Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 4 agosto 1999

"Approvazione del piano per le cessioni degli impianti dell'Enel S.p.a., di cui all'art. 8, comma 1, del
decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79, e delle relative modalita' di alienazione.
"


pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 207 del 3 settembre 1999


IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Visto il decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79, di attuazione della direttiva 96/92/CE recante norme comuni per il mercato interno dell'energia elettrica, ed in particolare l'art. 8, comma 1, concernente disposizioni per la cessione di impianti di produzione dell'energia elettrica dell'Enel S.p.a.;

Visto il decreto-legge 31 maggio 1994, n. 332, convertito, con modificazioni, in legge 30 luglio 1994, n. 474, recante norme per l'accelerazione delle procedure di dismissione di partecipazione dello Stato e degli enti pubblici in societa' per azioni;

Visti il decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58, concernente il testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria, e la deliberazione della Consob del 14 maggio 1999, n. 11971;

Vista la nota n. 213288 del 15 giugno 1999 del Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato, contenente indicazioni all'Enel S.p.a. per la predisposizione del piano di cessione;

Vista la delibera del consiglio di amministrazione dell'Enel S.p.a. in data 16 luglio 1999, concernente il piano delle cessioni di impianti della societa' stessa;

Valutata la rispondenza del piano deliberato dall'Enel S.p.a. alle finalita' indicate nell'art. 8 del decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79, e alle modalita' indicate dal Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato nella citata nota del 15 giugno 1999, sia per quanto concerne il volume, non inferiore a 15.000 MW, della capacita' produttiva da cedere, sia per quanto concerne l'osservanza delle condizioni e degli obblighi imposti dal citato decreto n. 79 del 1999 in ordine, tra l'altro, alla garanzia di adeguate condizioni di mercato, alla presenza di piani industriali, al mantenimento della produzione nei siti ed alle ricadute occupazionali;

Considerate le prospettive di sviluppo, innovazione, ricerca e internazionalizzazione dell'Enel S.p.a.;

Ritenuta l'opportunita' di prevedere che l'Enel provveda alla cessione degli impianti attraverso la costituzione di tre distinte societa' e la successiva alienazione delle relative partecipazioni con modalita' analoghe a quelle previste dalla citata legge n. 474 del 1994;

Sulla proposta del Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, di concerto con il Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato;
Decreta:

Art. 1.
Approvazione del piano di cessione degli impianti
1. E' approvato il piano per la cessione degli impianti di produzione di energia elettrica dell'Enel S.p.a., predisposto da quest'ultima societa' con delibera del consiglio di amministrazione in data 16 luglio 1999, ai sensi dell'art. 8, comma 1, del decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79, ed allegato al presente decreto sotto la lettera A).

Art. 2.
Modalita' di cessione
1. Ai fini della cessione degli impianti, sono costituite tre societa' per azioni, in conformita' al piano di cui all'art. 1. Alla cessione delle partecipazioni azionarie di dette societa' l'Enel provvede con offerta pubblica di vendita ovvero a trattativa diretta ovvero con entrambe tali modalita'. La scelta tra dette procedure e' effettuata con decreto del Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, di concerto con il Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato. In ogni caso le modalita' di cessione assicurano l'obbligo degli acquirenti al rispetto degli impegni contenuti nel piano di cui all'art. 1.

Roma, 4 agosto 1999
Il Presidente: D'Alema

 

 

