Musica Antica

-Il Cromorno-


 

Tecnica esecutiva

Studio

Il suonatore di cromorno inizialmente deve eseguire passaggi di scala per note intere, usando solo la mano sinistra. Quando ha raggiunto una buona intonazione ed ha consolidato la pressione del fiato, può usare la mano destra. In seguito deve suonare la stessa scala per semitoni, due metà per ciascuna tonalità, e poi per quarte, ripetendo i quattro esercizi prima di passare alla tonalità successiva. Bisogna dedicare molta cura sia per iniziare che per concludere una nota, usando la punta della lingua che deve stare in contatto diretto con la capsula, aprendo o chiudendo l'imboccatura a ciascuno attacco. Quando si suona in gruppo si dovrebbe prendere l'abitudine di accordare l'ottave e la quinta (entrambe pure o diminuite) al cromorno basso; poi aggiungere la terza.

 

Modalità d’esecuzione

Se si vuole eseguire una particolare composizione senza eccedere l’intervallo di nona, ma in alcune parti essa è troppo alta o troppo bassa, è possibile trasportarla in basso di una quarta o in alto di una quinta; questa era una pratica comune del periodo. Inoltre, la configurazione standard, che prevede SCTB (soprano, contralto, tenore, basso) non è prevista per tutti i pezzi, ed è possibile provare altre combinazioni: SCCT, SCCB, STTB, CTTB (l’ultima è la sistemazione più tipica del periodo), o altre ancora. È bene avere un contralto o un tenore addizionale nel consort.

Pur essendoci una notevole similitudine tra la diteggiatura dei cromorni e quella dei flauti, i due strumenti sono piuttosto diversi per altri aspetti. I cromorni sono più complicati da suonare sia per la difficile intonazione che per la grande resistenza alla pressione che oppone l’ancia Il suonatore inesperto rimane senza fiato dopo solamente alcuni minuti di suono, mentre l'esecutore esperto constaterà certamente l’intorpidimento del labbro alla conclusione di alcuni pezzi più lunghi. Inoltre l’articolazione sul cromorno richiede molto più energia. Il suono iniziale di ciascuna nota deve scaturire da un colpo di lingua, in modo da ottenere un effetto esplosivo, mentre la fine della nota deve avere una conclusione fluida e pulita. Per essere creativo con l’articolazione bisogna dare il loro pieno valore alle note accentate mentre bisogna accorciare le altre. Una buona articolazione di un pezzo (particolarmente se esso è omoritmico) ne può migliorare notevolmente l'esecuzione. L’ombreggiatura dinamica, il vibrato ed il legato non dovrebbero essere eseguiti con il cromorno.

L’intonazione dei cromorni è ottenuta primariamente dalla pressione del fiato. Generalmente occorre una quantità considerevole di aria per ottenere il suono corretto: dipende chiaramente dal tipo di ancia che si sta usando sul cromorno. È possibile una piccola variazione dell'accordatura inserendo una graffa intorno all’ancia, in questo modo è necessario imparare la particolare idiosincrasia dello strumento; per esempio, delle note possono avere bisogno di una maggiore pressione del fiato, mentre altre possono avere bisogno di minore pressione rispetto alla media. Qualche volta aiuta, come promemoria, mettere delle frecce dirette verso l'alto o discendenti sulle note dello spartito più fastidiose. L’intonazione può essere regolata anche dall’apertura dell’ancia; aprirla leggermente abbasserà il tono, mentre chiuderla eleverà l’intonazione. Grande cura deve essere rivolta durante questa procedura per non danneggiare l’ancia.

L'ultima osservazione da fare per quanto riguarda l’intonazione concerne la manutenzione generale dello strumento. Un controllo periodico dei fori per le dita (di solito piuttosto piccoli sui cromorni moderni) può rivelare che il sudore della pelle, combinato con la polvere, ha sporcato e quindi ridotto il diametro del foro stesso causando l’alterazione dell’intonazione.

 

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