"Ciao Kaori! Come stai?" chiese allegramente Miki mentre Kaori prendeva posto su di uno degli alti sgabelli del Cat' Eye.
"A dire il vero non lo so" fu la semplice risposta della ragazza.
"Qualcosa non va con Ryo?" (che intuito Miki... complimenti!! NdB)
"Ho fatto un sogno orribile questa notte: per salvare la vita di Katrina Ryo veniva ucciso da un terrorista..." raccontò Kaori con voce atona.
"Su con la vita Kaori! Era solo un incubo!" cercò di rassicurarla Miki sedendosi accanto a lei.
"C'era sangue dapertutto e io...non potevo fare nulla...nulla, per salvarlo."
"Ehi ehi!" la esortò Miki vedendo che Kaori era prossima alle lacrime. "Non dimenticare che Ryo è il migliore ("dopo di me, s'intende" avrebbe agiunto Umichan... giusto? ^__^ NdB), riesce sempre a cavarsela."
"É vero Miki, scusami... non è da me piagnucolare come una bambina" fece Kaori cercando di sorridere. "É tutta colpa della tensione che mi perseguita da quando Saeko ci ha affidato questo incarico..." E della mia stupida gelosia aggiunse tra sé... Se Ryo dovesse innamorarsi di Katrina cosa ne sarebbe di me? La ragazza scuoté la testa con vigore per allontanare quel brutto pensiero. Ryo è così gentile con lei solo perché la situazione lo richiede... Si, dev'essere così.
"Kaori? Ci sei?" la chiamò Miki riportandola alla realtà.
"Oh si! Scusami di nuovo... Non c'è che dire, in questi giorni sto proprio dando i numeri."
"Solo in questi giorni?" la canzonò una voce famigliare.
Kaori si voltò di scatto: Ryo se ne stava appoggianto con noncuranza allo stipite della porta e la guardava divertito. Da quanto tempo è li? si chiese, temendo di arrossire come un peperone per l'imbarazzo: non voleva che si accorgesse del suo stato d'animo: sarebbe stato troppo umiliante per lei... Era la sua socia e doveva dimostrarsi forte, a qualunque costo. "Cosa intendi dire???" chiese quindi con fare minaccioso mentre i suoi occhi s'infuocavano (serve a mimetizzare il rossore delle guance... NdB).
"Niente Kaori, niente!" ritrattò subito lui facendo un salto in là per mettere fra loro una distanza di sicurezza.
"Ma Katrina dov'è?" domandò improvvisamente la ragazza mentre il martello che le si era appena materializzato fra le mani scompariva come per magia.
"Sta arrivando: è insieme a Saeko" indicò Ryo tirando un sospiro di sollievo da sotto il tavolo sotto al quale si era prontamente infilato. Ora si che ti riconosco Kaori-chan... ridacchiò quindi tra sé lanciandole un'occhiata affettuosa mentre (naturalmente... NdB) la ragazza gli voltava le spalle.
"Avete scoperto qualcosa di nuovo?" chiese Katrina non appena lei e Saeko si furono sedute ad un tavolo.
"Per quanto riguarda l'ubicazione della bomba temo proprio di no..." La voce di Saeko era colma di rabbia mista a impotenza. "Non ci era mai capitato di girare a vuoto così, senza concludere nulla e, come se non bastasse, perdendo tempo prezioso! Sono intervenuti persino i migliori agenti dei nostri reparti speciali ma niente... niente di niente. Se non fosse per le registrazioni delle nostre conversazioni con i terroristi, questa potrebbe sembrare una qualunque, tranquilla, settimana di febbraio."
"Ma è possibile che riescano a nascondersi così bene?" esclamò Kaori mentre faceva nervosamente avanti e indietro.
"Kaori stai ferma una buona volta: mi fai venire il mal di mare!" la bloccò Ryo facendola sedere.