Lettera A)
                  PIANO PER LE CESSIONI DEGLI IMPIANTI ENEL
    Premessa.
      Il decreto di riassetto del settore  elettrico n. 79/99, al comma 1
    dell'art. 8, prevede  che, a partire dal 2003,  nessun soggetto possa
    produrre  o  importare piu'  del  50%  dell'energia elettrica  totale
    prodotta e importata in Italia. A  tale scopo, entro la fine del 2002
    Enel  dovra' cedere  non meno  di 15.000  MW della  propria capacita'
    produttiva.
      La  cessione dovra'  avvenire  rispettando  gli obiettivi  indicati
    nella stessa norma, ovvero:
      consentire adeguate condizioni di mercato;
      assicurare  la   necessaria  attenzione  alla  presenza   di  piani
    industriali,  al  mantenimento  della  produzione nei  siti  ed  alle
    ricadute occupazionali;
      tenere conto  delle esigenze  di sviluppo, innovazione,  ricerca ed
    internazionalizzazione di Enel.
      Il Ministro dell'industria, nel  tradurre tali obiettivi in criteri
    per la dismissione, ha fatto pervenire  ad Enel delle linee guida che
    prevedono  che  i  nuovi produttori,  per  concorrere  efficacemente,
    dovranno  disporre  di  un   parco  impianti  caratterizzato  da  una
    capacita' produttiva di dimensioni sufficienti a garantire:
        economicita' ed efficienza della produzione;
      autonomia nella  gestione dell'offerta in  termini di riserva  e di
    programmi di manutenzione degli impianti.
      Quindi  gli impianti  da  cedere dovranno  essere  aggregati in  un
    limitato  numero di  blocchi di  sufficiente consistenza  per potenza
    installata e numero di impianti.
      Nelle linee  guida e'  anche indicato  che le  dismissioni dovranno
    riguardare:
      un  mix di  impianti  di base  e  di punta  tale  da consentire  di
    concorrere in ogni fase della domanda;
      un mix diversificato di fonti di energia primaria;
      alcuni  impianti  obsoleti in  modo  da  attivare investimenti  per
    l'incremento  dell'efficienza  e  l'economicita' della  gestione,  in
    particolare nelle aree del Mezzogiorno;
      un'adeguata  articolazione geografica,  in  modo  da garantire  una
    pluralita' dell'offerta nelle diverse  aree del territorio nazionale,
    impedendo che possano crearsi monopoli locali.
      Le  linee  guida  prevedono  inoltre che  le  offerte  di  acquisto
    includano piani industriali vincolanti, che specifichino:
      il periodo  minimo per  il quale  verra' garantito  il mantenimento
    dell'attivita' di produzione nei siti interessati;
      le modalita' di gestione della continuita' occupazionale;
      i programmi di investimento.
    Caratteristiche del piano e criteri seguiti.
      Sulla base delle  indicazioni ricevute, Enel ha  elaborato un piano
    che prevede l'accorpamento degli impianti  da cedere in tre societa'.
    Cio' assicura al contempo:
      al  mercato  elettrico  della   generazione,  la  presenza  di  una
    pluralita' di operatori e quindi un adeguato livello di concorrenza;
      a   ciascuna  societa',   la  massa   critica  per   competere  con
    economicita' ed efficienza.
      Il parco  di generazione  individuato per la  cessione e'  di circa
    15.100 MW, cosi articolato:
        societa' A: 7.000 MW;
        societa' B: 5.500 MW;
        societa' C: 2.600 MW.
      In  generale,  pur  considerando le  specificita'  derivanti  dalle
    diverse dimensioni, il parco impianti delle tre societa' presenta una
    composizione sostanzialmente  simile a  quello che rimarra'  in Enel,
    sia per quanto  riguarda le caratteristiche tecnologiche,  che per il
    mix di combustibili utilizzabili e la dislocazione geografica.
      Il  dettaglio di  tutti  gli  impianti e  delle  risorse umane  che
    verranno conferite ad ogni societa' e' riportato in allegato.
      Nel  seguito  sono descritti  i  principali  criteri seguiti  nella
    definizione  degli  impianti  da  trasferire  a  ciascuna  delle  tre
    societa',   con   particolare   riferimento   al   mix   tecnologico,
    all'articolazione geografica ed all'attribuzione del personale.
    Mix tecnologico.
      Dopo  le trasformazioni  a ciclo  combinato di  tutti gli  impianti
    termici convertibili,  il parco in cessione  sara' caratterizzato, in
