tit. originale | Bad influence |
regia | Curtis Hanson |
soggetto e sceneggiatura | David Koepp |
fotografia | Robert Elswit |
musica | Trevor Jones |
interpr. e pers. | Rob Lowe Alex James Spader Michael Boll Christian Clemenson Pismo Boll Tony Maggio Patterson Lisa Zane Claire Marcia Cross Ruth Fielding |
origine | Usa,1989 |
durata | 100' |
genere | Thriller |
Michael è un giovane broker di borsa a Los Angeles.
Nonostante le apparenze (un lavoro prestigioso, una fidanzata
ricca, un lussuoso appartamento) si sente irrealizzato: la sua
carriera è minacciata da un collega scorretto, Patterson, mentre
il matrimonio che gli si prospetta appare soffocante.
Un giorno conosce Alex, un giovane affascinante e deciso, che lo
salva da un pestaggio. In breve Alex entra potentemente
nella sua vita, trasmettendogli quella sicurezza che lo sprona
verso cose da sempre desiderate nel suo inconscio e mai
realizzate. Grazie ai suoi consigli Michael restituisce la
scorrettezza al collega, azzecca fortunate operazioni in borsa e
conosce l'avvenente Claire.
La presenza di Alex, che compare e scompare a suo piacimento, si
fa però sempre più invadente e decisiva. Alex
innanzitutto lo libera dalla fidanzata Ruth con un imbarazzante
stratagemma. Poi gli fa compiere due rapine assieme a lui e
gli fa picchiare Patterson, mettendolo fuori gioco. La
conseguente ribellione di Michael lo porta ad allontanare
l'amico, che per tutta risposta gli svuota dei tutto la casa e
poi vi uccide Claire.
Michael è terrorizzato, anche perché tutte le prove indicano
che sia stato lui ad ucciderla. Con l'aiuto dei fratello
Pismo riesce a disfarsi del cadavere. Poi si mette alla
caccia di Alex.
Pismo riesce a scoprirne l'abitazione e Michael, dopo una
violenta colluttazione, lo uccide. È la fine dei suo incubo.
MICHAEL È SEMPRE STATO UN BRAVO RAGAZZO FINO a quando
ha conosciuto Alex. Misterioso e luciferino, efficacemente
interpretato dal bel Rob Lowe (indimenticabile per la sublime
immagine del suo sedere nudo), Alex non corrompe Michael:
semplicemente gli fa fare cose che erano già in lui ma che
venivano represse dalle sue inibizioni sociali e morali.
Dopo le prime diffidenze di Michael i due agiranno all'unisono,
in un'interdipendenza che non potrà essere sciolta se non con la
morte.
Michael e Alex, complementari l'uno dell'altro, sono in realtà
legati da un vincolo che ha le chiare forme del rapporto
omosessuale, seppur latente (in una lettura avallata dallo stesso
regista). Non si vede nessun gesto apertamente connesso
all'omosessualità, a parte il fatto che ciascuno si compiace di
osservare l'altro mentre fa l'amore con una o più donne.
Tuttavia una frase di Alex tradisce comunque ciò che non si vede
e che pure sicuramente è accaduto: nella resa dei conti
finale, per difendersi egli rinfaccia tra i propri meriti di «essermi
inginocchiamo per fottere con te». E vero che lo
sguardo dell'altro, colpito dalla sequela di parole vomitategli
contro, rimane stupito, ma non si può negare che queste parole
diano forma ad un forte sospetto che permea tutto il film.
Curtis Hanson, al suo secondo film, è uno hitchcockiano sfegatato,
e come il suo maestro pone al centro del suo interesse la
vista. Una vista spesso mediata da mezzi elettronici come
l'apparentemente innocua videocamera casalinga che qui diventa
testimone di un omicidio (e prova dell'innocenza di Michael)
oltre che sguardo voyeur del sesso tra lo stesso Michael ed una
ragazza che manderà all'aria il previsto matrimonio con una
ricca rampolla. Una vista che scruta sempre di nascosto ma
anche un formidabile strumento di potere.
Rivisitazione modernizzata del mito di Faust, che trova nella
violenta Los Angeles l'ambiente più consono, il film è un noir
che si rifà volutamente a molti precedenti letterari e
filmici: Hanson ha pescato a piene mani da Delitto per delitto
(Hitchcock), Fuori orario (Scorsese). Sesso, bugie e
videotape (Soderbergh) e Alphaville (Godard).