"Dharanat dharman ityahu dharmo dharayate praajah Yah svadharasamyuktah sa Dharma iti nishayah"

La parola dharma deriva da dharana (nutrimento): il dharma nutre la società; quello che ha la capacità di nutrire, è pertanto il dharma.

Mahabharata. Karnaparva, 69, 59


"Dharmo hi paramo loke Dharme satyam pratishitam: Dharma is supreme in the world, and truth is based on Dharma"
Dal dharma nasce il benessere, il dharma è la fonte della felicità, con il dharma otteniamo tutto, il dharma è l'essenza del mondo.

Ramayana (III.9.30)

Il dharma è allusivo, cioé si deduce per via analogica, non è facile da determinare con esatezza o afferrare. Il dharma sembra essere un enigma, velato di mistero, e racchiuso in un puzzle. Si può comunque svelare un po' il mistero se si esamina il suo significato; il termine è complesso nelle sue implicazioni: sta a indendere ragione, i costumi osservati da una comunità, legge, usanza, benessere sociale, ordinanza, merito morale, virtù, equità, condotta, giustizia, pietà, decoro, caratere, disposizione e una schiera di altre connotazioni. Ma questa formidabile lista non deve spaventare, ciò implica solo che tutte questi significati devono affacciarsi nella mente quando interpretiamo il dharma.
La parola viene dalla radice "dhr", sostenere: "dharanat dharmam ity ahuh": ciò è il principio che supporta tutto, che opera per l'integrità e l'armonia. La parola vuol dire letteralmente "ciò che tiene insieme" o "sostiene un essere"; include la religione, ma è molto di più: ogni azione, pensiero o discorso che sottindende una crescita e promuove l'armonia è parte del dharma.
Nell'umanità c'è una continua ricerca della verità: per conoscere il mondo si sono sviluppate le scienze fisiche, ma queste non ci spiegano la natura interna dell'uomo, solo la scienza detta spirituale risponde alle domande sul se'. Con la spiritualità l'uomo realizza il se', e trascende da tutte le regole esterne, le attività religiose, le pratiche e i rituali e va dietro a ogni identità religiosa. Tramite tale ricerca si perviene a principi eterni, che sono spiegabili logicamente e dimostrati sperimentalmente come le leggi fisiche o chimiche. Non ha nulla a che vedere con la religione ma con la natura dell'essere.

Il dharma è la legge naturale della verità e dei principi universali ed eterni: il dharma dell'acqua è quello di fluire, per questo la versiamo in un bicchiere, non nel piatto; il dharma del fuoco è quello di bruciare, e noi lo maneggiamo con cura perciò: come le leggi fisiche, così quelle della vita, come il karma, sono in effetti per tutti. Il dharma si può anche paragonare a una moneta: da una parte ci sono i principi, dall'altra le azioni supposte che aderiscono ai principi.
Delle volte il dharma è definito come dovere, ma il dovere è dipendente da un contesto e dai principi, mentre i principi eterni sono liberi da un contesto.
Qual'è il segno di un'azione "darmica"? Semplice, come nella citazione precedente (dharanat dharmam ity ahuh), ogni azione che porta armonia fra i principi e le azioni stesse, pace dentro e intorno a noi, e crescita di consapevolezza e conoscenza è il dharma, pertanto ogni sistema basato sul dharma sarà moderno e dinamico.
Ma noi conosciamo qual'è la nostra vera natura? Individualmente, pensiamo che il nostro proposito nella vita è quello di raccogliere vari successi, di soddisfare piacere e raccogliere vari oggetti per lo stesso, o avere salute, diventare famosi/popolari, o guadagnare potere. Ora nessuno di queste "attrazioni" portano felicità permanente, si nota guardando le vite di quelle persone che le hanno avute. Collettivamente, cerchiamo più o meno le stesse cose; questo dimostra che noi optiamo per qualcosa di più alto,più grande, tendiamo verso l'infinito, per usare un linguaggio matematico... ma abbiamo comunque incertezze. Il dharma dell'essere umano è quello di scoprire la verità universale e diventare un tutt'uno con la realtà nel processo di ricerca della realtà stessa; mentre il dharma naturale è sempre evidente, quello umano deve essere prima capito, e la vita dovrebbe esser piena di azioni "darmiche": questo implica un lavoro duro, come la ricerca di altre nuove scienze.
Il nome sanscrito per verità universale o eterna è Sanatana Dharma, delle volte tradotto "perenne saggezza", forse perché tutti i capi spirituali dell'India hanno raggiunto questo dharma con quello Hindu. In migliaia di anni di ricerca ed esperimenti la verità è stata rivelata attraverso numerosi rshi e ha creato una vasta tradizione, che è concepita come inerente la mente umana, e manifesta con la creazione. Questo sistema o tradizione, basato sui principi eterni e universali, ha dato luogo a insegnamenti e sistemi che comprendono la vita universale e la coscienza, includendo la religione, lo yoga e il misticismo, la filosofia, le arti, le scienze, e la cultura, come parte di una singola realtà. Tutto ciò ha assunto il nome di Hindu Dharma, o tradizione Hindu, dove questo aggettivo rappresenta l'intero sistema, che è la completa applicazione del Sanatana.
Le cosiddette religioni dell'India non sono vere religioni, ma vie per coltivare il dharma: Jaina, Buddha, Sikh eccetera sono "tradizioni spirituali" basate sugli insegnamenti di una o più persone illuminate, i cui insegnamenti provengono dal Sanatana Dharma. Per questo motivo le chiamiamo religioni hindu: Shiva, Shakta o Vaishnav sono differenti sette appartenenti allo stesso sistema. Da queste sette avremo differenti rituali, costumi e pratiche, dove alcune sono puramente superficiali, altre superstizioni, altre metodi semplici per la gente al fine di vivere in armonia col dharma. La strada di un ricercatore serio è una sola però.


 
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  Il Buddhismo
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