    termini  di potenza  installata, dal  70%  di impianti  di base  (1),
    costituiti da:
        impianti termici baseload;
        impianti termici convertiti a ciclo combinato (CCGT);
        impianti idroelettrici fluenti,
    e dal 30% di impianti midmerit (2), ovvero:
      impianti termici destinati alla modulazione giomaliera del carico;
      impianti  idroelettrici  di  modulazione giornaliera  e  stagionale
    (impianti a bacino e a serbatoio);
      impianti termici di punta (turbogas).
      Tale  bilanciamento  tra  impianti  di  base  e  midmerit  risponde
    all'esigenza di  costituire un parco  efficiente in grado  di coprire
    efficacemente l'intera curva della domanda.
      Poiche'  la trasformazione  a  ciclo  combinato risulta  largamente
    conveniente  dal punto  di  vista economico  per  tutti gli  impianti
    convertibili, si ipotizza che essa verra' effettuata dagli acquirenti
    in tutti i  casi tecnicamente possibili (3). In tal  modo si otterra'
    un  mercato effettivamente  competitivo  in grado  di minimizzare  il
    costo dell'energia prodotta dal sistema.
      Secondo  le  stime  effettuate,  grazie anche  alla  prevalenza  di
    impianti  di base  o  convertibili  fra quelli  ceduti,  la quota  di
    produzione Enel  al 2003 dovrebbe  ridursi a meno del  40%, superando
    quindi  in  misura  rilevante  gli  obiettivi  definiti  dal  decreto
    legislativo n. 79/1999 (produzione consentita ad un singolo operatore
    inferiore al 50% del mercato).
      In  generale,  al  diminuire  della dimensione  della  societa'  e'
    necessario che  si aumenti la quota  di impianti di base,  in modo da
    garantire  ritorni   economici  elevati,  lasciando   agli  operatori
    maggiori l'onere della copertura del  carico massimo e della riserva.
    E' stato quindi ritenuto opportuno assegnare:
      alle due societa' di maggiori dimensioni un mix di impianti di base
    (o convertibili a ciclo combinato) e di impianti midmerit;
      alla societa' piu'  piccola una percentuale minima  di capacita' di
    midmerit  in  quanto,  dato  il  numero  di  impianti  ridotto  e  le
    conversioni previste (2.400 MW su 3 siti, sul totale di 2.600 MW), e'
    necessario che gli impianti di volta in volta in esercizio funzionino
    per un  numero molto elevato  di ore all'anno, assicurando  cosi alla
    societa' flussi di cassa piu' stabili e prevedibili.
      In  dettaglio,  dopo le  trasformazioni,  per  le tre  societa'  si
    arrivera' a un mix sul parco totale di:
        societa' A: 61% base, 39% midmerit;
        societa' B: 69% base, 31% midmerit;
        societa' C: 99% base, 1% midmerit.
      L'obiettivo  di  costituire  una  pluralita' di  operatori  con  la
    cessione  complessiva di  15.000  MW di  potenza,  d'altra parte,  ha
    determinato la necessita'  di mantenere in Enel la  maggior parte dei
    grandi  impianti midmerit,  a basso  rendimento, non  trasformabili a
    ciclo  combinato. Tali  impianti,  la cui  potenza totale  installata
    supera  la  meta'  di  quella  del residuo  parco  termico  di  Enel,
    contribuiranno a garantire il servizio  di riserva statica e dinamica
    necessario alla sicurezza e funzionalita' del sistema nazionale.
    ------------
                (1)  Per   impianti di base  si intendono le centrali  di
              generazione che, coprendo  la parte bassa della   curva  di
              carico,  operano    per  un  numero  di   ore molto elevato
              all'anno   (7-8.000   ore).   Nel      piano   sono   stati
              convenzionalmente    definiti  come  impianti di   base gli
              impianti termici ad  elevato    rendimento  (con  un  costo
              variabile  non  superiore  ad    un  impianto    a    ciclo
              combinato di    nuova    realizzzzione)  e    gli  impianti
              idroelettrici ad acqua fluente.
                (2)  Per impianti   midmerit si intendono le  centrali di
              generazione destinate a modulare il carico che  operano per
              un numero  limitato  di  ore  all'anno,  vale  a  dire  gli
              impianti  termici  a  rendimento  inferiore  (aventi  costi
