...Questa "testimonianza" è stata ricevuta dopo un incontro in una chat italiana... e poi, chattando chattando, la vostra webmaster ha chiesto un rapporto del viaggio... ed eccolo qui, corredato dalle bellissime foto che il reporter per caso ha allegato... Grazie Gabriele!

BALI, l'isola degli Dei, una perla di pace e serenità incastonata in una vegetazione rigogliosa. Bali isola tropicale dell'arcipelago indonesiano, ricca di spiagge, vulcani, risaie a terrazza. E poi il misticismo, i riti propiziatori, le tradizioni culturali della popolazione, come quella di posizionare per risaiaterra davanti alla propria casa un pugnetto di riso sopra una foglia con dei fiori e degli incensi accesi, in modo da offrire cibo agli spiriti cattivi affinché non entrino in casa. Tutte le fasi della vita di un balinese sono comunque scandite da cerimonie e riti che generalmente si trasformano in feste, ed i balinesi sono un popolo molto fiero, riservato ma al tempo stesso gentile ed ospitale; colpisce particolarmente la dolcezza dei visi delle donne e l'allegria dei bambini. Bali è questo e molto di più, attrae la persona occidentale per mezzo delle sue danze tradizionali che, oltre ad essere molto belle a vedersi, raccontano la storia dell'eterna contrapposizione tra il bene ed il male, rappresentati nei colori del bianco e del nero. Le danze sono quasi sempre accompagnate da un'orchestra chiamata “gamelan”, che è poi il nome di uno strumento musicale, talmente importante nella musica balinese da essere diventato il nome dell'intera orchestra che predilige comunque gli strumenti a percussione. A seconda della storia raccontata nei diversi tipi di danza, vi sono danzatori e danzatrici, particolarmente attraenti quest'ultime specie nella danza “Legong” dove giovani fanciulle dai capelli lunghissimi e dal trucco elaborato riescono a danzare, oltre che con il proprio corpo, addirittura con il movimento degli occhi. Ma soprattutto Bali è una cosa che non si può raccontare, né fotografare, né filmare con una videocamera... è il profumo, sono gli odori che si sentono in quel posto e che sono così particolari che personalmente non pensavo esistessero; sono profumi che attraggono, in una notte fresca spazzata dal vento dell'Oceano Kuta beacho in un caldo pomeriggio assolato quando pensi di non riuscire a resistere al sole cocente ed all'umidità.E poi anche i vari paesini dell'Isola, ognuno di essi specializzato nella lavorazione artigianale di una materia prima quale legno, argento, pietra e poi realizzazione di dipinti naif ed i famosi “batik”, tessuti colorati a mano con un particolare sistema che utilizza la cera.Infine i templi, ve ne sono ovunque nei vari villaggi e addirittura ogni casa ne ha uno. All'interno dei templi indù balinesi si può entrare solamente portando in vita una particolare sciarpa e, durante le feste, può accadere un po' di tutto, dai combattimenti dei galli al gioco d'azzardo, ma soprattutto musica con l'orchestra gamelan e donne che portano sulla testa delle bellissime composizioni di cibo, fiori e frutta da offrire in dono agli dei.Questa è Bali raccontata come è apparsa ai miei occhi, ma le sensazioni che ho provato sul posto non si possono raccontare, vanno solamente vissute facendosi coinvolgere da quell'atmosfera particolare che si respira nell'aria.

Gabriele

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