The fascinating story of Aimee Dubuc.
Kidnapped by Algerian pirates while sailing the Mediterranean, Aimee is sent as a gift to the old Sultan Abdul Hamid. With her beautiness, sweetness, and especially with her strong personality, the young French girl conquers the mind and the heart of Abdul Hamid. At 15yo Aimee, now Nakshidil, becomes the adoptive mother of his 4yo son, Mahmud.
A breathtaking adventure of passions, intrigues, luxury, power.
Also, a piece of history from the end 1700 to the early 1800, with the Ottoman Empire in decadence and the expansion of czarin Catherine of Russia.
The descriptions of the Harem are wonderful, and it's exciting for me to see "living" the place I visited last June in Istanbul...
"On the gallery above us another orchestra took place: the young effiminate guys played blindfolded, as they had not to see the women of the Harem. With an undulating and suggestive melody they accompanied the evolutions of three dancers who moved their hips, offering themselves with extraordinary sensuality. The dancers wore clothes more indecent than nudity, their arms and legs well visible through the light see-thru fabric. The velvet underlined well their breasts and their hips. One of them in particular, contorted herself in front of Abdul Hamid, with all the scienze of lasciviousness.
She was beautiful, surrounded by that evocative music; each move of her body was a provocation. I could see my lover following her, stripping her with the eyes... I felt the jealousness".
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L'affascinante storia di Aimee Dubuc.
Rapita dai pirati barbareschi mentre in navigazione nel Mediterraneo, Aimee viene inviata come dono al vecchio Sultano di Costantinopoli, Abdul Hamid. Con la sua bellezza, dolcezza, e forte personalita', la 15enne giovinetta francese conquista il cuore e la mente di Abdul Hamid. Col nuovo nome di Nakshidil ella diviene la mamma adottiva di Mahmud, bimbo del Sultano.
Un'avventura travolgente di passioni, intrighi, lusso, potere.
E anche un pezzo di storia, da fine 1700 a inizi 1800, con l'Impero Ottomano in decadenza e l'incalzare della Russia della czarina Caterina.
Le descrizioni dell'Harem sono meravigliose, ed e' eccitante vedere "vivi" i posti che ho visitato a Istanbul nel giugno scorso...
"Sulla galleria sopra di noi prese posto un'altra orchestra, composta da paggi del palazzo: i giovinetti effeminati suonavano bendati, perche' non dovevano vedere le donne dell'Harem. Con una melodia ondulante e suggestiva accompagnarono le evoluzioni di tre danzatrici che ancheggiavano offrendosi con straordinaria sensualita'. Portavano abiti piu' indecenti della nudita', con le braccia e le gambe ben visibili attraverso la mussola, mentre il velluto poneva in risalto i seni e i fianchi. Una di loro in particolare si contorceva davanti ad Abdul Hamid con tutta la scienza della lascivia.
Era bellissima, avvolta in quella musica evocativa; e ogni movimento del suo corpo costituiva una provocazione. Vedevo che il mio amante la seguiva e la spogliava con gli occhi... Provai una fitta di gelosia".
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