              variabili maggiori degli   impianti a  ciclo  combinato  di
              nuova  realizazione)  e  gli    impianti  idroelettrici  di
              bacino/serbatoio /pompaggio.
                (3) L'elenco  degli impianti convertibili e'    riportato
              in  allegato  insieme  ad    un'ipotesi  di    programma di
              trasformazione,  con relativi investimenti, ed  allo  stato
              delle    procedure    autorizzative   necessarie   per   la
              trasformazione.
      Alle tre societa' e'   stato  assicurato  un  adeguato  livello  di
    diversificazione delle fonti di  energia primaria, tale da consentire
    un'elevata flessibilita'  nell'approvvigionamento e  nell'utilizzo di
    combustibili. In particolare,  al completamento delle trasformazioni,
    si avra' il seguente mix di fonti:
             MIX FONTI DI ENERGIA (% potenza totale installata)
    _____________________________________________________________________
                  Olio/Carbone     Olio/Gas         Gas        Acqua
    _____________________________________________________________________
    Societa' A         8%             30%           52%         10%
    Societa' B        10%             11%           61%         18%
    Societa' C        19%              0%           79%          2%
      La  scelta  di cedere  una  quota  prevalente di  impianti  termici
    risponde all'esigenza di:
      favorire una reale concorrenza fra  tutti gli operatori sul mercato
    libero, fornito  prevalentemente da impianti termici  (dato l'elevato
    numero di ore di loro funzionamento);
      consentire alle nuove societa'  di partecipare alla definizione dei
    prezzi dell'energia nel nuovo mercato obbligatorio ("pool").
      Fra  gli impianti  termici, in  particolare, sono  stati scelti  in
    prevalenza quelli capaci,  dopo la trasformazione a  CCGT, di offrire
    un'elevata quota di  produzione di energia a costi  competitivi e con
    le migliori tecnologie esistenti.
      La scelta  degli impianti  idroelettrici da cedere  ha privilegiato
    impianti  modulabili  (bacino  o   serbatoio),  per  assicurare  alle
    societa'  la  possibilita' di  competere  anche  sulla fornitura  dei
    servizi di regolazione e  modulazione dell'offerta. Inoltre tutti gli
    impianti  idroelettrici   selezionati  sono  raggruppati   in  nuclei
    autonomi per  quanto riguarda  l'esercizio e la  conduzione, evitando
    cosi'  che  i  nuclei  scelti debbano  essere  teleguidati  da  altri
    impianti non appartenenti alla medesima societa'.
      Oltre  agli impianti  compresi nel  presente piano  di dismissioni,
    indipendentemente  dagli  obblighi  di legge,  Enel  intende  cedere,
    nell'ambito di  societa' a partecipazione congiunta  con enti locali,
    propri impianti  idroelettrici situati nelle regioni  Valle d'Aosta e
    Trentino-Alto Adige.  Questi impianti non  sono inclusi nel  piano di
    dismissioni data l'intenzione di Enel di mantenere una partecipazione
    significativa, almeno nei primi anni,  nelle relative societa' in via
    di costituzione.
      Con la cessione  di tali impianti, la cui potenza  complessiva e di
    circa  3.000  MW,  e  di  quelli inclusi  nel  piano,  la  produzione
    idroelettrica di Enel a regime sara' pari a 23 TWh, con una riduzione
    del 33% rispetto ai 34,4 TWh attuali.
    Articolazione geografica.
      I  criteri  seguiti  nell'articolazione geografica  degli  impianti
    assegnati alle tre societa' sono stati:
      assicurare   una  pluralita'   di  produttori   in  ciascuna   area
    geografica, per evitare possibili situazioni di monopolio locale;
      evitare  di  disperdere  sul   territorio,  in  misura  inutilmente
    marcata,  i siti  delle nuove  societa', facilitando  quindi la  loro
    conduzione  futura   e  minimizzando   la  necessita'   di  mobilita'
    territoriale del personale conferito alle singole societa'.
      In  sintesi,  a  regime,  la  situazione  nelle  varie  regioni  si
    presenterebbe come nella seguente tabella.
      DISLOCAZIONE TERRITORIALE IMPIANTI  DI PRODUZIONE PERIMETRO ATTUALE
    ENEL DOPO LE DISMISSIONI E TRASFORMAZIONI (MW a regime)
    _____________________________________________________________________
