tit. originale | Hsi Yen / The Wedding Banquet |
regia | Ang Lee |
soggetto e sceneggiatura | A. Lee, Neil Peng, James Schamus |
fotografia | Jong Lin |
musica | Mader |
interpr. e pers. | Winston Chao Wai Tung Mitchell Lichtenstein Simon May Chin Wei Wei Sihung Lung Mr. Gao Ah-Leh Gua Mrs. Gao |
origine | Taiwan/Usa, 1993 |
durata | 104' |
genere | Commedia |
qualità: tematica:
erotismo:
video Fox Video
Wai Tung è un taiwanese che ha fatto fortuna in Usa: è un
ricco imprenditore immobiliare e vive felicemente a Manhattan con
il suo compagno Simon.
L'unico suo problema è l'insistenza dei genitori affinché
prenda moglie. Così, su idea di Simon, decide di sposare
la cinese Wei Wei, squattrinata e in cerca dei permesso di
soggiorno. La ragazza accetta, anche perché è attratta da
Wai Tung, e si trasferisce presso i due. Ma l'imprevisto è
in agguato: i genitori di Wai Tung annunciano il loro arrivo a
New York per festeggiare il matrimonio.
Quando giungono l'intera casa è stata "rimessa a
posto" e Simon viene presentato come il padrone di casa
convivente. In breve però le cose precipitano: delusi
dallo squallido matrimonio civile i genitori insistono affinché
si organizzi un sontuoso banchetto di nozze come d'uso a Taiwan.
La spuntano. Ma i rapporti diventano più tesi: Simon
manifesta il proposito di andarsene perché si sente escluso ed
è geloso di Wei Wei che, dopo il banchetto, ha fatto l'amore con
Wai Tung. Wei Wei dal canto suo è incinta e vuole
abortire. il signor Gao, padre di Wai Tung, finisce in ospedale
per un attacco di cuore e il figlio rivela finalmente alla madre
sbigottita la sua omosessualità.
Alla fine però ogni cosa si aggiusta: il signor Gao confida a
Simon di aver capito tutto e gli raccomanda di stare vicino al
figlio, mentre Wei Wei decide di tenere il bambino che avrà
dunque... due padri. I genitori fanno ritorno a Taiwan,
soddisfatti di avere finalmente un erede.
IL FILM RIVELA I LIMITI DI UN PRODOTTO DESTINATO al
grande pubblico, che vuole essere innanzitutto gradevole
affrontando nel contempo molti problemi attuali: la crisi
d'identità, la conflittualità fra la cultura occidentale e
l'orientale, la superata vacuità di alcune tradizioni, il
contrasto fra genitori e figli. Tutti problemi che non
vengono pero mai realmente approfonditi, perché subordinati alla
narrazione tesa all'immancabile happy end.
Detto ciò il film si rivela comunque tanto ben strutturato
quanto godibilissimo, non di rado addirittura esilarante,
soprattutto nella prima parte che è una tipica commedia degli
equivoci. La scena del banchetto funge da evidente
spartiacque: momento simbolico di una rigida ritualità nuziale,
il banchetto è inquinato da una serie di trasgressioni che
preannunciano i sommovimenti e i relativi compromessi che ogni
personaggio dovrà affrontare in seguito.
Qui la commedia si trasforma in un melodramma che segue da vicino
i cinque personaggi e gli esiti imprevisti della
situazione. Senza mai esprimere opinioni decise (anche se
fra le righe vi si legge la simpatia per i due protagonisti e per
il life style occidentale), il film rende felicemente la
quotidiana complessità di una società ormai interetnica, vista
attraverso una garbata ironia e un'oggettività quasi
minimalista, in cui le emozioni sono sempre sommesse.
Eccezion fatta per la scena in cui Wai Tung rivela alla madre la
propria omosessualità, che è l'unico momento veramente teso.
L'omosessualità che dà spunto al plot diventa man mano solo la
punta dell'iceberg, e quindi un mero pretesto delle bugie che Wai
Tung inventa ai suoi genitori sulla sua vita, così poco
rispettosa delle tradizioni avite. Ma c'è da dire che
raramente una coppia gay è stata rappresentata al cinema in
maniera così fresca e naturale: i problemi di Wai Tung e Simon
hanno la pregnanza del vero, così non sarà difficile per molti
rivivere scene vissute nella propria vita con i propri genitori,
come le case "riordinate" per il loro arrivo, il
compagno presentato come convivente occasionale o le infinite
bugie alla domanda su quando ci si sposerà. Saranno in
molti a ritrovarsi.