"Abbiamo però ricevuto una comunicazione della massima importanza dal laboratorio che ha messo a punto il gas nervino" riprese Saeko abbassando il tono della voce perché un cliente che era appena entrato e sul quale Miki si era fiondata non potesse udire nulla. "Dato che la maggior parte delle ricerche eseguite per la guerra chimica sono considerate top-secret e al limite della legalità, questo nuovo gas, il VX-3, è stato concepito in maniera da poter essere distrutto in qualunque momento, da chiunque e senza grossi pericoli" spiegò Saeko.
"In che modo?" chiese Kaori mentre bloccava Ryo con una grossa catena per impedirgli di importunare due ragazze che si erano appena sedute al bar.
"Vi sembrerà pazzesco ma... basta buttare la fiala in acqua! L'ampolla in cui è contenuto il VX-3 è altamente biodegrabile e gli agenti tossici del gas, a contatto con l'idrogeno (la formula dell'acqua è H2O dove "H" sta per "idrogeno"... Vecchie riminiscenze delle mie lezioni di Chimica ^__^ NdB), vengono istantaneamente neutralizzati."
"WOW!!" escalmò Kaori ignorando le proteste di Ryo ora completamente imbavagliato. "Ma allora se al momento dell'esplosione dovesse piovere non ci sarebbe nessun pericolo!"
Saeko scuoté la testa frenando l'entusiasmo della ragazza. "Purtroppo non è così semplice Kaori. Il gas viene neutralizzato dall'idrogeno solo in caso di osmosi (fenomeno per cui 2 liquidi si diffondono l'uno nell'altro... NdB): una volta venuto a contatto con l'aria neanche il diluvio universale eviterebbe la contaminazione della città."
Una grande delusione si dipinse sul volto di Katrina. "Allora bisognerebbe comunque trovare prima la bomba."
"Esatto" confermò Saeko. "Sottrarre l'ampolla non dovrebbe poi presentare grandi difficoltà."
"Ma come facciamo a far uscire quei pazzi allo scoperto?" fece Kaori poggiando il mento su una mano.
"Potrei fare io da esca" suggerì Katrina con la stessa serenità che se avesse espresso il desiderio di mangiare un gelato alla fragola.
"Tu vuoi cosa?!" chiesero Ryo (nel frattempo è riuscito a liberarsi, NdB) e Kaori con espressione attonita.
"Espormi più di quanto abbia fatto finora: vedendomi passeggiare tranquillamente per la città i ribelli potrebbero provare a rapirmi e, finalmente, scopriremmo con chi abbiamo a che fare."
"Ma è troppo pericoloso!" protestò Kaori alzandosi in piedi.
"Niente affatto: se ci sarà Ryo con me non mi accadrà nulla di male" assicurò Katrina rivolgendo a Ryo un sorriso complice e mandando Kaori su tutte le furie.
"Sarò felicissimissimo di portarti in giro mia bellissima Katrinaaaa..." *SKABOOM!!!* MARTELLATA da 305 t...
"Così impari a fare lo scemo in situazioni del genere!" gridò Kaori al ragazzo che in quel momento faceva tutt'uno con il pavimento.
"Potrebbe essere una buona idea..." considerò Saeko fissando prima Katrina e poi Ryo che aveva un maxi cerotto sul naso e si massaggiava la testa, "è vero che con te non correrebbe alcun rischio."
"Ma cosa dici Saeko? Sei forse impazzita?... Vuoi lasciarla... DA SOLA... in balia di Ryo??" domandò Kaori sgranando gli occhi.
"Non mi sembra che abbiamo molte alternative..."
"Allora è deciso" esultò Ryo prendendo le mani di Katrina nelle sue, "oggi pomeriggio ce ne andremo..."
"Al Luna Park!" lo interruppe lei impedendogli di concludere la frase appena iniziata, "ho sempre sognato di andare sulle montagne russe!"
"Le montagne... russe?..." mugugnò Ryo sconsolato. "Sei proprio sicura di non voler fare un giretto degli alberghi più caratteristici della città?..."
"SECONDO TE?!?!?!?" sbottò Kaori minacciando di colpirlo con una mazza ferrata (... ho seguito l'ispirazione del momento x scovare quest'arma ^__^ NdB).
