Cosa si nasconde dietro lo sguardo di una donna araba che danza facendo tintinnare tra le dita i suoi cimbali di ottone? Quali sono i segreti dei 5 movimenti della danza con cui Salome’ incanto’ Erode?
Il suo fascino conturbante e allusivo, sensuale ma velato, possiede ancora una scintilla di magia di quel mondo orientale che ha acceso la fantasia del nostro immaginario.
La mimica del cammello e del serpente, del parto e dell'amore non sono soltanto figure rappresentative da ammirare, interpretate con grazia e abilita' come nel balletto classico europeo, bensi' esplosioni d'energia che coinvolgono lo spettatore in quanto vissute interiormente dalla danzatrice.
Ma come poteva una societa' che rinchiudeva la donna dentro la riservatezza delle mura domestiche, che la celava nell'impenetrabilita' dell'harem, che le nascondeva il volto dietro un insondabile velo, consentirle di praticare questo mestiere?
Il corpo svelato non e' solo un'esposizione tecnica della danza del ventre, ma lancia un lungo profondo sguardo nel mondo femminile della societa' araba.
Quando nella meta' del XVII secolo a Istanbul questa danza fu proibita, perche' troppo provocatoria, anche ai danzatori maschi che avevano preso il posto delle donne, il Cairo divenne capitale e scuola di questo genere d'espressione del proprio corpo cosi' difficile da definire.
Arte e spettacolo, turbamento ed eleganza si fondono insieme al ritmo dei tabla e dei riq in un crogiolo di veli fruscianti, vibrazioni, luccicanti barbagli di monili, movimenti sinuosi, ondulatori, pulsativi in cui la donna, SOLO LEI, conduce il gioco senza tempo della seduzione.
In appendice un aspetto profondo e spirituale del mondo Arabo: la danza misterica dei Dervisci.
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What hides behind the eyes of an Arab woman who dances dingling her brass cymbals between her fingers? Which are the secrets of the 5 moves of the dance with which Salome' enchanted Herod?
Its fascination, upsetting and allusive, sensual and veiled, still owns a spark of the magic of that Oriental world that lighted up the fantasy of our imaginario.
The mimic of the camel and of the snake, of the birth and of the love are not just representative figures to admire, interpreted with grace and skill like in the European classic ballett, but rather blasts of energy which involve the audience because they are lived interiorly from the dancer.
But how could a society that locked up the woman behind the privacy of the domestic walls, that hided her in the impenetrability of the harem, that masked her face behind an unfathomable veil, allow that she could practise this job?
The body revealed ain't just a technical exposition of the danse du ventre, but launches a long deep insight into the feminine world of the Arabic society.
In the middle of XVII century in Istanbul, this dance, considered too provocative and cause of disorders and fights, became forbidden even to the male dancers who had taken the place of the females. Cairo became the capital and school of this genre of body expression, so difficult to define.
Art and Show, upsetting and elegance fuse together in the rythm of the tablas and the riqs, in a crucible of ustling veils, vibrations, sparkling dazzles of jewelry, snaky moves, undulating, pulsing, in which the woman, SHE ONLY, drives the timeless game of seduction.
In the appendix a deep spiritual aspect of the Arabic world: the mysteric dance of the Dervishes.
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