riusciva a smettere di fissare Ryo e Katrina che si trovava al suo fianco.
"É inutile rimuginare a vuoto: abbiamo ancora tre giorni prima della scadenza fissata," il ministro fece una pausa. "A questo punto principessa, le consiglierei di tornare a casa e cercare di riposare un po'. Noi naturalmente continueremo le ricerche e la terremo al corrente di ogni sviluppo."
"La ringrazio infinitamente Signor Takada" (è un nome che ho scelto a caso naturalmente! NdB)
"Buona notte principessa."
"Domani mattina passo a trovarvi" fece Saeko chiudendosi alle spalle la porta dell'ufficio dal quale erano appena usciti.
"A domani Saeko" fecero Kaori, Ryo e Katrina ad una voce.
"Ho paura Ryo: non so cosa devo fare..." mormorò Katrina stringendo il braccio del ragazzo mentre si avvicinavano alla macchina.
"Non hai nulla da temere" la tranquillizzò lui allegramente, "ci siamo noi a proteggerti. Giusto Kaori?"
La ragazza confermò sforzandosi di sorridere.
"Ancora grazie Ryo..." disse Katrina alzandosi in punta di piedi e baciandolo sulla guancia. "WOW!!" esclamò lui coprendosi subito la faccia in attesa che Kaori sferrasse un suo attacco.
Ma quest'ultima si era allontanata in direzione della Panda che aveva guidato fin là seguendo la Mini di Ryo.
"Kaori??" la chiamò Ryo con stupore.
"Ci vediamo direttamente a casa" li salutò lei prima di mettere in moto e partire.
"Kaori..." ripeté a bassa voce, sempre più disorientato.