"Va bene va bene!" assicurò Ryo buttandosi in ginocchio di fronte a lei, "Prometto che mi comporterò bene Kaori!"
"Così va meglio" fece la ragazza soddisfatta.
"Andiamo Ryo?" lo chiamò Katrina dirigendosi a passo svelto verso l'uscita.
"Mio tesorucciooo bellooo arrivoooo!" *DOOOMM!!!*
Con grande disappunto di Kaori però, l'enorme martellone di ferro si conficcò nel muro...
"Stavolta mi hai mancato!" la punzecchiò Ryo facendole l'occhiolino prima di fuggir via.
"RYOOOOOOO!!! SE TI PRENDO!!!!!!!!!!!"
"Non ho mai visto Kaori in questo stato: si vede che stavolta è proprio gelosa" fece Miki, ridendo alla vista della ragazza che, dalla porta del Cat's Eye, malediceva Ryo impiegando le peggiori parolacce del suo repertorio apparentemente ricco.
"Già... E ha trovato pane per i suoi denti" confermò Saeko mentre terminava il suo caffé, "mi sa che Katrina si è proprio presa una bella cotta per il nostro Ryo..."
* * *
"Smettila di fare quella faccia Ryo!"
"E tu piantala di ridere, non è divertente."
"Scusami... Ma come potevo immaginare che le montagne russe ti facessero quell'effetto?"
"Non ho paura delle montagne russe" sottolineò Ryo incrociando le braccia sul petto e fingendosi offeso, "il fatto è che a nessuno piace stare a testa in giù così a lungo!"
"Dicono tutti cosi!!" lo punzecchiò Katrina accelerando il passo e piantandosi di fronte al ragazzo. "Comunque... grazie: ho trascorso uno splendido pomeriggio."
"Di niente... Ma la vuoi smettere??" esclamò Ryo vedendo che Katrina non riusciva a trattenersi dal ridere.
"Va bene, va bene" tagliò corto lei passandogli a fianco. "E ora che si fa?" chiese, mentre lo prendeva a braccetto.
"É una sorpresa" fece lui guardando fisso davanti a sé.
"É un posto romantico?" (io questa la uccido... NdB)
Ryo sorrise. "Si e no... dipende."
"Allora sbrighiamoci: sono curiosa!" (perché in questi casi non posso intervenire io con il martellone di Kaori? Sgrunt!!.. NdB)
"Ma stiamo tornando a casa..." la delusione trasparì chiaramente dal tono di voce di Katrina mentre, pochi minuti dopo, Ryo parcheggiava la Mini nel cortile del suo palazzo.
"Si e no" ripeté lui lasciandola alle sue domande.
"Senti Ryo: mi vuoi dire dove stiamo andando?" insisté la ragazza mentre lo seguiva su per le scale.
"Ricorda Katrina che la pazienza è la virtù dei forti!" l'apostrofò lui continuando a salire. Rise al ricordo di come aveva imparato quel detto... Era stata Kaori a borbottarlo tra sé e sé, lamentandosi di una delle sue solite scorribande. "E ora chiudi gli occhi" ordinò a Katrina non appena si trovarono di fronte ad una pesante porta di ferro (voi avete capito dove sono diretti, vero? NdB).
Katrina obbedì. Sentì un sordo cigolìo seguito da una ventata di aria fresca che l'avviluppò non appena si trovarono all'aperto.
"Ora puoi aprirli" le disse dopo averle fatto fare qualche passo in avanti.
"Ma è... oh... è bellissimo!" esclamò Katrina ammirata alla vista delle migliaia di luci della città che cominciavano a stagliarsi nella notte.
"Lo spettacolo è ancora più sbalorditivo dalla terrazza del Sun City (avete presente la serie TV? NdB), un albergo non lontano da qui."
"E perché allora..."
"Non ti ci ho portata perché non volevo fare troppo tardi" la anticipò lui. "Mi duole ricordartelo, ma non dobbiamo essere irreperibili troppo a lungo."