                            Societa' A   Societa' B   Societa' C   Enel
    Piemonte e Liguria          800           --        1.443      5.674
    Lombardia                 3.234        2.400           --      2.649
    Triveneto                   293        1.102           --      6.695
    Emilia-Romagna              660           --           --      2.592
    Toscana, Marche e Umbria     --          530           --      3.024
    Lazio, Abruzzo e Molise      --           --        1.200      7.295
    Campania, Puglia e
     Calabria                 1.296          484          400      6.760
    Sicilia                   1.194          168           --      2.768
    Sardegna                     --          880           --      1.249
      La  tabella evidenzia  come,  anche in  seguito  alle cessioni,  la
    generazione  Enel  manterra'  una   presenza  uniforme  su  tutto  il
    territorio  nazionale,   facendosi  tra  l'altro  carico   in  misura
    prevalente della produzione nelle aree meno competitive.
    Personale.
      Le  nuove  societa' dovranno  disporre  fin  dall'avvio della  loro
    attivita' di  tutte le  risorse tecniche e  di supporto  necessarie a
    garantire piena indipendenza ed  efficacia operativa, valorizzando al
    contempo anche  nel nuovo  contesto la  competenza e  l'esperienza di
    esercizio accumulata in Enel.
      In particolare, si prevede di trasferire alle societa' da cedere:
      tutto   il    personale   diretto   delle    centrali   interessate
    (complessivamente ca. 4.300 risorse);
      una  quota parte  del  personale di  staff  necessario alla  totale
    autonomia delle strutture,  sin dalla fase di avvio  (ca. 800 risorse
    attualmente in forza alle direzioni territoriali).
      Alle   risorse    trasferite   saranno   applicate    le   medesime
    caratteristiche contrattuali previste per i dipendenti Enel.
    Impegni assunti dagli acquirenti.
      Alle tre societa' saranno conferiti  gli impianti di generazione da
    cedere,   il  personale   relativo,  nonche'   le  adeguate   risorse
    finanziarie in  forma di  capitale proprio  e debito,  finalizzate ad
    ottimizzarne la struttura patrimoniale e  a minimizzarne il costo del
    capitale.
      Inoltre, per  ogni societa' sara' predisposto  un piano industriale
    contenente indicazioni in merito a:
      piani   di  trasformazione   a  ciclo   combinato  degli   impianti
    convertibili;
      garanzie di fornitura dei combustibili necessari alla conduzione;
        struttura patrimoniale ottimale;
      caratteristiche  di tutti  i  contratti stipulati  e degli  accordi
    necessari  alla valorizzazione  dei  flussi di  cassa (es.  eventuali
    contratti con l'acquirente unico).
      In proposito,  come disposto dal  decreto legislativo n.  79/1999 e
    coerentemente  con quanto  indicato  nelle linee  guida del  Ministro
    dell'industria, gli acquirenti dovranno  specificare nelle offerte di
    acquisto i propri impegni in merito a:
      trasformazioni  a ciclo  combinato di  tutti gli  impianti indicati
    come  convertibili,  con  indicazioni   su  tempistiche  e  piani  di
    investimento previsti;
      garanzie sui livelli occupazionali per il personale coinvolto;
      periodo  minimo di  mantenimento  dell'attivita'  di produzione  di
    energia elettrica nei siti.  Inoltre, gli acquirenti saranno chiamati
    al  rispetto  di  tutti   gli  impegni  contrattuali  direttamente  o
    indirettamente pertinenti alle societa' al momento della cessione.
    Conclusioni.
      Enel  ritiene  che  il  presente  piano  risponda  pienamente  alle
    disposizioni  contenute nel  decreto legislativo  n. 79/1999  ed alle
    linee  guida ricevute  dal Ministro  dell'industria, che  le cessioni
    previste  garantiranno  una  reale   concorrenza  sul  mercato  della
    generazione e che  le societa' cedute saranno  organizzate e potranno
    sostenersi e svilupparsi in maniera tale da soddisfare adeguatamente,
    insieme all'Enel ed  agli altri operatori italiani,  le necessita' di
    fornitura di energia elettrica del Paese presenti e future.

 

 

 

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