Informazioni sulle opereINDICE:L'uccello di fuoco | Petruska | La sagra della primavera | La storia del soldato | Pulcinella | Jeu de cartes |L'UCCELLO DI FUOCO La trama di questa prima importante musica scenica di
Stravinsky narra le prodezze eroiche del principe Ivan alle prese con
un mago che ha rapito una principessa e la ritiene rinchiusa nel suo
giardino. Quando il principe riesce a catturare l'uccello di fuoco e
questo in cambio della libertà gli dona una penna magica, il gioco è
fatto: il mago e le malefiche figure che gli fanno da contorno devono
cedere e Ivan conquista così la principessa. PETRUSKA Il balleto in quattro scene ("festa popolare della settimana grassa", "Petruska", "il moro", "gran carnevale econclusione") rapresenta la storia toccante della marionetta triste, respinta secondo le ragioni di copione dalla ballerina a causa del suo aspetto infelice e ucciso dal Moro durante lo spettacolo. Il burattinaio rassicura il pubblico impressionato: si tratta di una finzione, diamine ! Ma quando il fantasma di Petruska appare sul tetto, la creatura di legno appare in tutta la sua insospettata e stravolgente umanità. Musicalmente questo balletto si differenzia notevolmente dalle opere fauve della prima maniera stravinskiana, per una più secca e meno sgargiante articolazione discorsiva, per una ritmica pungente, per acidi impasti timbrici. La musica di Petruska somiglia ad una successione di quadri, grazie ad una trama politonale che cambia a scatti, come le immagini di una lanterna magica. Infatti sul piano armonico questa musica si congeda dal cromatismo (che invece è presente nell'Uccello di fuoco e nella Sagra della primavera) per affermarsi come fondamentalmente diatonica. Il ritmo è elemento fondamentale in Petruska, benchè dipenda ancora fortemente dalla gerarchia armonica e melodica, pur riuscendo a emanciparsene in diverse occasioni (nel "gioco di prestigio" per esempio). Esso sviluppa sistematicamente i processi della metrica variabile, producendo costante sorpresa grazie agli spostamenti dei tempi e degli accenti. Al successo della prima rappresentazione di Petruska (1911 Parigi) contribuirono anche la presenza di un ballerino quale Nijinsky, le scenografie di Benois e la coreografia di Fokin. Esistono diverse revisioni di quest'opera tra le quali si segnala anche una trascrizione per pianoforte solo, che rappresenta uno dei migliori pezzi del pianismo virtuosistico moderno. Torna all'Indice LA SAGRA DELLA PRIMAVERA Il più famoso e importante dei balletti russi. Quest'opera occupa nella musica del XX secolo e nella produzione di Stravinsky una posizione del tutto particolare e solitaria. Si puo dire che nella Sagra per l'ultima volta si consuma la poetica armonica del Romanticismo, anche se naturalmente in un contesto fondamentalmente nuovo, dove la produzione di blocchi sonori acquista un propio valore. Sul piano strumentale qui si trovano ancora sonorità affascinanti (come nell'Uccello di fuoco) ed il timbro raggiunge un'importanza pari a quella degli altri elementi del linguaggio musicale. Ma è l'aspetto ritmico della Sagra quello che ha fatto versare la maggior quantità d'inchiostro: è certamente l'aspetto più innovatore, più spettacolare e più sconcertante, perchè è proprio in questo che l'opera appare in tutto il suo splendore come un fenomeno isolato, senza origine e senza discendenza. Da un pusto di vista della forma si possono individuare tre categorie principali: quella dei Chorovod, episodi prevalentemente melodici e di natura modale, come nei "girotondi" e nei "cerchi misteriosi". In queste parti Stravinsky evoca l'immagine di una Russia arcaica attraverso l'invenzione di melodie suggestive (come il famoso tema del fagotto nell'introduzione). La seconda è quella delle danze, nella quale rientrano gli "auguri", la "glorificazione