"Pensi sempre a tutto..." la voce di Katrina non era che un sussurro. Fissò a lungo l'alta figura dell'uomo che le si trovava accanto. "Sei una persona speciale Ryo, davvero."
"Non sono in molte a condividere il tuo parere!" scherzò lui passandosi una mano fra i capelli.
"Senti Ryo..." continuò lei seria, "ieri sera al ristorante volevo dirti una cosa ma sono stata interrotta."
Il ragazzo la guardò negli occhi, in silenzio.
"Non è facile..." titubò Katrina per un momento: inspirò profondamente e riprese a parlare. "A Sagara, in mancanza di un erede maschio, è tradizione che, alla morte del sovrano, sia la primogenita a salire al trono."
"Mi sembra più che naturale!" commentò Ryo cercando di allentare la tensione che si era creata, ma Katrina lo fermò subito con un gesto della mano.
"Ti prego, fammi finire." Fece una breve pausa. "É anche tradizione che all'incoronazione coincida la cerimonia di fidanzamento ufficiale della futura regina. Il mio promesso sposo è morto due anni fa" proseguì Katrina, "e da allora mio padre ha sempre fatto lievemente pressione su di me perché trovassi un suo degno sostituto. Purtroppo però, nessuno mi è sembrato all'altezza fino a quando..." esitò. "Fino a quando non ho conosciuto te" chiuse gli occhi, come se avesse appena perduto ogni forza.
"E' la dichiarazione più vicina a una proposta di matrimonio che io abbia mai ricevuto" scherzò dolcemente il ragazzo prendendole una mano.
"Ryo..." mormorò Katrina mentre sentiva il cuore tamburellarle in petto.
"E ne sono veramente lusingato" continuò lui.
"Ma... c'è un MA, non è vero?" fece lei con timore crescente e sfilando la mano da quella di lui.
"Il fatto Katrina è che..." lo sguardo di Ryo volò lontano, come ad accarezzare gli alti grattacieli di Tokyo. "Io non sono... beh... il mio cuore non è libero" disse infine lui girandosi verso di lei. "Non è più libero da tanti anni ormai."
Lacrime amare fecero capolino dai verdi occhi di Katrina. "Kaori... giusto? In fondo non era difficile capirlo... Anzi, si può dire che salta agli occhi..." la sua voce era carica di un'emozione che non riusciva più a contenere. "Ho ragione? Si tratta di lei?"
Ryo non si mosse, né parlò.
"Dimmelo! Ho il diritto di saperlo dopo essermi ridicolizzata di fronte a te!"
Ryo provò una stretta alla bocca dello stomaco. "Katrina, ti prego non dire così... non ti sei ridicolizzata..."
"Dimmelo!" ripeté lei alzando la voce.
"Si... è lei che amo" annuì Ryo in un sussurro appena percettibile.
"L'ami profondamente ma riesci a stento ad ammetterlo... persino con te stesso!" gridò Katrina con le guance rigate dal pianto. "Perché Ryo? Perché dici di amarla e poi ti comporti come se niente fosse? Se mi avessi subito dato modo di capire cosa provavi forse ora... forse non sentirei così tanto male... così tanto dolore" fece la ragazza battendogli i pugni sul petto.
"Mi dispiace Katrina... mi dispiace davvero moltissimo... io... non sono mai stato bravo ad esprimere ciò che provo... io... non so come si fa."
Katrina levò gli occhi su di lui, ma nell'espressione dell'uomo che le si era insinuato nel cuore non vi era amore... solo mortificazione... quasi pietà.
"Non sarei mai dovuta venire qui!" esclamò staccandosi da lui e correndo via. Provava il desiderio di sparire... sparire e non rivederlo mai più.
"Katrina..." la chiamò lui, nel vano tentativo di trattenerla. Ma non poteva nulla per lei: senza volerlo, l'aveva ferita nell'innocenza dei suoi sentimenti e, rincorrendola, avrebbe solo peggiorato le cose.