tit. originale | Cruising (tr. lett. Battere) |
regia e sceneggiatura | William Friedkin |
soggetto | dal romanzo omonimo di Gerald Walker |
fotografia | James Contner |
musica | Jack Nitzsche |
interpr. e pers. | Al Pacino Steve Burns - Paul Sorvino Dave
Edelson - Karen Alien Nancy - Don Scardino Ted
Richard Cox Stuart |
origine | Usa, 1979 |
durata | 102' |
genere | Thriller |
New York. Un braccio viene ritrovato galleggiante
nell'Hudson. La polizia lo collega alla serie di omicidi
che stanno sconvolgendo gli ambienti omosessuali della
città. In un locale gay l'assassino è all'opera: adescata
una vittima, in un hotel la lega e la pugnala alle spalle.
Il capitano Edelson incarica l'agente Steve Burns (che ha le
medesime caratteristiche delle vittime: trentenne, capelli neri,
alto uno e settanta, corporatura robusta) di infiltrarsi nel giro
sadomaso, dove bazzica il maniaco, facendo da esca.
Burns, che ha una ragazza di nome Nancy e che si proclama del
tutto ignaro di quel mondo, va a vivere al Greenwich Village, con
il nome di John Fowles. Fa subito amicizia con Ted, un
vicino di casa. Ben presto Burns diventa pratico di
quell'ambiente, apprendendone i codici particolari: ma sente
anche che qualcosa sta cambiando in lui, come più di una volta
dice a Nancy.
Nel frattempo l'assassino fa altre due vittime. Dopo una
serie di piste sbagliate Burns, grazie a delle foto procurategli
da Edelson, è convinto di avere trovato l'assassino: ne studia i
comportamenti, lo pedina, finché in un parco lo arresta, dopo
averlo pugnalato. In ospedale l'assassino continua però a
proclamarsi innocente. Ma subito c'è un altro omicidio,
quello di Ted.
La missione è finita: Nancy gioca col vestito di pelle, Burns si
guarda allo specchio. Ma è ancora lo stesso?
IL FILM CHE VANTA IL RECORD DI PROTESTE DELLA comunità gay
americana, che addirittura arrivò a bloccarne le riprese e a
picchettare i cinema.
Le accuse erano probanti: nel film i rapporti gay sono consumati
velocemente, senza un briciolo di umanità, tutti sono
psicopatici ed è impossibile non rimanerne contagiati, se lo
stesso Bums ne è attratto e alla fine (così si intuisce) uccide
Ted, peraltro l'unico personaggio positivo del film.
Accuse giuste, tutto sommato: lo spettatore medio, se pure non
arriva alla conclusione che tutti i gay sono assassini, ne rimane
negativamente colpito.
Ma molta acqua è passata sotto i ponti e forse conviene rivedere
il discorso più obiettivamente. Cruising (ossia
"battere") è un film omofobo ma non è un cattivo
film, nonostante i suoi vistosi difetti, e comunque è da vedere.
Nel romanzo a cui si ispira, il poliziotto (John Lynch) è un
agente che odia tutti gli "anormali" e che finisce per
diventare un gay assassino. Il significato è perentorio: i
gay non possono essere che violenti. Modificata rispetto al
romanzo, nel film la storia appare poco credibile e fa acqua in
più punti: il braccio rinvenuto ha poco a che fare con lo stile
degli altri omicidi; Burns non ha nessuna prova attendibile
contro il presunto assassino; inoltre, se la sua gratuita
pugnalata fa nascere sospetti ad Edelson per la morte di Ted (o
anche le altre?), questi è stato ucciso differentemente.
Infine l'ambiguità di Burns (che sin dall'inizio dice a Nancy: «Ci sono tante cose che non sai di me») e i cambiamenti che avvengono in lui rimangono inespressi e fanno girare la storia a vuoto, anche se scatenano le pulsioni e le tensioni del desiderio.
Ma è anche vero che il film, con l'ottimo Pacino, è girato
con maestria. In particolare la fotografia è eccellente:
ad una solare New York fa eco la cupezza delle scene del
quartiere gay, che si qualifica come un inferno, uno spazio
claustrofobico e quasi invalicabile. Proprio
nell'esplorazione dei locali ("Ramrod 731" e
"Private Club 837") ci sono le scene più belle,
in un'atmosfera madida di corpi e di suoni dove tutto accade, dal
popper al fistfucking, dalla golden shower
alle frustate.
Inutile nascondersi: quei posti ci sono ed erano (sono) proprio
così. Piuttosto, questo sì, il film avrebbe potuto
mostrare come esistano anche altre filosofie nell'essere gay.