dell'eletta", la "danza della terra", la "danza sacrale", il "gioco del ratto" e quello delle "città rivali". Queste sono le parti dove domina una ritmica discontinua, asimmetrica, ed è qui che viene utilizzato qualche elemento preso a prestito dalla musica popolare, anche se notevolmente trasformato. L'ultima categoria è quella delle processioni, come "il corteo del saggio" e "l'invocazione degli antenati", dove nell'ambito di una metrica regolare e di un tempo lento, si può assistere alla sovrapposizione di anche dieci strati ritmici. Lo scandalo della prima rappresentazione avvenuta il 29 maggio del 1913 a Parigi, viene spesso considerato come il simbolo del confronto tra avanguardia e conservatorismo. Se da una parte è vero che il pubblico ha reagito violentemente a questa musica perchè disturbato da elementi di un linguaggio musicale certamente poco familiari e persino brutali, è anche vero che una reazione di questo genere presuppone che l'ascoltatore sia in grado di valutare questi elementi. Quindi tutto questo è avvenuto all'interno di una comunicazione già instaurata. Effettivamente già alla terza rappresentazione l'opera venne accolta in modo entusiasta. Lo stesso Stravinsky ricorderà a proposito della prima: "Mi asterrò dal descrivere lo scandalo che produsse. Se ne è già parlato troppo. [....]. In quanto all'esecuzione nel corso dello spettacolo, non sono in grado di giudicare, poichè avevo lasciato la sala sin dalle prime battute nel preludio, che subito provocarono risate e canzonature. Ne fui disgustato. Queste manifestazioni, dapprima isolate, diventarono ben presto generali, e provocando contromanifestazioni di parte avversa, si trasformarono rapidissimamente in un fracasso spaventoso." Torna all'Indice STORIA DEL SOLDATO Il singolare spettacolo ideato da Stravinsky insieme a Ramuz,
autore del testo, avrebbe dovuto avere come destinazione una sorta di
teatrino ambulante trasportabile facilmente da una locazione all'altra,
e senza escludere i paesi più piccoli. Questo progetto si dimostrò poi
irrealizzabile e così l'opera finì per essere rappresentata in teatro.
Benchè il racconto sia tratto da una raccolta di storie popolari russe,
la trama viene poi decisamente modificata trasformando la Storia del
soldato in una sorta di piccolo Faust: la storia di un soldato a cui
il diavolo sottrae il suo violino (che simboleggia l'anima), e che nell'ansia
di riaverlo segue il maligno per tre anni convinto di farlo per soli
tre giorni, avendo perso la nozione del tempo. Ritornato al suo paese
trova che la promessa sposa si è unita ad un'altro uomo e ha già due
figli, e deve così constatare amaramente la definitiva vittoria del
diavolo. PULCINELLA Per la prima rappresentazione (Parigi, 1920) la scenografia ed i costumi furono disegnati da Pablo Picasso. L'organico prevede un'orchestra ridotta dalla quale sono esclusi i clarinetti e gli archi sono divisi in "concertino" e "ripieno", più tre solisti (soprano, tenore e basso) che non hanno alcuna relazione con i personaggi che si muovono sulla scena. Torna all'Indice JEU DE CARTES Questo balletto del 1936 è tra le opere del periodo neoclassico una delle più fresche e sorprendenti. La trama pone al centro del meccanismo il Jolly, carta da gioco a cui tutto è concesso nel poker finchè alla terza mano non è sconfitta da una scala reale. Numerose sono le citazioni da Rossini, Mozart, Ciaikovsky. Il tutto però inserito in una scrittura fantasiosissima, varia, piena di sorprese, e nella quale si possono rintracciare elementi tipici dell'autore, come la ripetizione di brevi intervalli melodici in una ritmica irregolare. Spunti irresistibili di sarcasmo animano l'intera partitura anche quando improvvisamente sembrano profilarsi momenti più poetici e malinconici. Torna all'IndiceFonti:
A. Boucorechliev, "Stravinsky", Rusconi |